Il coraggio di arrangiarsi

Ore 17:00 arrivo a Novara in treno, e come sempre è già in ritardo. A Milano mi attende il treno per Verona e so già che una volta arrivato alla stazione milanese dovrò fare una corsa per non perdere il mio treno.
Ore 17:01 un annuncio comunica che ” un uomo nella stazione di Magenta è stato investito e i suoi resti sono sparsi su entrembi i binari e prima di poterli rimuovere, e consentire la marcia dei treni, bisogna aspettare l’arrivo del magistrato. Il ritardo non è così quantificabile”. Per fortuna ho con me il mio pc e continuo la visione di un film a bordo del treno, nella speranza che, prima o poi, si riparta.
Senza rendermene conto passa un’ora ed un altro annuncio invita i passeri a scendere perchè il treno non ripartirà. Scendere, bene, e poi? L’annuncio diceva solo di scendere e basta. Mi dirigo allora di corsa alla biglietteria per avere informazioni su come proseguire il mio viaggio e, soprattutto, farmi rimborsare il biglietto da Milano a Verona visto che per quella tratta ho già speso 17 euro e 50.
Coda interminabile, le solite teste calde iniziano ad insultare i bigliettei che, per tutta risposta ignorano le ingiurie. Finalmente è il mio turno e al pelo riesco a farmi imborsare il biglietto, giàperchè qualche minuto dopo ed il mio treno sarebbe partito da Milano e quindi addio rimborso. Strano meccanismo, se il mio treno parte senza di me, anche se per motivi indipendeni da me, non posso farmi rimborsare il biglietto e dovrei comprarne uno nuovo. Per fortuna non è andata così questa volta!
Il bigliettaio è gentile, mi cambia la prenotazione senza farmi spendere altri soldi. Decido allora di chiedergli se ci fossero altri modi per raggiungere Milano Centrale, non ho voglia ho voglia di apsttere una quantità di tempo indeterminata i comodi del magistrato di Magenta che, in un’ora, non era ancora giunto sul luogo dov’era stato investito l’uomo. Per mia fortuna il bigliettaio mi comunica che esiste una gabola, prendere un treno da Novara Nord verso Milano Certosa e da lì la metro fino a Milano Centrale. Sono salvo! Il treno consigliatomi da quell’uomo gentile sta partendo, ma riesco comunque a prenderlo, niente inutili attese.
‘E dalle difficoltà che bisogna farsi forza e sapersi arrangiare. Non bisogna mai aspettare che il tempo, con il suo trascorrere, risolva la situazione. Per prima cosa bisogna sempre cercare di agire e tentare di cavarsela da soli, se si fallisce si potrà poi comunque chiedere aiuto a qualcuno o al tempo, però almeno si sarà tentato di riuscire con le proprie forze, perché non si può sempre aspettare di essere “salvati” da qualcun’altro.

Matte