Il giorno 2 dicembre il giornale L’Arena pubblica un articolo sulla venuta di Monti a Verona a proposito del convegno ItaliaCamp (cos’è? Nessuno lo sa. Pare ci fosse di mezzo un bando con scadenza il 19 novembre per gli studenti, pare che le mail di avviso di suddetto bando siano arrivate il 20 novembre, pare). Nella settimana precedente l’incontro, l’università si è tirata a lucido, sistemandosi le rughe. Sabato 1 dicembre Veronetta viene blindata con tanto di zona rossa intorno all’università e 200 agenti a garantire l’ordine. L’Arena ci informa della presenza di CasaPound, gli sbandieratori (fascisti) del nuovo millennio, i simpatici amici (nazisti) di Forza Nuova, i cattolici (integralisti) di Christus Rex e l’allegra compagnia di Veneto Stato con Verona Capitale, l’amabile estrema destra che ogni città vorrebbe avere. Poco più in là, il presidio della Cgil, con le bandierine e una soave sirena sparata ad alto volume. Il significato della suddetta sirena sfugge anche ai nostri reporters d’assalto scaligeri. In via Timavo, i giornalisti dell’Arena vedono: “ esponenti dei centri sociali e gli antagonisti” dimenticando (cosa che accade spesso) che l’unico centro sociale presente a Verona è stato raso al suolo dal sindaco più amato di sempre e “gli antagonisti” non si capisce proprio chi siano ma forse noi viviamo in un’altra città. Inoltre L’Arena ci tiene a far sapere che gli antagonisti saranno denunciati perché hanno improvvisato un corteo non autorizzato in via XX Settembre e persino bloccato il traffico “per alcuni secondi” all’incrocio di Porta Vescovo. Quando gli affabili e cortesi agenti in tenuta antisommossa guidati da un gentleman con trench e aviator hanno chiesto cordialmente agli “antagonisti” di andar via è scattata la rivolta a nome di tutti i centri sociali di Verona: un calcio (ovviamente rotante) ad un agente che è stato prontamente medicato con un cerotto sul ginocchio mentre gli antagonisti fuggivano nelle loro tane. Meno male che Bersani ha vinto le primarie.