Guardati dall’esterno noi italiani siamo sempre etichettati con lo stereotipo dei mafiosi. Uno stereotipo che facciamo fatica a toglierci di dosso perché per sua stessa definizione è un’immagine rigida e noi tra l’altro non facciamo nulla per migliorare la situazione, anzi. A volte l’unico modo per ottenere qualcosa, dalla più piccola alla più grossa ed in ogni contesto, nel nostro paese è appunto attuare una sorta di mafietta, il più comune e utilizzato è la raccomandazione. Ridursi alla spintarella, all’aiutino è l’unico modo per andare avanti, nel nostro paese la parola meritocrazia non esiste, come nel dizionario di Napoleone non esiste la parola “impossible”. A volte però possono capitare anche le eccezioni, ma esse esistono solo per confermare la regola della “spintarella”. La raccomandazione la vediamo tutti i giorni passarci davanti agli occhi però non diciamo mai nulla “perché tanto si sa che è un meccanismo ormai oliato e radicato e non ci si può far nulla per cambiarlo”. Dai avanti, cercate di pensare al vostro passato e cercate di ricordare quante volte avete visto applicato il “sistema” raccomandazione, magari l’avrete anche subito di persona e vi sarà capitato di approfittare dell’aiuto della spintarella, immagino che la risposta sia molteplici volte. Ormai è un processo assodato e forse l’unico per avere dei risultati, quindi non sta a me giudicare se ne avete beneficiato perché magari ciò che avete ottenuto ve lo siete meritato, anche se avete avuto bisogno di una mano per ottenerlo. Basta quindi con questi falsi moralismi fatti da persone che sono nel bel mezzo degli ingranaggi della “macchina” raccomandazione e contribuiscono a oliarla. Abbassarsi alle regole del gioco a volte si può fare, nessuno è perfetto, basta che non diventi la consuetudine e soprattutto, se sei dentro questo sistema stai zitto o quantomeno non ostentare la tua “finta” lotta contro queste mafiette perché se no diventi un ipocrita. Zitto appunto, perché anche nell’essere aiutati ci deve essere umiltà e omertà. Zerbini si diventa, non si nasce, ma è spaventoso a volte notare quanto sono in grado di abbassarsi e farsi calpestare persone che ritenevi un tempo al di fuori di questi giochetti e tutto solo per riuscire ad ottenere qualcosa. Onestamente però ormai non c’è più da stupirsi di nulla è strano notare come le persone che credi di conoscere sono in grado di cambiare da un giorno all’altro buttando nel cesso tutta l’immagine che ti eri fatto di loro. Non ci si può far nulla, nessuno rimane mai uguale a se stesso per tutto il percorso della sua vita. Invece l’unica cosa da fare è cercare di metter in luce queste mafiette, questi infimi giochetti, di denunciarli, in modo che siano condannati e cancellati dalla nostra quotidianità, cercando di premiare chi se lo merita, non l’amico dell’amico, magari le persone non cambierebbero, non diventerebbero degli zerbini.
Rupert
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