L’elevazione spirituale dei salumi

Per cominciare spieghiamo anche a chi il “GiEffe” non l’ha visto chi è il protagonista dell’articolo.
Lasciamoci incantare da quest’essere superiore: l’aspetto d’uomo primitivo può ingannare: nel suo cuore, infatti, ermetiche emozioni (ci saranno?), esemplificate da gesta tipiche del vero cavaliere: eleganza, cortesia, eloquenza; e chi più ne ha più ne metta! La nobile “rassa veneta” vive dei suoi modi così espressivi, si riconosce nel salumiere, rendendolo emblema dell’homo faber. I suoi difetti diventano pregi agli occhi della plebaglia maccaronica, che si esalta nell’affermazione della sua supremazia sugli altri concorrenti della casa. E’ proprio il caso di dire, a questo punto, “homo homini lupus”, sbraniamo i capetti, sottomettiamo le femminucce. Perché di questo ha vissuto il nostro compatriota. Inizialmente, quel tipo così spontaneo piaceva anche a me; a una settimana dall’inizio, infatti, già si riconoscevano leader (e rispettive concubine), tra i quali spiccavano il “Principe” George, incapace di formulare una frase di senso compiuto e il palestrato Massimo, al quale dobbiamo la scoperta della differenza tra “donna” e “femmina” in una teoria tutta femminista e attuale. Capite bene che per un essere, direi, normale, come me, il Mauro salumiere che ghigliottinava principi e principesse, incalzandoli con battute e scherzi ingegnosi, riportava un senso di parità e quasi normalità nella casa e i galletti, a suon di “pio pio”, abbassavano la cresta. Tralascio ora tutte le altre dinamiche interne che a livello morale poco importano. Focalizzando su Mauro lo vediamo intento a provarci con Sarah e Veronica, con modi talvolta scherzosi, talvolta volgari, affinché l’unico obbiettivo della sua vita sia raggiunto e il suo desiderio venga appagato. All’entrata, nell’emulazione dell'”appoggiatore”, si struscia rudemente su un’ambigua Veronica (che non si capisce se più ci goda o più si senta punta nell’orgoglio). Gesti del genere non rimangono isolati e, senza Massimo tra i piedi, tenta di sottomettere, con modi primitivi, Veronica e Sarah nella camera, ( come abbiamo potuto vedere grazie alla Gialappa’s) simulando un’orgia. Serve altro? Il Sior Mauro, con modi degni degli Stilnovisti ha reso perfettamente l’idea di un amore platonico, che eleva la donna a creatura divina e cerca di innalzarsi spiritualmente. Siamo ben lontani dall'”amor carnale” che i giovinastri d’oggi propinano nelle canzoni! Un corteggiamento all’insegna della virtù e del puro sentimento. Solo Romeo, forse, avrebbe saputo far di meglio. Per il resto, che dire.. A tutti quelli che andranno a vederlo in discoteca auguro di passare una felice serata, sorvegliata dagli occhi intensi del Profeta, condita d’alcool e nutrita d’urli e sana musica house. E se passate in quel di Treviso(?) nell’anno del Giubileo, sfiorando le sacre pietre di quella grotta gelida, dedicate almeno un pensiero al nostro Mauro, che ha portato la cultura veneta fuori della Padania. E infine, dedicate un attimo a voi stessi, i più, incapaci di scrivere da sé la propria Bibbia.
(Bananauz)