Il 3 Giugno sul sito dell’ansa si legge che dopo un rapido sviluppo negli ultimi due anni, il fotovoltaico in italia nel 2009 potrebbe subire un rallentamento. «Ritengo che nel 2009 non avremo lo stesso trend di crescita degli ultimi 2 anni – ha dichiarato Gert Gremes. Il settore e’ stato colpito negli ultimi sei mesi, dai ritardi delle banche nell’erogare i fondi necessari per le nuove istallazioni. Inoltre a questo si e’ aggiunto un inverno particolarmente rigido che ha impedito l’istallazione di impianti ”green field” e moduli roof-top, tanto che solo 10MW sono stati connessi nei primi 4 mesi dell’anno».
Ma qui si parla di incentivi per la costruzione. E una volta costruito? Quale sarà la vita del privato? Maurizio ha installato un impianto fotovoltaico dal 2005 e «fino al 31 Dicembre 2008 lo “scambio sul posto” avveniva tra l’utente e il gestore – afferma – e a carico dell’utente rimanevano: il fisso (per un contratto da 4,5 KW, 9 euro al mese) e 30 euro all’anno + IVA, il costo della gestione». Tutto regolare, quindi: si produce energia, la si da all’Enel e quando serve la si preleva. Se la produzione supera o pareggia il consumo, le bollette riportano la scritta: non c’è niente da pagare. Ma le cose sono cambiate: «Dal 1 Gennaio 2009 – dice Maurizio – la gestione passa al GSE (Gestore Servizi Elettrici) unico gestore per tutta Italia. In questo modo le bollette Enel sono da pagare per intero mentre il GSE si preoccupa di rimborsarle. Sembra che a carico dell’utente rimangano: il fisso, i 30 euro della gestione e le accise». Nel sistema si inseriscono così delle imposte che gravano sul privato.
Di certo il rallentamento del fotovoltaico in Italia non è immune da questi nuovi contratti, dove chi viene incentivato alla realizzazione di un impianto come quello fotovoltaico viene poi costretto a pagare un’imposta su ciò che produce.
Ma qui si parla di incentivi per la costruzione. E una volta costruito? Quale sarà la vita del privato? Maurizio ha installato un impianto fotovoltaico dal 2005 e «fino al 31 Dicembre 2008 lo “scambio sul posto” avveniva tra l’utente e il gestore – afferma – e a carico dell’utente rimanevano: il fisso (per un contratto da 4,5 KW, 9 euro al mese) e 30 euro all’anno + IVA, il costo della gestione». Tutto regolare, quindi: si produce energia, la si da all’Enel e quando serve la si preleva. Se la produzione supera o pareggia il consumo, le bollette riportano la scritta: non c’è niente da pagare. Ma le cose sono cambiate: «Dal 1 Gennaio 2009 – dice Maurizio – la gestione passa al GSE (Gestore Servizi Elettrici) unico gestore per tutta Italia. In questo modo le bollette Enel sono da pagare per intero mentre il GSE si preoccupa di rimborsarle. Sembra che a carico dell’utente rimangano: il fisso, i 30 euro della gestione e le accise». Nel sistema si inseriscono così delle imposte che gravano sul privato.
Di certo il rallentamento del fotovoltaico in Italia non è immune da questi nuovi contratti, dove chi viene incentivato alla realizzazione di un impianto come quello fotovoltaico viene poi costretto a pagare un’imposta su ciò che produce.
ale,6
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