Quando ho letto un articolo di Paolo Barnard su come gli intellettuali, italiani e non, si sono schierati sulla questione palestinese sono rimasto a dir poco deluso. L’articolo attacca: “Marco Travaglio ha appena scritto un commento su Gaza, diramato dalla sua casa editrice Chiarelettere, che inizia così: “Israele non sta attaccando i civili palestinesi. Israele sta combattendo un’organizzazione terroristica come Hamas che, essa sì, attacca civili israeliani”(http://disinformazione.it/tradimento_intellettuali.htm). Cosa dire se non: “Ma stiamo scherzando??”. La questione si fa più seria quando continuando a leggere il testo vengo a sapere che non solo Travaglio prende le parti degli israeliani oggi, ma che fin dagli inizi della guerra in Medio Oriente la maggior parte dei personaggi di spicco furono filo-israeliani. Il problema più grave è che la loro “scelta” porta più danni che qualsiasi tentativo di manipolare le informazioni. Sappiamo tutti che, se una causa è sostenuta da personaggi di un certo spessore, acquista agli occhi del pubblico molta, ma molta, più importanza. La conseguenza di una cecità allargata da parte della schiera di intellettuali, è che il pubblico continuerà a essere condizionato da chi nasconde la verità, da chi difende i massacri israeliani e da chi vuole, e continua a volere, la guerra. Non voglio mettere in discussione l’integrità etica di Travaglio & Co. ma sicuramente mi sarei aspettato una scelta di campo più consapevole. Ci si aspetta dagli intellettuali una presa di posizione ponderata e ,ripeto, consapevole. Dopotutto le prove sono a favore della Palestina: l’ultima tregua fu rotta da Israele il 4 novembre 2008, i piani terroristi dei primi ministri che si sono alternati alla testa dello stato israeliano e infine quando la Commissione dell’ONU per i Diritti Umani definì per ben tre volte le condotte di Israele “un insulto all’Umanità” (1977, 1985, 2000). L’unica soluzione è l’avvio di trattative di pace serie e impegnate, cosa che risulterebbe molto più facile se i cervelloni di tutto il mondo iniziassero ad aprire gli occhi.
Elio
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