Referendum contro il traforo: sarà "abrogativo"

«Il giudice del tribunale di Verona» si legge su traforo.it «non ci ha dato torto, ma ha semplicemente osservato che il Comitato non avrebbe dovuto presentare il ricorso prima di aver presentato il quesito referendario. Anzi l’ordinanza recita che “nel caso di inerzia del Comune” in una fase successiva sarà possibile ipotizzare una lesione “ai diritti politici dei cittadini”». La settimana prossima il Comitato ha quindi intenzione di presentare il quesito «che sarà “abrogativo” vista la delibera del 29 maggio che ha individuato il promotore (Technital) e la dichiarazione di pubblico interesse dell’autostrada in città».

Il peso maggiore è ovviamente sul secondo punto, ma la scelta del promotore è di certo una perla da conoscere. Tra le diverse opere della ditta Veronese (Ferrovie in Arabia Saudita e sulle rive del Kagera) si notano due particolarmente significative a livello nazionale italiano:
uno – il MO.S.E. e l’autostrada Messina-Palermo. Il primo cominciato nel 1987 per il quale il governo ha stanziato più di 4 miliardi (quattromiliardi = 4.000.000.000) di euro e le dighe nella primavera del 2008 non erano ancora state costruite. La Ditta sul suo portale (scritto solo in inglese) pronostica il termine dei lavori per il 2010 (l’anno prossimo..) mentre stando ai finanziamenti, se continuano regolarmente (il 18 dicembre 2008 il CIPE ha approvato il finanziamento della sesta tranche da 800 milioni di euro) il termine dei lavori viene stimato per il 2014.
due – l’autostrada Messina-Palermo A-20, chiamata anche “l’eterna incompiuta”, terminata nel 2004 e cominciata nel 1969 (l’anno in cui è nato l’uomo tigre). Una serie di appalti vinti che nel 1975 il governo ha dovuto frenare con una legge: la Bucalossi. Oltretutto nel 1992 la procura palermitana apre un’indagine sugli appalti per l’autostrada. Alcuni finiscono in manette per associazione mafiosa. Nel 1998 ripartono i lavori ma i fondi scarseggiano. All’ascesa di Berlusconi nel 2001, vengono stanziati 300 milioni di euro. All’inaugurazione non mancherà Cuffaro e una manciata di mesi dopo i magistrati di Palermo verificano negli ultimi 41 km (quelli finanziati nel 2001) “situazioni distribuite e concentrate di pericolo grave” e affermarono la non sussistenza dei requisiti minimi di garanzia della sicurezza della circolazione: “mancanza degli standard di sicurezza: assenza degli areatori, vie di fuga ostruite, colonnine per l’sos fuori uso, illuminazione non funzionante, semafori e telecontrollo inattivi”. Lo svincolo di Furiano addirittura è diventato caso unico di rampa d’accesso in autostrada direttamente sulla corsia di sorpasso.

Per non parlare della partecipazione al progetto (e non solo) del ponte sullo stretto.
I pochi accenni su Technital in questo articolo è qualcosa di veramente povero rispetto alla sua completa storia. Consiglio a tal proposito la lettura di questo articolo, dove le mirabolanti avventure della società vengono raccontate in una maniera più completa.
La necessità di proseguire la lotta contro il buco nelle Torricelle aumenta sempre più il suo peso.

ale,6