Perché è molto importante che noi tutti prendiamo posizione sulla questione?
Innanzitutto, come vi avevo già scritto, è un fatto etica, anche se in questo intellettualistico mondo postmoderno parlare di etica non è più di moda.
Secondo perchè l’Italia e tutto l’Occidente in blocco dà il pieno avvallo alla politica israeliana, così che quello che sta avvenendo è anche una nostra responsabilità. Le nostre industrie cooperano con quelle israeliane. Le nostre imprese costruiscono autostrade in Israele, che collegano SOLO le colonie e i centri israeliani, condannando all’emarginazione, al degrado e all’impoverimento i villaggi palestinesi, in una geografia di filo spinato, posti di blocco, muri alti nove metri, cemento e check points… I nostri centri di ricerca collaborano con quelli israeliani. Alla costruzione del muro hanno preso parte imprese edili italiane. I nostri politici -quelli di sinistra, per la precisione- stanno appoggiando robe tipo l’infausto progetto Perez che vorrebbe consentire ad alcuni bambini palestinesi (scelti non si sa in base a quali criteri) di essere curati in ospedali israeliani (cioè: distruggiamo prima gli ospedali palestinesi e poi diamo i soldi a quelli israeliani per curare (qualcuno) dei bambini palestinesi… NOI NON VOGLIAMO CARITA’!!! Ci urlano gli amici dalla Palestina… VOGLIAMO GIUSTIZIA: SANZIONI AD ISRAELE. Nota Sami Hallac, intellettuale palestinese che vive da anni a Torino, esule: di ONG e aiuti ipocritamente filantropici ce ne sono anche troppi, e finiscono sempre nelle mani dei soliti corrotti…) AL POLITECNICO DI TORINO SI SPERIMENTANO ARMI CHE GLI ISRAELIANI STANNO UTILIZZANDO A GAZA. I Territori non sono che un grande campo di sperimentazione di tecniche di repressione di terrorismi strumentalisticamente indotti (in Israele sta nascendo un nuovo inquietante business: sono nati gli “esperti di sicurezza”, chiamati in consulenza direttamente dagli USA post 11 Sett… Suonano inquietanti le ciniche parole di quel vecchio politico israeliano al giornalista del NY Times che vi citavo..:”Non dirlo a nessuno, ma a noi il terrorismo conviene”). Un campo di sperimentazione di politiche di shock economy (chi ricostruirà, domani, a Gaza?? Non a caso il Sudamerica è molto sensibile rispetto alla questione), di apartheid, di armi. Ecco perchè l’Italia e l’Occidente tutto sono CORRESPONSABILI DELL’INGIUSTIZIA. E Gaza è vicina: ci scandalizziamo per il Tibet, con tutto il rispetto, ma quella effettivamente è una questione lontana, una loro triste bega in cui però non possiamo dire di averci tanto a che fare, o perlomeno non abbiamo le mani sporche: ma qui, essere indifferenti.. si tratta del Mediterraneo, cavoli: noi SIAMO TUTTI MEDITERRANEI!
Terzo: è importante impegnarci tutti perchè tutta la faccenda rappresenta una grave sconfitta della libertà di stampa in Italia, e del successo decennale di una macchina di propaganda filo-israeliana operante anche nel nostro paese (di cui gli inveterati falsi luoghi comuni del “hanno fatto del deserto un giardino” o
“le terre le hanno comprate”: le nostre nonne docent). Da ultimo: non possiamo permettere la scandalosa posizione dei nostri politici, di destra e di sinistra, il loro silenzio, peggio, le loro esternazioni di solidarietà ad Israele. Nè possiamo permettere loro di aggrapparsi all’eticamente (e GIURIDICAMENTE) impossibile spauracchio del politically correct: ma diciamo una volta per tutte le cose come stanno!!! Indipendentemente dalle cifre dei morti dalle due parti, anche se l’equazione 1100:13 è già di per sè eloquente, E’GIURIDICAMENTE ERRATO equiparare la devastante aggressione di un ghetto (assediato da decenni e stipato di profughi cacciati a forza dalle loro terre) da parte della quarta potenza nucleare al mondo, ad un lancio di razzi di latta nel deserto da parte di Gaza (non solo hamas li lancia, ma tutte le forze politiche palestinesi, unite nell’ingiustizia). Poichè questo lancio di razzi è LEGITTIMA RESISTENZA CONTRO UN AGGRESSORE OCCUPANTE DA ANNI E ARTEFICE DI UN ASSEDIO SPIETATO CHE HA ROTTO UNA TREGUA SANCITA (Sì!!! E’stato Israele a romperla, ma vogliamo dire le cose come stanno sì o no? L’HA ROTTA: prima il 4 novembre, quando un suo bombardamento ha ucciso sei palestinesi a Gaza, e di nuovo il 17 novembre, quando un altro bombardamento ne ha uccisi altri quattro), una resistenza che la dichiarazione universale dei diritti
umani sancisce come DIRITTO. E se no cosa promulghiamo le leggi a fare? abbiamo dimenticato cos’è accaduto quando Saddam Hussein ha occupato il Qweit??? Lo abbiamo dimenticato? (e non aveva tutti i torti, va beh, questa è un’altra storia..) cmq: abbiamo tutti la memoria così corta che abbiamo dimenticato cos’è successo allora? Siamo tutti intervenuti!! “Ah no! Povero Qweit! E bombe su Saddam… TUTTO IL MONDO CONTRO L’OCCUPANTE. e ora.. tutto il mondo è con il prepotente occupante! Quindi TUTTI i nostri politici che fanno una simile equazione, o che iniziano un discorso all’Annunziata tipo “da ambo le parti…” sono degli ipocriti moralmente corresponsabili di questo macello. “Se George Bush avesse avuto il coraggio di esigere un cessate il fuoco immediato 48 ore prima, quei 40 civili – le donne, i bambini, e i vecchi – sarebbero vivi”, scrive Fisk.
Solo che adesso i civili sono più di mille.
Il fatto che i nostri politici di sinistra si stiano comportando in questa indegna maniera apre però un’interessante prospettiva: per la prima volta forse qui in Italia una causa si trova AL DI SOPRA DEL CLICHE’ TUTTO ITALIANO DI QUELLO CHE E’ DI DESTRA E DI QUELLO CHE E’ DI SINISTRA (che sarebbe anche ora di eliminare per sempre): insomma, questa causa è al di sopra di qualsiasi strumentalizzazione. NON POSSIAMO PERDERE QUESTA OCCASIONE!!
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