E tanta tanta tanta tanta tanta tanta tanta tanta tanta a Belzebù
Il 12 Dicembre, giornata di sciopero generalizzato indetta contro la politica economica, si sono mosse – nonostante la pioggia – numerose realtà in tutta Italia e non solo.
Nella capitale si sono svolti tre cortei organizzati da CGIL, COBAS e student#: il primo, partito da Piazza Santa Croce in Gerusalemme, è arrivato al Colosseo osservando anche un minuto di silenzio per i morti sul lavoro; il secondo, partito invece da Piazza della Repubblica con alcuni liceali, dopo aver distribuito la “Precary Card”, si è unito all’Onda universitaria – partita da Piazza Aldo Moro – fino a via dei Fori Imperiali, dove l’Onda si è diretta verso il ministero dell’Istruzione in viale Trastevere. Nel frattempo la protesta a Verona si concentra timidamente dietro Piazza Bra. In coda allo slogan “Più acqua, più Onda!”, il Movimento contro L’Autostrada in Città e il Movimento Acqua Bene di Tutti camminano a fianco di un centinaio di student% e lavorat$ “sia perché solidali con la battaglia studentesca, sia perché consci che la logica che sta dietro al progetto del Traforo, a quello di privatizzazione dell’Acqua e a quello della “Riforma” Gelmini è sempre lo stesso – afferma il comunicato stampa dell’Onda veronese – : progetti imposti dall’alto senza consultare le cittadinanze con l’unico obiettivo di privatizzare i profitti e socializzare le perdite”. Infine il corteo, sintetizzato in “30 attivisti universitari”, improvvisa un sit-in di fronte all’ingresso del Teatro Filarmonico, dove si sta per tenere il concerto in onore dei 25 anni dell’Ateneo Scaligero. “le/gli studentesse/studenti hanno preteso ed ottenuto – spiega il comunicato stampa – che il Rettore uscisse a confrontarsi con le loro legittime richieste. Messo alle strette il dott. Mazzucco ha acconsentito ad organizzare un’assemblea la settimana prossima per spiegare a tutte/i cosa sia l’AQUIS (l’associazione di atenei “virtuosi” in quanto con il bilancio non in rosso, o non ancora), perché esista e a cosa serva”.
Ma l’Onda non parla solo italiano: mentre a Madrid un gruppo di student& si sdraia “in terra di fronte all’Ambasciata Italiana e” traccia “le sagome dei “caduti”, a rappresentare tutti le persone che ancora oggi muoiono quotidianamente sul posto di lavoro, uccise da un sistema economico sfruttatore ed infame”, un presidio artistico a place du pompidou parla “di un’altra università attraverso il confronto costante tra i soggetti che ogni giorno la vivono e la attraversano; del mondo del lavoro precario che vive da anni sulle proprie spalle lo sfruttamento quotidiano imposto dall’assenza di diritti sociali acquisiti e dall’incertezza costante che domina le loro vite, ma anche di quella parte di lavoratori a tempo indeterminato che da un giorno all’altro vedranno (o hanno già visto) perdere il proprio posto di lavoro per dare la possibilità alla crisi di stabilizzarsi”.
Nella capitale si sono svolti tre cortei organizzati da CGIL, COBAS e student#: il primo, partito da Piazza Santa Croce in Gerusalemme, è arrivato al Colosseo osservando anche un minuto di silenzio per i morti sul lavoro; il secondo, partito invece da Piazza della Repubblica con alcuni liceali, dopo aver distribuito la “Precary Card”, si è unito all’Onda universitaria – partita da Piazza Aldo Moro – fino a via dei Fori Imperiali, dove l’Onda si è diretta verso il ministero dell’Istruzione in viale Trastevere. Nel frattempo la protesta a Verona si concentra timidamente dietro Piazza Bra. In coda allo slogan “Più acqua, più Onda!”, il Movimento contro L’Autostrada in Città e il Movimento Acqua Bene di Tutti camminano a fianco di un centinaio di student% e lavorat$ “sia perché solidali con la battaglia studentesca, sia perché consci che la logica che sta dietro al progetto del Traforo, a quello di privatizzazione dell’Acqua e a quello della “Riforma” Gelmini è sempre lo stesso – afferma il comunicato stampa dell’Onda veronese – : progetti imposti dall’alto senza consultare le cittadinanze con l’unico obiettivo di privatizzare i profitti e socializzare le perdite”. Infine il corteo, sintetizzato in “30 attivisti universitari”, improvvisa un sit-in di fronte all’ingresso del Teatro Filarmonico, dove si sta per tenere il concerto in onore dei 25 anni dell’Ateneo Scaligero. “le/gli studentesse/studenti hanno preteso ed ottenuto – spiega il comunicato stampa – che il Rettore uscisse a confrontarsi con le loro legittime richieste. Messo alle strette il dott. Mazzucco ha acconsentito ad organizzare un’assemblea la settimana prossima per spiegare a tutte/i cosa sia l’AQUIS (l’associazione di atenei “virtuosi” in quanto con il bilancio non in rosso, o non ancora), perché esista e a cosa serva”.
Ma l’Onda non parla solo italiano: mentre a Madrid un gruppo di student& si sdraia “in terra di fronte all’Ambasciata Italiana e” traccia “le sagome dei “caduti”, a rappresentare tutti le persone che ancora oggi muoiono quotidianamente sul posto di lavoro, uccise da un sistema economico sfruttatore ed infame”, un presidio artistico a place du pompidou parla “di un’altra università attraverso il confronto costante tra i soggetti che ogni giorno la vivono e la attraversano; del mondo del lavoro precario che vive da anni sulle proprie spalle lo sfruttamento quotidiano imposto dall’assenza di diritti sociali acquisiti e dall’incertezza costante che domina le loro vite, ma anche di quella parte di lavoratori a tempo indeterminato che da un giorno all’altro vedranno (o hanno già visto) perdere il proprio posto di lavoro per dare la possibilità alla crisi di stabilizzarsi”.
Ale,6
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