La questione è quindi rimanere nei chilometri in cui il fiume mantiene il proprio nome. Da qui partire.
Piazza della Repubblica, il luogo del mercato, nell’increspare di palazzi, agglomerati abitativi, con incastri di cortili, terrazzi e cavi del tram. Perdendo il passo in una delle poche strettoie (in quanto tali, scarsamente motorizzate) del perimetro attorno alla piazza, si snoda l’accesso ai palazzi abbandonati, da qualche parte del filo spinato, poi il ponte sulla Dora, via Bologna, uscendo dalla città, dunque verso est.
A destra e sinistra il transito è intervallato dall’improvviso aumento dell’altezza delle abitazioni, poi il loro allontanamento, poi ancora la separazione attraverso i muri degli isolati. Gente (non) a contatto.
[In un momento successivo potrebbe interessare il cambiamento dell’ultimo residuo della città, nel corso finale della via].
Strada a destra. Abbandonare via Bologna. La svolta introduce in una anomalia di strada unicamente pedonale. Questa sembra essere il centro di un precedente borgo. Il tracciato urbano che ostinatamente trattiene alcuni elementi (la pedonale appunto) nella saturazione progressiva seguita all’ingrassamento della città (via Bologna continua oltre questo punto).
Si potrebbe trattare di una circonferenza muraria che avviluppa la pietra dei minori edifici, e piccole viottole, del borgo. Borgo che potrebbe anche non essere tale, ma piuttosto una traccia di quartiere occupato da attività e domicili che necessitano una coperta di privatezza ulteriore rispetto all’isolamento (squallido) di via Bologna.
Rimanendo tuttavia nell’idea del borgo, del paese più antico, il passaggio diviene lentamente narrazione. E c’è una persona, avvolta nel nero, in cammino in una strada parallela al cortile della chiesa. Il campanile è costruito frontalmente rispetto a via Maddalene. Alcuni lampioni tracciano aloni poco distanti, poi la sparizione dell’individuo. Probabilmente diretto verso i camminamenti che si perdono nel parco fluviale vicino. O forse, piuttosto, è suo il volto che odorosamente si avvicina allo schermo, con spasmodico irritare delle narici, le labbra socchiuse. Non c’è alcuna pupilla incastrata in questo volto. Ed è fermo ad est.
Rughe
Ultimi commenti