Scelga me

Scelga me, Avezzù.
Forse a Ruffo, non crederei,
se fosse qua.
Ora Lei può, il fisico ce l’ha,
per fare la Rivoluzione che aspetto.
Se fossi in Lei,
farei la mia Rivoluzione di colpo,
l’aspetto,
finirà di ridere.
Saranno gli anni che ci dividono,
la Democrazia non è più così,
cosa cerca, non è lì.
Ci toccherà combattere CasaPound,
e non serve esser Presidi,
se poi le decisioni son tragiche.
Cud cu cu
c’è un errore tra noi.
Guido,
io la inseguirò,
restar fermo non so,
verrò nel suo ufficio,
a go go.
Come pensavo, di contestare non smetterò,
con questa burocrazia
che vincere io (non) potrò,
mi creda, è dura, ma insisto.
Fare il super partes non da risultati,
fermerò anche uno yacht,
perché un mare di firme è quello che ho.
Perché non due in un mai?
Immagino.
Come, come farò, se è vero?
L’antifascismo è di più, più di un hippie, è un grillo (parlante),
in un’università a rischio, così.
Lo studente insorge.
Non crede poi dovremmo agire di più?
L’impegno è di più, più di un hippie, è un grillo (parlante)
Il Governo in sé è in preda al delirio,
lo studente protesta ma il sole non c’è
in un’Italia a rischio, così.
Guido, lei sarà così serio,
seduto in presidenza,
come un’icona vive dietro di lei,
ma lo sguardo attonito, la tradisce.
È inutile e non potrei fermare la protesta che viene e che va.
Ci sei o ci fai?
Io non so.
Quando sei preside è tutto diverso,
lo sa Guido?
Scuse valide non ne ha.
Sul serio, non è un film.
Continueremo.
Non puoi,
prendere il tuo stipendio e poi via.
Lo studente le disse che c’è un modo,
eppure Lei freme.
Cosa mai mancò fra noi due?
Sono nel caos,
la risposta è qui,
chiuda le titubanze,
e scelga me, scelga me.

La Fulminante Aragosta feat. Verdena.