Siamo cittadine e cittadini veronesi e vogliamo sentirci liberi di vivere, con civiltà e rispetto dei bisogni e dei desideri di tutti, gli spazi della nostra città, senza incorrere in continui divieti che impediscono anche le più semplici azioni del vivere quotidiano.
Non ci piace una Verona che mette al bando i poveri, i marginali, le schiave prostituite e i ‘diversi’ invece di impegnarsi per superare la povertà, la marginalità, lo sfruttamento e la violenza sulle donne e per comporre armonicamente le differenze tra le persone. Intendiamo vincere le paure indotte, educarci e educare alla cittadinanza, alla convivenza, alla convivialità, riappropriarci della piena cittadinanza, resistere con la nonviolenza.
Per questo abbiamo sottoscritto un appello, aperto all’adesione di tutti coloro che a Verona e provincia ne condividano lo spirito e intendano operare per contrastare il clima che si sta costruendo nella nostra città e che in questi giorni ha dato origine a un ennesimo raccapricciante episodio di violenza.
Intendiamo costruire un percorso pubblico per reagire a una città in cui la ‘sicurezza’ diventa il cardine che giustifica ogni misura, trasformando ogni malessere in egoismo sociale e far rinascere una Verona dell’accoglienza, della tolleranza, della disponibilità, del rispetto.
Ringraziando per l’attenzione, chiediamo la cortesia di voler dare diffusione al testo dell’appello e di voler informare sui primi incontri, aperti a tutta la cittadinanza, organizzati dal Comitato ‘Verona, città aperta’, in cui riflettere su che cosa è realmente la sicurezza e su quali strumenti/strategie potrebbero dare ai cittadini una vera sensazione di non solitudine, per affrontare il nodo ‘sicurezza’, non solo da un punto di vista giuridico, ma anche come sentimento personale e collettivo.
Comitato Verona Città Aperta
http://veronacittaaperta.blogspot.com
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