Circoscrizione: traccia 0


TORINO. Camminando, ancora. Diventa strano , percorrendo corso Regina Margherita, nella pioggia, verso la effettiva conclusione. Se il percorso che una persona a caso compie in una città può ridursi ad un triangolo, è effettivamente una barriera ad interrompere questo corso. Nel momento in cui i piedi prendono i passi secondo spinte che oscillano dal desiderio al bisogno di spostarsi, fuoriuscita dal triangolo, il percorso sfoca. Conosco a memoria i metri d’asfalto fino agli edifici familiari. Conosco poi quelli che riavvolgono il ritorno. Poi, violenza. “Aiutatemi a violentare la città per non esserne violentati.” La sfumatura percorre i contorni di ogni camminata, che diviene perplessità. Le mura, gli incroci, il fiume, le case, l’asfalto non sono gli stessi. Disarmante. La coscienza arriva in ritardo, rimane uno scarto, uno smarrimento ed una agitazione. Prima della rassicurazione, prima della noia o del fastidio: sbagliato strada.
Corso Regina Margherita percorre Torino a partire dal Po, in posizione Sud-Est fino alla dissipazione del Nord-Ovest. Una moltiplicità di individui accenna a quel tratto di viabilità. In frazioni diverse, in momenti ed incroci che non coincidono. Il riferimento discorsivo tuttavia appoggia lungo Regina Margherita.
Ora, la strada si interrompe. Si rompe la linea ortogonale, attraverso il corpo di una barriera, dei lavori ed una galleria. Il transito delle auto continua sotto lo strato d’asfalto; sopra colui che cammina (in codice giuridico: pedone) devia, e perde il passo. La città in questo punto divide i suoi edifici, gli appartamenti illuminati oppure al buio.
Leggevo tracce di anonimato, mentre il cemento diventava fango, e poi la strada interrompe.
Accadrà qualcosa, il triangolo si è dilatato, e questo interrompere è il germe per un’ulteriore interruzione del quieto scorrere in quell’interrompere.
Corso Regina incrocia Principe Oddone. In quel punto.

Rughe