Nuovo iter per la richiesta di aule in Università

Da un po’ di tempo a questa parte, come ormai è risaputo, nella nostra università sono scomparse le facoltà, che sono state sostituite dai dipartimenti. Come dopo ogni “rivoluzione” burocratica, gli ingranaggi del sistema hanno faticato parecchio a ripartire, e tra le faccende che più hanno risentito di tale sconvolgimento, quella della richiesta delle aule per gli incontri si piazza in assoluto al primo posto. Per facilitare chi, nel prossimo futuro, vorrà richiedere un’aula per un qualsiasi incontro, riportiamo qui sotto le varie modalità che potrà adottare per affrontare quest’avventura. Prima modalità: uscire dall’università e imbastire nel maggior numero di piazze possibili un banchetto per la raccolta firme in vista di un referendum abrogativo, che avrà la seguente forma: “Il quesito propone l’abrogazione di ogni sorta di vincolo che ti impedisca di fare il tuo incontro in quell’aula”. Una volta raccolte le 500.000 firme necessarie, aspettare la conferma della Corte dei Conti, quindi imbastire la propaganda per il “Sì”. Seconda modalità: recarsi in Vaticano e proporre un Concilio Vaticano III che abbia l’apparente obiettivo di riformare la Chiesa, in questo periodo di grandi scandali che ne vedono sempre più minacciata l’autorevolezza. Una volta ottenuto il via libera e iniziati i lavori del Concilio, farsi molto amico un vescovo partecipante, attraverso il quale evidenziare la necessità della promulgazione di un decreto che riguardi la concessione dell’aula che serve per l’incontro. Quindi pregare, pregare, pregare, e sperare nella benevolenza divina che illumini le menti dei Padri conciliari, per questa importante missione caritatevole. Amen. Terza modalità: recarsi a New York alla sede centrale dell’ONU. In base all’articolo 2 dello statuto delle Nazioni Unite, il quale recita: “Promuovere la soluzione delle controversie internazionali e risolvere pacificamente le situazioni che potrebbero portare ad una rottura della pace”, fare presente ai membri che la mancata concessione dell’aula per l’incontro provocherebbe una sconfinata incazzatura nel richiedente, e metterebbe in serio pericolo il mantenimento della sicurezza internazionale, obiettivo principale dell’organizzazione. Quarta modalità: andare in Comune e chiedere di parlare con Tosi. Una volta ricevuti, recitare a memoria le seguenti parole: “Vecio Flavio, mi sòn tifoso de l’Helas, e volarìa far n’incontro in università. Visto che sòn tifoso de l’Helas no i vòl farmelo far, ma premeso che sòn tifoso de l’Helas, credo de averghe dirito a farlo. Sora ‘l conto, el profesor che nol vòl farmelo far l’è del Ceo, kel rincoionìo. Ma invese mi sòn de l’Helas, e diaoloboia volarìa farlo. Sieg Heil.” Anche in virtù della conclusione del discorso, il Sindaco non esiterà un istante a concedervi l’aula. Questo è quindi il nuovo iter per la richiesta delle aule in università, a discrezione dello studente o studentessa richiedente. Sono previste altre modalità che verranno aggiunte a breve, intanto maggiori informazioni sono reperibili sul nuovissimo sito dell’università, sotto la sezione “Tanta voglia di fare incontri, eh?”. Vi rimandiamo al prossimo aggiornamento. 
Chopin Hauer