Perdersi in città

Le città sono ormai nient’altro che meri contenitori delle nostre vite. In esse noi cresciamo, ci nutriamo…ma ai giorni d’oggi non le viviamo più. Ormai usciamo di casa spinti solo per soddisfare delle necessità alle quali non possiamo appagare rinchiusi tra le mura domestiche. Per raggiungere il nostro scopo poi tracciamo mentalmente una linea, la più corta possibile, che dal punto A ci conduca al punto B, casa-lavoro, casa-università, casa-bar, casa-supermercato… Andata e ritorno, il più velocemente possibile, senza stare a curarsi del paesaggio o delle persone che incrociamo e passiamo ungo il percorso, mai sia fermarsi e perdere tempo osservando ciò che ci circonda. Con questo modo di agire, quanto possiamo dire realmente di conoscere la città che abitiamo, quanto possiamo dire realmente di vivere la nostra città? Lo stesso Walter Benjamin in Immagini di città, riconosce l’importanza di smarrirsi in una città, smarrirsi come in una foresta. Trovando così luoghi e vie inesplorate in grado di regalarci emozioni mai provate prima emozioni provate grazie alla scoperta di posti svelati a noi dal caso. Perchè solo perdendoci in città, guidati dal caso abbandonandoci esclusivamente alle nostre sensazioni che riusciamo ad uscire dai soliti segmenti AB prestabiliti  cercando di sovvertire così il sistema capitalistico in cui viviamo oggi. Se la vita frenetica non ci permette di prenderci del tempo per perderci in città, per percorrere i nostri “segmenti”, possiamo quantomeno scegliere di non usare auto o mezzi, per quanto possibile, e di andare a piedi. Camminando potremo percorrere sentieri vietati ad altri mezzi e riusciremo così, se pur per poco a riprenderci la città, a viverla veramente, ma dobbiamo decidere di farlo realmente, prestando attenzione ad ogni cosa che ci circonderà lungo il percorso.


Matte