E’ difficile cercare di fermare le lacrime di rabbia nell’esporsi alla potenza radioattiva della televisione. Superando la barriera della decenza tuttavia, con queste righe si vuole spingere una critica a due momenti che hanno colorato le trasmissioni della settimana trascorsa.
Parte 1. Relativizzare un fatto. Si tratta di Annozero. Nel programma di Santoro, giovedì scorso, si è toccato ciò che accade a Gaza (gli attacchi israeliani dal 27 dicembre). La giornalista Annunziata è presente in studio.
L’analisi è centrata su documenti, filmati, interventi e testimonianze che riportano frammenti di quelli che sono gli effetti dell’offensiva israeliana su Gaza.
C’è un fatto: attacco di Israele a Gaza. L’interesse è globale. Gli interessi sono globali. C’è la notizia. Ora (tralasciando l’abbandono dello studio), Lucia Annunziata rimprovera di imparzialità l’analisi di Annozero. “C’è solo la parte palestinese”.
L’operazione PiomboFuso è, nella gestione politica e storica della questione mediorientale, un anello cronologico ulteriore. Per interpretarlo, è necessaria una lettura dei passaggi precedenti. Qui si parla di gestione.
Nel parlare delle vittime degli attacchi tuttavia si parla di vittime (di questo le vignette di Vauro sono indicative, giocattoli per bambini morti). Se muore Ahmed, è Ahmed a morire. Ahmed muore anche se in un altro tempo-luogo un palestinese si fa saltare in aria. Ahmed muore e non sa ascoltare la vuota recriminatoria alla parcondicio di giornalisti illuminati: parlo di Lucia Annunziata. Se si parla del morire a Gaza sotto le armi, si dovrebbe cercare di fare parlare di quello. Giustificare PiomboFuso è una logica che appartiene alla gestione; relativizzare le morti palestinesi con quelle israeliane significa contare, vivi, i corpi di morti e, farne argomentazione da poltrona.
Parte 2. Relativizzare la crisi. Tremonti, domenica sera a Che Tempo che Fa. Il ministro parla di economia, della crisi, e arriva a sostenere che “se il problema è il cuore, si deve intervenire al cuore, non alle gambe”. Se il problema è la finanza deviata, si deve intervenire sui derivati, sulla speculazione, sulla simulazione basata sul debito e non sull’economia reale. E’ davvero importante questo passaggio. Si tratta della base da cui si procede a gradini verso la relativizzazione e poi il capovolgimento della stessa. Primo passo: “la risposta deve essere globale”. Ad una crisi globale non si risponde nazionalmente, ma a livello planetario. Si attende ora Obama e quindi ogni decisione anti-crisi dipende dalla situazione globale che seguirà il piano americano.
Secondo passo: (Parafrasando) Ci si chiede come mai non si sia intervenuto sui redditi piuttosto che introdurre la Social Card. A questo Tremonti risponde sostenendo che (dopo un mse) 500 mila persone hanno accesso alla carta attraverso la graduatoria ISEE. Alla domanda non risponde.
Terzo passo: Alitalia, non c’è stata perdita tra la prima offerta Airfrance e quella attuale. Revisionismo di Tremonti che non spiega come mai di quella finanza da punire di cui sopra, non faccia parte la cordata Collaninno che, attraverso azioni e ribassi, ha guadagnato il 30% del valore delle quote vendute. Economia reale? Sale la schiuma alla bocca: rabbia.
Rughe
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