Che l’irrappresentabile esista e faccia comunità senza presupposti né condizioni di appartenenza (come una molteplicità inconsistente, nei termini di Cantor), questa è precisamente la minaccia con cui lo Stato non è disposto a venire a patti. La singolarità qualunque, che vuole appropriarsi dell’appartenenza stessa, del suo stesso essere-nel-linguaggio e declina, per questo, ogni identità e ogni condizione di appartenenza, è il nuovo protagonista, non soggettivo né socialmente consistente, della politica che viene. Dovunque queste singolarità manifesteranno pacificamente il loro essere comune, vi sarà una Tienanmen e, prima o poi, compariranno i carri armati.

Giorgio Agamben