Le violenze razziste, la strage di Firenze, le responsabilità di CasaPound

Pietro Grossi, scrittore fiorentino, scrive sul Corriere della Sera del 14 Dicembre che “il razzismo in Italia non esiste” e che il duplice assassinio di Firenze “è da ritenersi il gesto di un pazzo, non di un invasato razzista”. Scrive ancora che “il razzismo, quello vero, è un’altra cosa” e che “appiccicare alla strage di Firenze il cartellino di razzismo, significa contribuire all’esistenza del razzismo stesso”.
Il giorno precedente, lunedì, Gianluca Casseri, militante di CasaPound (associazione i cui membri e simpatizzanti si definiscono fascisti del terzo millennio, e le cui aggressioni di stampo politico, omofobo e razzista si succedono sin dall’anno della sua nascita), autore di scritti deliranti sulla razza bianca, antisemita e negazionista, aveva ucciso a colpi di pistola due ragazzi senegalesi, ferendone altri tre nella sparatoria, per poi suicidarsi nella sua auto.
Circa una settimana prima, a Torino, il campo nomadi della Continassa era stato dato alle fiamme per vendicare il presunto stupro di una ragazzina, che aveva indicato genericamente alcuni “zingari” come i responsabili dell’accaduto. Poco dopo la ragazzina avrebbe confessato che si era inventata tutto.
Quattro giorni dopo la strage di Firenze, a Verona, quattro ragazzini aggrediscono un tredicenne srilankese, prima spintonandolo, poi colpendolo con una spranga di ferro, ed infine versandogli addosso della birra da una bottiglia. Il giorno prima si erano rivolti al ragazzino con insulti razzisti.
A questo punto, bisogna innanzitutto capire che tipo di stupefacente avesse assunto Grossi prima di scrivere l’articolo, ma soprattutto (e l’analisi dell’articolo preso in considerazione serve proprio a questo) bisogna chiedersi per quale motivo, anche dopo gli ennesimi fatti di cronaca di questo tipo, una grossa fetta dell’opinione pubblica la pensi ancora come lo scrittore fiorentino, derubricando tali orrori come semplici ed imprevedibili atti di follia, che nulla hanno a che vedere con una “vera” violenza razzista.
Inoltre, nel caso specifico dei fatti di Firenze, il responsabile della strage non si può affatto definire una persona isolata dal mondo esterno, in quanto militante di un gruppo (CasaPound) che in questi ultimi anni (sul sito ideodromocasapound.org) aveva accolto a braccia aperte i suoi deliranti contributi “intellettuali” (Gianluca Iannone, leader di CasaPound, in un’intervista di Lucia Annunziata definisce Casseri proprio un intellettuale). Quindi, sostenere che il duplice assassinio è da considerare semplicemente il “gesto di un folle” (parole, queste, anche del sindaco di Firenze Matteo Renzi), significa chiudere gli occhi anche su questa realtà, la quale, mascherandosi da Associazione di Promozione Sociale, veicola e si fa portatrice di ideologie di chiara (e rivendicata) ispirazione fascista, che presentano, al loro interno, tutte le peggiori declinazioni e mitologie derivanti dal mondo dell’estrema destra.
Come scrive Saverio Ferrari sul Manifesto: “Ieri notte da Roma è stata indirizzata a tutti i responsabili locali di CasaPound la seguente email: «Comunicazione interna urgente e riservata. Fare quadrato ora significa: negare la sua (di Casseri, ndr) appartenenza al movimento, cancellare ogni traccia, stare zitti e far parlare solo i dirigenti autorizzati». Troppo tardi.”
Chopin Hauer