E tutti andarono a trans

I media impongono la moda o sono le persone ad imporre ai media un certo tipo di “prodotto”? O le due cose si alimentano reciprocamente? Da quando è scoppiato lo scandalo Marazzo in televisione, che sia un telegiornale, un programma di approfondimento o quant’altro, si vedono e si parla esclusivamente di trans. È come quando ascolti per la prima volta una canzone che ti piace, dopo non puoi far altro che ascoltarla e riascoltarla fino a quando l’attenzione scema pian piano o subentra un brano che ti colpisce ancora di più. Sembra che al momento oltre ai trans non ci sia più nulla al mondo di cui parlare, almeno in Italia. Tutti i programmi televisivi hanno come ospite fisso un trans, non importa che sia legato in modo diretto con il caso dell’ormai ex Governatore della regione Lazio, basta che abbia quel piccolo particolare genetico da rientrare nella categoria trans. Tutta questa
situazione mi fa venire in mente una puntata dei Simpson, a proposito auguri per i loro primi vent’anni e grazie Matt Groening, in cui Homer viene accusato di molestie sessuali da una baby­sitter e i media iniziano ad intervistare qualsiasi bambinaia che, pur non conoscendo il padre della famiglia Simpson, lo etichetta come un mostro.
Sembra quasi di assistere al messaggio dell’ultimo dell’anno del Presidente della Repubblica, trans a reti unificate! Dopo escort nel centro destra, trans nel centro sinistra, se tanto mi da tanto il prossimo sarà uno dell’UDC che va con i gay? Solo il tempo ce lo potrà dire ma, in ogni caso la televisione sarà pronta ad accappararsi il nuovo “fenomeno” del momento.

Matte