Golden Guide   pagine da 151 a 160


TUPA (tobelia tupa), una pianta alta e variabile delle Ande più alte, è anche chiamata tabaco del diablo. In Cile, gli indios Mapuche ne fumano le foglie secche di questa spledida pianta dai fiori rossi per i suoi effetti narcotici. La sua psicoattività non è certa. contiene l'alcaloide lobelina e diversi suoi derivati. Lo stesso alcaloide si trova in alcune speci di Lobelia Nord americane, in particolare L. inflata, conosciuta come tabacco indiano. Viene impiegata medicalemnte e come deterrente del fumo. Ci sono 300 speci di Lobelia, principalmente nelle regioni tropicali e subtropicali, ed essi appartengono alla famiglia dei giacinti, Campanuloceae. Alcune sono altamente costose come piante ornamentali da giardino.
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ZACATECHICHI (Calea zacatechichi), un arbusto poco appariscente disposto dal Messico alla Costa Rica, è un allucinogeno recentemente scoperto che sembra essere usato solo dai Chontals di Oaxaca. Lo prendono per "chiarificare i sensi" e per renderli capaci di parlare col mondo degli spiriti. Dai tempi più antichi, la pianta dal gusto fortemente amaro ( zacatechichi è la parola azteca che significa "erba amara") viene usata per curare la febbre, la nausea ed altri disturbi.

   Dopo averne bevuto il te fatto dalle foglie seccate e schiacciate, un indiano dorme in un posto calmo, e fuma una sigaretta di foglie secche. Sa di averne fumata abbastanza quando si sente la sonnolenza e ascolta le pulsazioni del cuore. Studi recenti indicano la presenza di un alcaloide non identificato che può essere repsonsabile delle allucinazioni auditive.

   Ci sono più di un centinaio di specie. Appartengono alla famiglia delle margherite, Compositae, e cresce sui pendii delle colline, aperti o coperti nell'america tropicale. Alcune speci vengono utilizzate nella medicina locale.
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PSICOFARMACOLOGIA
La psicofarmacologia studia gli effetti delle droghe, specialmente allucinogene, sul sistema nervoso centrale.

   Gli effetti degli agenti psicoattivi si ottengono dai costituenti che appartengono alle principali classi chimiche. Hanno tutte una caratteristica comune: sono biodinamiche, influenzando il normale metabolismo del corpo animale.

   Gli allucinogeni influiscono direttamente sul sistema nervoso centrale, ma possono anche influire su altre parti del corpo. Essi hanno attività sia fisiche che psichice. I loro effetti hanno solitamente breve durata, continuando finché i principi attivi rimangono nell'organismo. Le Pseudoallucinationi - spesso indistinguibili ai profani dalle allucinazioni - possono essere la causa di molte circostanze anormali che rovesciano le omeostasi del corpo, o il normale metabolismo: febbre, digiuno, mancanza d'acqua per lungo tempo, avvelenamenti, etc. Le pseudoallucinazioni possono spesso durare più delle normali allucinazioni.

   Se una pianta contiene una sostanza attiva, le sue potenzialità mediche sono di interesse farmacologico. La ricerca può indicare che i veri composti allucinogeni hanno valore per fini lontani, diversi dalla loro psicoattività. Un esempio è la scopolamina, un alcaloide della famiglia della belladonna. Prendendolo in dosi appropriate, inebria, inducendo stati tra la coscienza ed il sonno caratterizzati da allucinazioni. La scopolamina, comunque, ha un uso medico non associato con il sistema nervoso centrale: è un antispasmodico e antisecretorio, principalmente nell'apparato digerente e nel tratto urinario.


Disegno Crayon di un indiano Tukanoan della Colombia amazzonica, dipinge una delle immagini vissute durante l'inebriamento aborigeno con caapi. Raccolto nel campo dall'antropologo colombiano Dr. Gerardo Reichel-Dolmotoff, che studia i significati mitologici delle allucinaizoni tra gli indiani.

   Alcuni psichiatri credono che le malattie mentali sono il risultato di uno squilibrio nella chimica del corpo: "Per ogni pensiero contorto c'è una molecola contorta." Alcuni specialisti in passato pensavano, e continuano a farlo, che "il modello di psicosi" - induce artificialmente stati simili ad alcune anormali condizione mentali - potrebbe essere uno strumento analitico importante. Ci sono molte similiarità tra le condizioni psicotiche, come la schizzofrenia, e gli stati mentali indotti dagli allucinogeni. Se sia o no l'uso degli allucinogeni a creare queste psicosi rimane ancora una domanda, ma ci sono piccoli dubbi che gli alucinogeni potrebbero essere un aiuto sperimentale per capire la funzione del sistema nervoso. Un esperto dichiara che gli studi dei vari aspetti del normale e dell'anormale posso delucidare certe aree dell'entroterra della personalità.

   Ci si deve ricordare che l'alterazione delle funzioni del sistema nervoso centrale da parte di sostanze chimiche non è una novità; è vecchio come la storia. In passato, specialmente nelle società primitive, gli allucinogeni venivano impiegati nei rituali magico- religiosi di cura, e raramente per svago. In alcune culture, particolarmente, questa acculturazione soffeta, gli allucinogeni sono a volte utilizzati per accrescere i contatti sociali o perfino per capire malattie mentali. Se paragoniamo l'uso delle piante allucinogene nelle società primitive con il valore medico vantato per loro da alcuni psichiatri, vediamo che la psicosi modello non è un nuovo sviluppo. Le psicosi indotte artificialmente sono state a lungo utilizzate nelle culture primitive.

   Nonostante molti psichiatri moderni sono critici sulle psicosi chimiche come strumento per trattare le aberrazioni mentali, è troppo presto per eliminare il loro possibile utilizzo medico.


ALTRE PIANTE ALLUCINOGENE

In aggiunta alle piante allucinogene utilizzate dalla gente primitiva, esistono numerose altre specie che contengono principi biodinamici. Molte sono comuni piante domestiche come nepeta cataria, cinnamono, e zenzero. Non sono stati fatti studi certi sulle proprietà allucinogene di queste piante. Alcuni degli effetti descritti potebbero essere immaginari; altri possono essere autentici. Tuttavia, molte di queste piante possiedono una chimica teoricamente capace di produrre allucinazioni. Gli esperimenti continuano con le piante - comuni e no - conosciute o sospettate essere allucinogene, e ne vengono continuamente scoperte di nuove.

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ALTRE INFORMAZIONI
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