La speranza è l’ultima a morire

O almeno si spera, leggendo il disegno di legge presentato dal PD i più ottimisti possono sperare in un cambio di rotta nella gestione dell’energia. L’alternativa che Veltroni e soci hanno descritto riguarda l’uso di impianti fotovoltaici, la riqualificazione edilizia e i trasporti.
In questo documento vengono mostrati i guadagni che avrebbero le famiglie e lo Stato se si affrontasse il problema energetico in maniera più accorta. Se, ad esempio, una famiglia decide di investire in un impianto fotovoltaico, che trasforma l’energia solare in elettricità, nel giro di qualche anno (da 6 a 9.5) riuscirebbe a ripagarselo e negli anni successivi risparmierebbe da 500 a 700 euro per ogni anno.
Stesso discorso per la riqualificazione energetica e permanente degli edifici, i risparmi intervenendo su un singolo edificio variano dai 500 ai 1.000 euro l’anno, con un tempo di ritorno degli investimenti pari a 3-5 anni e minori emissioni di anidride carbonica pari a 0,8-1,5
tonnellate annue.
Oltre a giovare al portafoglio delle famiglie, una ricerca del Politecnico di Milano fa notare come gli investimenti in efficienza darebbero ossigeno sia al pianeta che alle casse dello stato. Infatti si otterrebbe da oggi al 2020 un vantaggio economico pari a 65 miliardi di euro. Il rapporto valuta in oltre 100 terawattora il risparmio possibile, pari a un quarto di tutta l’energia che consumeremmo nel 2020 se i consumi continuassero a crescere al ritmo attuale (circa il 2 per cento l’anno).
Infine il capitolo trasporti. Nel testo si prevede che gli enti locali prelevino ogni anno dai concessionari di spazi pubblicitari nel territorio comunale una percentuale pari ad almeno il 2 per cento del valore della concessione e la destinino a interventi di mobilità sostenibile dando priorità alla mobilità ciclistica (bike sharing, piste ciclabili). Incentivati anche l’acquisto di autobus pubblici a metano e la promozione del trasporto collettivo su ferro nell’ambito locale e urbano (300 milioni di euro all’anno per cinque anni), con l’avvio del piano dei “1000 treni pendolari” e di misure per favorire la diffusione dei biocarburanti e il potenziamento della rete di distribuzione del metano e del Gpl per autotrazione.
A quanto pare le idee ci sono, il difficile è come sempre metterle in atto e farle diventare realtà, SPERIAMO che qualcuno colga l’occasione per dimostrarsi capace di vedere oltre i propri interessi personali e muovere in una direzione che aiuterà tutti, anche coloro che continuano a non capire che la situazione è tragica.

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