Racconto da Prigione Evin

Ogni cosa accaduta nei giorni passati in Iran (in relazione alla violazione dei diritti umani ed anche alla repressione degli iraniani – chiaramente testimoniati ed osservati dagli stessi iraniani e dal mondo intero) è stato argomento che non ha potuto essere negato.
Coloro che sono responsabili di questi accadimenti hanno fatto del loro meglio per negare tutto, insufficientemente.
Ma ciò che accade ai prigionieri in Iran, specialmente nella prigione Evin, è tema nascosto dalle mura o in altre parole ‘segreto’, imponendo i prigionieri lontani dalla vista degli attivisti per i diritti umani.
Racconti di violenze, torture ed abusi sui prigionieri e la disponibilità di minime strutture di soccorso sono trapelati recentemente (alcuni di coloro che ne sono stati rilasciati ne hanno rivelato l’esistenza).
Molti prigionieri, in isolamento già dai giorni precedenti le elezioni, a seguito dell’intenso movimento di arresti, rimangono chiusi nelle celle senza che alcun inquisitore li visiti. In alcuni casi sono lasciati nelle celle per più di 40-50 giorni. Con l’inizio della protesta (senza precedenti in Iran), specialmente in Tehran, ed i conseguenti arresti, la disciplina nella prigione Evin (specialmente nelle unità 240 e 209) si aggrava.
L’intensità nella capitale sta riempiendo le celle nelle due unità. Le autorità carcerarie e l’unità di sicurezza erano costrette a riempire i corridoi di prigionieri per poi portarli nelle sezioni disabitate da tempo.
A causa di una grave mancanza di spazio nella prigione, molti degli interrogatori hanno avuto luogo nelle celle o nei corridoi e non nelle stanze apposite I prigionieri sono picchiati e torturati durante questi interrogatori. L’eccessiva esuberanza di persone è il problema principale dei prigionieri, che sono nelle peggiori condizioni in quanto a cibo ed igiene. Le autorità della prigione Evin sono estremamente noncuranti e non tengono conto dei [manutenzione] prigionieri. La situazione è talmente grave che, in assenza di alimentazione, i prigionieri possono ritenersi fortunati di ricevere una sola piccola porzione di cibo al giorno.
Le autorità in carica alla prigione Evin, come gli inquisitori, secondo le testimonianze dei prigionieri, fanno forza sul nome di Ahmadinejads, ed abusano di conseguenza. Sono molto più brutali e severi di prima. Non fanno eccezioni tra prigionieri, cioè trattano tutti allo stesso modo.
I più conosciuti, o prigionieri speciali sono trasferiti in unità di isolamento che sono completamente sconosciute nella prigione. Questi posti sono rimasti in disuso per molto tempo, ed alcuni mancano di strutture. I testimoni parlano di queste celle che in persiano sono chiamate SIAHCHAL.
Questi testimoni raccontano come queste celle d’isolamento siano davvero piccole; il prigioniero non può nemmeno distendere il corpo, per dormire. Queste sono buie, non hanno annaffiatoio, ma una minuscola toilette. Il prigioniero in queste celle non può avere una doccia, fino all’uscita.
La quantità di violenze e torture, per confessioni, non può essere descritta. Molti dei prigionieri vengono gravemente feriti nel corso degli interrogatori, anche se non è disponibile alcun soccorso medico per loro. I prigionieri non hanno accesso a cibo appropriato. La questione sanitaria nella prigione Evin è un problema. Violenze e torture divengono insostenibili per i prigionieri. Le organizzazioni che fanno arresti sono: il ministero dell’Informazione, la guardia rivoluzionaria e Basij. Torture e violenze sono agite in prevalenza da Basij. Nei giorni recenti, a causa dell’aumento degli arresti e del conseguente sovraffollamento delle prigioni e delle stazioni di polizia, molti di coloro che vengono arrestati, vengono rilasciati dopo torture. Ad ogni modo la maggior parte dei prigionieri è rinchiusa in prigione. Inoltre, la maggior parte di questi, pressoché sconosciuti se non alle famiglie, non vengono reclamati. Vengono rinchiusi in celle che contengono 10-15 persone, e dopo un paio di giorni potrebbero essere interrogati, solo se qualcuno ricorda che sono stati rinchiusi.
Oltre alla prigione Evin, coloro che vengono arrestati vengono spesso rinchiusi in prigioni molto vecchie, che non sarebbero nemmeno agibili. Un esempio è l’Interior Ministriy Detention’, conosciuta come MENHAYE CHAHAR – Meno Quattro. Si è letto di studenti arrestati alla Tehran University e condotti in questo posto dove vengono severamente torturati. Altri luoghi sono: Shapour Detention Unit e le sicure della polizia.
Anche la quarantena principale nella prigione Evin si sta sviluppando nelle peggiori condizioni a causa dell’elevato numero di prigionieri. Un prigionieri di Evin dice “La quarantena è ormai estesa fino al tetto della prigione.” Una delle torture più usate è quella di mantenere i prigionieri svegli in piedi. Questo tipo di tortura è maggiormente usato per prigionieri che si suppone individuati da telecamere, per confessare.