Qualcosa sul ddl: Onda anomala Padova

Domenica 1 Novembre l’Onda anomala Padova pubblica sul suo portale una “Nota sulla riforma di un Ministro in affanno”. Il documento propone una riflessione sul ddl approvato settimana scorsa circa la ristrutturazione della governance universitaria, la meritocrazia e il reclutamento del personale accademico. Per quanto l’intero testo sia ancora un’analisi grossolana del disegno di legge, propongo qui una lettura del primo punto del loro lavoro. Lettura come spunto o come stimolo per un possibile discorso. Qui.
Ristrutturazione della governance universitaria: La prima parte del disegno di legge si occupa del riassetto dei principali organi di potere degli atenei, andando a colpire duramente il Senato Accademico, che potrà solo formulare proposte o pareri in materia di didattica e ricerca, dequalificandolo e svuotandolo completamente di ogni potere decisionale (a proposito di razionalizzazione delle risorse ed eliminazione degli sprechi!). Al suo posto l’istituzione di un Consiglio di Amministrazione composto per almeno il 40% da membri esterni non elettivi che, colmando il vuoto di potere lasciato da un ormai inutile Senato, regala di fatto la gestione dell’Università pubblica ad aziende, banche e partiti, che sono tenuti solo a gestire e non ad investire. Verrebbe da chiedersi come in tempo di crisi questi enti esterni possano impiegare capitali nell’Università, a partire dal fatto che in Italia il privato ha sempre visto nel pubblico una facile occasione di profitti immediati anziché di investimenti a lungo periodo (come ad esempio è successo per Alitalia, Enel, Trenitalia, …). Inoltre la figura del direttore amministrativo viene sostituita da un direttore generale che, proprio come se l’Università fosse un’azienda, avrà il compito di gestire ed organizzare i servizi, le risorse e il personale. Insomma, un vero e proprio manager d’ateneo, a sottolineare ancora una volta la direzione in cui questa riforma si muove.
Tratto da Onda anomala Padova.
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