(da www.traforo.it)
Ligi alle decisioni dei giudici (come tutti sempre dovrebbero essere), il Comitato ha provveduto oggi stesso alle 12.30 a depositare il quesito referendario convinto a proseguire, con tutti i mezzi che la legge consente, la sua azione di contrasto ad un’opera senz’altro sbagliata.
Il quesito punta all’abrogazione della delibera di giunta che ha individuato il promotore dell’autostrada delle Torricelle e che ha dichiarato l’opera “di pubblico interesse”. La sua formulazione sarà la seguente: “Volete voi che sia revocata la Deliberazione della Giunta comunale di Verona 29 maggio 2009 n. 152 avente per oggetto l’individuazione del promotore e la dichiarazione di pubblico interesse in relazione al completamento dell’anello circonvallatorio nord – traforo delle Torricelle?”
L’iter amministrativo prevede che, dopo il deposito, il quesito venga esaminato entro 30 giorni e accolto dal Collegio dei Garanti (la cui operatività è tuttavia ancora limitata dalla mancata surroga di un membro dimissionario ormai da alcuni mesi) e la sua sottoscrizione con almeno 10 mila firme autenticate di cittadini residenti a Verona.
Siamo convinti che sempre più cittadini non vogliano quest’opera che non è un semplice “buco” e che non è nemmeno progettata per risolvere i problemi viabilistici del capoluogo. Si tratta infatti di un’autostrada in città per lo più strutturata per risolvere i problemi di collegamento interprovinciali, quindi non quelli di casa nostra. Un’opera che porterà beneficio, come dichiarano alcuni esponenti della stessa attuale maggioranza, “alla solita lobby imprenditoriale e finanziaria”.
Crediamo che la maggioranza dei veronesi, anche se favorevoli ad un generico tunnel urbano, siano decisamente contrari all’autostrada in città. Autostrada che porterà i camion a due chilometri da piazza Bra e aprirà le porte alla peggiore speculazione che Verona abbia mai visto e che i cittadini veronesi (costretti a finanziare l’opera) abbiano mai ripagato.
Ma è un principio fondamentale della democrazia che è in gioco e che si esprime in queste parole: «Devono essere i cittadini di Verona a decidere su un’opera dal costo elevato, che stravolgerà la città e che rappresenta un impegno finanziario consistente che andrà a scapito di altre scelte. I cittadini decidono, l’amministrazione si adegua», pronunciate dal Sindaco nel maggio 2006 quando auspicava un referendum sulla tramvia e che ci trovano perfettamente d’accordo e che saranno il motto della nostra campagna referendaria.
Sarebbe un buon stile che su un’opera così importante fosse l’amministrazione a chiedere ai cittadini se la vogliono anziché nascondersi dietro a pretestuosi argomenti, ci auguriamo comunque l’appoggio più ampio dell’amministrazione, dei partiti e delle associazioni in questo cammino.
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