… finzione, tempo e case di commercio.
Verona. Giovedì alle 12, udienza in tribunale per la discussione sopra la richiesta di provvedimento d’urgenza nei confronti del comune. Si tratta di un procedimento giudiziario, richiesto dai promotori del referendum traforo delle Torricelle, che risponde alla posizione comunale secondo la quale ogni attività referendaria deve essere sospesa (sei mesi) a ridosso delle elezioni.
Verona. Venerdì la giunta comunale delibererà sul progetto traforo. Alla riunione, che ufficializzerà il promotore (Technital-Girpa-Veronainfrastrutture), verrà stabilità inoltre la pubblica utilità dell’opera e quindi l’irreversibilità della scelta (costo 330 milioni).
Verona. Spettatori.
Uno, finzione. Tra i documenti ufficiali relativi al progetto traforo, emerge uno Studio di fattibilità relativo all’analisi del traffico per il completamento dell’anello circonvallatorio a nord (traforo delle Torricelle) a firma C.D.R. Mobilità e Traffico del Comune di Verona. Si legge, a proposito del nuovo sistema di viabilità, come sia «poco efficace rispetto alle penetrazioni dal settore meridionale della città e nei confronti della mobilità nell’ area urbana più centrale.» Pubblica utilità(?).
E di seguito, «risultano necessari contestuali interventi a più ampio livello di sistema, che orientino l’utenza sul trasporto pubblico e una limitazione crescente del traffico nelle aree centrali.»
(I riferimenti riportati sono tratti dal sito www.traforo.it)
Due, tempo. L’imperativo è quello di una «realizzazione rapida». Non c’è tempo ed insieme non se ne può sprecare. L’opera va realizzata, nella rimozione degli inciampi, nell’ostilità ad ogni evento ritardante. Fermare il procedimento. Aprirlo alla gente. Sono costi eccessivi in una macchinazione che già sopporta a fatica gli inceppi interni alla giunta.
La questione temporale, tracciata dal segno del mercato (compravendita di progetto; compravendita di opera; compravendita di servizio), è doppiamente avvolta dal perverso gioco politico delle prossime elezioni.
All’utente dell’opera il voto regionale, ma non il voto sull’opera. Inaccettabile perdita di tempo.
Un riferimento sono le parole di Mauro Pasquotti, presidente del comitato per traforo Torricelle. «Auspico che cessino immediatamente le proposte referendarie formulate in questi giorni, utili solo a posticipare alle calende greche la conclusione dell’iter amministrativo necessario per l’inizio dei lavori.» (17 aprile 2009).
Tre, case di commercio. Sembra sfumare, in previsione alla delibera di venerdì, la possibilità di nuove costruzioni-compensazioni: alberghi e centri commerciali. Al loro posto, parcheggi (zona zona Ca’ di Cozzi – 600 posti auto) e stazioni di servizio.
Giustificazioni, tempi e spazi per il traffico.
Il marchio Verona si qualifica nel mercato urbano attraverso la possibilità di connettersi, nel più rapido dei modi possibili, ai nuclei logistici del trasporto umano e della merce. La vulnerabilità logistica orientale (ammorbata dalle forme collinari) deve essere anestetizzata per completare il piano di una città connessa alla rete dello scambio. Questa esigenza impone il veto ad ogni forma di rigurgito referendario o d’opposizione alla propria auto-realizzazione. Questione privata.
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