Si tratta del movimento a ritroso di alcune parole. Senza soffermare il discorso al quando preciso (una domenica mattina di gennaio), si attraversa l’area Sud di Torino ed il Lingotto. Ciò che sta accadendo, quella mattina: l’evento SI TAV. Qualcuno, e soprattutto gli avvertimenti che precedono quella domenica, parla di “manifestazione”. [Cedimento1-definire].
Incontro? Piuttosto il tentativo di attribuire il carico semantico (e politico) di questa parola ad una etichetta, un palco, un insieme di sostenitori elettorali, un sindaco ed un candidato (regionale) alla macchina della democrazia piemontese.
I movimenti dei porta-bandiere da Susa (con il SI TAV stampato), quelli di Chiamparino e della candidata regionale Bresso sono sostenuti dall’apparato filmico – fotografico del giornalismo. [Cedimento2-elezioni].
L’agire irrompe. Si spacca il tessuto dialettico che si costruisce a partire dai microfoni degli interventi a sostegno del SI TAV.
(Voltando gli occhi sulla mia vicina scorgo le sue mani che iniziano a colorarsi. le fasce sulle dita e sulle gambe. Poi si alza. Ho solo il tempo di ricevere una pacca sulla gamba, lei già si muove davanti a me. Cerco un oggetto rosso nella tasca e la mano trema. Poi il fischio).
Il suono di un fischietto è brusco. Il silenzio è irreparabilmente rovinato. “In carrozza!” e alcuni clown si muovono in fila indiana al centro della sala, verso il palco. Il treno si muove. Uno, con la maglia viola, sale qualche istante ai piedi della tavolata. Poi i primi blocchi, e dopo qualche sguardo d’ordinanza tra la sicurezza, l’allontanamento. Pochi momenti. [Cedimento3-identità?]
Il corridoio centrale è ora percorso ad una velocità decisamente superiore rispetto all’avanzata “su rotaia”.
(Ricordo di essermi spostato in diagonale con pochi passi).
Tuttavia l’uscita dal SI TAV è arricchita dalla (alta) voce, sostenuta anche dalla posizione eretta, di alcuni personaggi della sala. Dall’intensità del volume acustico sembrano essere numerosi. “Andate a lavorare! Lavorate!” E si compie il simbolismo della “manifestazione”. [Cedimento4-politica].
Nel momento, e nel luogo, in cui la politica è ridotta al campo del possibile, l’agire dei clown al Lingotto si pone in un varco di impossibilità. In altre parole, il treno clown ha imposto un movimento al SI TAV, pur non abitandone le possibilità. La pulizia dell’irruzione è imposta, nel momento – comunque – fastidiosamente tardivo, attraverso il ritmo vocale verso il lavoro (si tratta delle -partito- urla -democratico-).
“Strada verso le riforme”; “Tavola bipartisan”; “Apertura”. [Cedimento5-finzioni].
Lunedì mattina. La cronaca riporta di “studenti dell’Onda” e membri dei “collettivi” al Lingotto domenica mattina. [Cedimento6-scompare la firma…
Incontro? Piuttosto il tentativo di attribuire il carico semantico (e politico) di questa parola ad una etichetta, un palco, un insieme di sostenitori elettorali, un sindaco ed un candidato (regionale) alla macchina della democrazia piemontese.
I movimenti dei porta-bandiere da Susa (con il SI TAV stampato), quelli di Chiamparino e della candidata regionale Bresso sono sostenuti dall’apparato filmico – fotografico del giornalismo. [Cedimento2-elezioni].
L’agire irrompe. Si spacca il tessuto dialettico che si costruisce a partire dai microfoni degli interventi a sostegno del SI TAV.
(Voltando gli occhi sulla mia vicina scorgo le sue mani che iniziano a colorarsi. le fasce sulle dita e sulle gambe. Poi si alza. Ho solo il tempo di ricevere una pacca sulla gamba, lei già si muove davanti a me. Cerco un oggetto rosso nella tasca e la mano trema. Poi il fischio).
Il suono di un fischietto è brusco. Il silenzio è irreparabilmente rovinato. “In carrozza!” e alcuni clown si muovono in fila indiana al centro della sala, verso il palco. Il treno si muove. Uno, con la maglia viola, sale qualche istante ai piedi della tavolata. Poi i primi blocchi, e dopo qualche sguardo d’ordinanza tra la sicurezza, l’allontanamento. Pochi momenti. [Cedimento3-identità?]
Il corridoio centrale è ora percorso ad una velocità decisamente superiore rispetto all’avanzata “su rotaia”.
(Ricordo di essermi spostato in diagonale con pochi passi).
Tuttavia l’uscita dal SI TAV è arricchita dalla (alta) voce, sostenuta anche dalla posizione eretta, di alcuni personaggi della sala. Dall’intensità del volume acustico sembrano essere numerosi. “Andate a lavorare! Lavorate!” E si compie il simbolismo della “manifestazione”. [Cedimento4-politica].
Nel momento, e nel luogo, in cui la politica è ridotta al campo del possibile, l’agire dei clown al Lingotto si pone in un varco di impossibilità. In altre parole, il treno clown ha imposto un movimento al SI TAV, pur non abitandone le possibilità. La pulizia dell’irruzione è imposta, nel momento – comunque – fastidiosamente tardivo, attraverso il ritmo vocale verso il lavoro (si tratta delle -partito- urla -democratico-).
“Strada verso le riforme”; “Tavola bipartisan”; “Apertura”. [Cedimento5-finzioni].
Lunedì mattina. La cronaca riporta di “studenti dell’Onda” e membri dei “collettivi” al Lingotto domenica mattina. [Cedimento6-scompare la firma…
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