A both & a mignot

Al mondo c’è chi vince un Premio Nobel talmente a caso da restare addirittura stupito del proprio riconoscimento e, c’è chi si candida a ricevere lo stesso premio ma, magari già sicuro di non riceverlo si consola andando ad escort. Le due persone in questione son ovviamente il presidente Usa Obama e il nostro premier Berlusconi. Il primo si è detto sorpreso dell’assegnazione del Nobel per la pace visto che non pensa di non esserselo ancora meritato. Su questo siam tutti d’accordo con lui visto che, dei cinquecento punti della sua campagna elettorale per il momento ne ha mantenuti solo una quarantina. Diamoli tempo però non ha firmato nessun contratto da rispettare con i suoi elettori. Sinceramente è la prima volta che vedo l’assegnazione di un premio non per merito ma, per l’intenzione di fare un qualcosa. Un brutto esempio visto che il caso potrebbe generare emulatori di Obama, il che porterebbe molti personaggi a dichiarare, per lo più frasi di circostanza, in modo tale da ingraziarsi i giudici e sperare di poter vincere un ambito premio. La sensazione è che i giudici abbiano voluto conferire questa onorificenza ad Obama più perché fa “moda” ultimamente appoggiare il presidente Usa piuttosto che cercare qualcun altro magari più meritevole, tant’è che oramai è andata così e nessuno ha lanciato allo scandalo visto appunto la “moda”Obama. Il punto è che se anche la persona in questione dichiara di non meritarsi tale premio magari, avrebbe fatto più bella figura a non accettarlo sperando di vincerlo in un secondo tempo e per qualcosa che ha fatto realmente, non per le sue dichiarazioni. Consoliamoci per l’intenzione di Barack di devolvere il premio in denaro in beneficenza. Il grande sconfitto in tutta questa vicenda è Silvio Berlusconi il quale sperava vivamente di vincere il premio poi andato ad Obama, grazie anche ad una notevole campagna pubblicitaria ma, probabilmente le sue scapattelle hanno rovinato la sua immaggine anche se lui ha seguito e segue alla lettera il detto non fate la guerra ma, fate l’amore. Sarà per l’anno prossimo Silvio.

Matte