Le sirene che non ti aspetti

Nelle fabbriche il suono delle sirena significa la fine della giornata di lavoro e il ritorno a casa degli operai. In tempi di guerra invece il suono assordante della sirena annunciava il coprifuoco a causa dell’attacco del nemico con il risultato che tutti scappavano alla ricerca di un rifugio. Anche Piazza Dante ha la sua sirena. È il segnale che la musica deve cessare immediatamente. Nonostante sia collocata in contesti diversi il suono della sirena ha sempre lo stesso risultato: la desertificazione di un’area!
Quello che è assurdo è che uno strumento simile sia utilizzato in Piazza Dante. Ancora più assurdo è che la sirena si possa già udire alle dieci di sera!
In molti non vedevano l’ora dell’arrivo della bella stagione per poter ritornare ad aggregarsi con canti, balli, giocoleria o semplicemente scambiando due parole sotto l’Alighiero mentre ora, grazie all’ordinanza del tosinoff ciò rischia di morire.
No music no party! Sembrerebbe essere questo il risultato visto che dopo l’ultima nota la piazza inizia inesorabilmente a svuotarsi.
Visto che Verona è ricolma di locali e luoghi di aggregazione tanto da sembrare una città fantasma nelle ore notturne, i nuovi provvedimenti, mi riferisco anche alle ordinanze su bar e locali, incitano i giovani e non solo, a doversi rinchiudere in casa visto che pian piano non avremo più la possibilità di fare la minima cosa.
Anche i turisti saranno felici di questi provvedimenti, convinti di venire a Verona e trovare una città “viva”, si dovranno per forza di cose accontentare di passeggiare tra le vie deserte della di Romeo&Giulietta città. Senz’altro un’ottima pubblicità per il turismo.

Matte