Nel momento in cui la recessione economica sembra spingere verse un uleriore taglio dei tassi di prestito, il consumo arranca nella sfiducia ai mercati globali. Giovedì 4 dicembre a Bruxelles il consiglio direttivo della Banca Centrale Europea. Ciò che potrebbe fuoriuscire dai banchi bancari è proprio un’economica di ribasso alla quota d’interesse (3,75% attuale). Cosa comporta tutto questo?
Al calare dei tassi corrisponde un incremento di liquidità; devalutazione del denaro; maggiore circolazione ed aumento del consumo. Ci si trova davanti ad un movimento economico che facilita l’indebitamento del consumatore, favorito proprio dal calo dei tassi. Il problema per i prestatori è invece legato al puro calcolo della riduzione delle entrate derivanti dagli interessi sul prestito. Da qui emergono nuovi strumenti per il rendimento; spazio alla Finanza Creativa.
Il palcoscenico in cui i consumatori-cittadini-viventi (noi) si trovano a respirare, si tesse degli stessi colori della crisi che si vuole affrontare. I subprime (prestiti concessi a soggetti che non possono accedere ai tassi di interesse di mercato), fondanti questo crollo economico, nascono dall’esigenza di estendere l’accesso al credito. A complemento di questa estensione si compie una spesa eccedente le possibilità reali della sua realizzazione. Aumenta nuovamente l’indebitamento.
E’ chiaro a questo punto che ogni scelta da parte degli economisti di Bruxelles sarà centrale nell’andamento economico del periodo a venire. Centrale è ancora una volta il consumo.
Se di un tradimento si parla è ora di un agire umano che priva il sistema economico del suo alimento, l’umano stesso. E se i bar di Veronetta oggi restassero vuoti?
Il tradimento del consumo
Rughe
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