Accostamenti: la rappresentanza

Quando il tatto non si ferma in impulso elettrico

L’epidermide è la zona più esterna della pelle. È composta da cellule indurite dalla presenza di cheratina. Alla sua base ci sono numerosi strati di cellule che si riproducono continuamente per sostituire quelle che muoiono e si staccano (causando ad esempio, la forfora). Si possono riconoscere nell’epidermide più strati: Uno strato basale di cheratinociti dotato di cellule cubiche unite tra di loro da giunzioni cellulari chiamate desmosomi ed ancorate alla membrana basale, che connette l’epidermide al derma, da emidesmosomi; i cheratinociti di questo strato contengono tonofilamenti ovvero filamenti intermedi di cheratina. Uno strato spinoso composto da cellule poliedriche in cui si ha un progressivo accumulo di tonofibrille, proteine di membrana e granuli lamellati. Uno strato granulare composto da cellule pavimentose ricche di cheratina e di granuli di chetoialina. Abbiamo poi un ultimo strato corneo in cui le cellule ormai ridotte a lamine sono andate incontro ad apoptosi. All’interno di questa struttura troviamo altre cellule svolgenti funzioni diverse: cellule di Merchel che condividono lo stesso compartimento germinativo dei cheratinociti, queste risultano essere in contatto con terminazioni nervose che è la.porzione ultima di una fibra nervosa afferente, sono in grado di scatenare all’occorrenza un segnale elettrico che sarà elaborato come segnale tattile. Troviamo inoltre le cellule di Langerhans (da non confondersi con le isole di Langerhans che si trovano nel pancreas), hanno funzioni di difesa e sono ramificate, si trovano nello strato spinoso, queste cellule inglobano le sostanze estranee o germi e a differenza dei macrofagi dopo averle elaborate saranno riemesse in modo da essere riconoscibili dai linfociti. Abbiamo poi i melanociti posizionati a livello dello strato basale, producono melanina che viene assunta dai cheratinociti

(fonte Wikipedia)
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