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Sul Conflitto e sul Consenso
un manuale sul Consenso Formale nei processi decisionali


di C.T.Butler e Amy Rothstein

(per gentile concessione della pagina Web dell'Università del New Brunswick, Centro Ricerche per l'Ambiente e per lo Sviluppo Sostenibile)
Traduzione ed editing a cura di Peace Brigades International-Italia (Giovanni Shinkai Turra, Cristina Banzato, Lara Tenzan Groppo)

C.T. Butler ha scritto la prima edizione di questo libro per il Pledge of Resistence a Boston quando c'erano più di 3500 firmatari e 150 gruppi di affinità. Tutte le decisioni politiche dell'organizzazione sono state prese durante dibattiti mensili, che coinvolgevano almeno un portavoce per ogni gruppo di affinità. I membri del comitato di coordinamento erano incaricati di gestire le questioni quotidiane. I dibattiti erano spesso presenziati da più di cento persone ed erano spesso molto duri. Per almeno due anni il processo consensuale funzionò bene per il Pledge, dando modo a un gran numero di persone di impegnarsi con fiducia in azioni dirette nonviolente. Un abbozzo del modello di consenso tracciato in questo libro è stato usato durante quel periodo nel corso di dibattiti e, con particolare successo, ai meeting settimanali dei coordinatori. Comunque non è mai stato definito sistematicamente, o trascritto, né adottato formalmente. Per più di due anni, C.T. ha partecipato a dibattiti mensili, incontri settimanali di coordinamento, e a un numero imprecisato di meeting del comitato. Ha capito la necessità di sviluppare un sistema coerente di introdurre nuovi membri al consenso. All'inizio, ha cercato la letteratura esistente per supportare seminari sul processo consensuale. Non riuscendo a trovare però del materiale che potesse andare bene, ha cercato di creare il suo. La prima edizione di questo testo è il risultato di un anno di ricerca sul consenso in generale e il processo del Pledge in particolare. E' stato distribuito soprattutto ai membri di vari gruppi che già cercavano di usare una qualche forma di consenso. La quarta ristampa includeva un'introduzione nella quale si aggiungeva il concetto di consenso secolare. L'etichetta di "secolare" permette di distinguere questo modello di consenso da quello tradizionale che si trova nelle comunità di fedeli e quello informale dei gruppi progressisti. Sfortunatamente, questa etichetta diede però l'impressione che noi negassimo ogni tipo di spiritualità. Volevamo invece solo indicare chiaramente che il modello di consenso da noi proposto era distinto, ma non volevamo escludere il lavoro degnissimo delle comunità di fedeli. Perciò, dalla sesta ristampa, abbiamo usato il termine Consenso Formale perché definisce in modo adeguato questa distinzione. Speriamo che il Consenso Formale continui a contribuire alla ricerca per un processo decisionale più efficace, unificante e democratico. Il Consenso Formale è un modo speciale di prendere decisioni. Deve essere definito dal gruppo che lo utilizza. Offre un fondamento, una struttura, e un insieme di tecniche per discussioni di gruppo efficienti e produttive. Il fondamento è formato dai principi comuni e dalle decisioni che hanno inizialmente creato il gruppo. La struttura è predeterminata, sebbene flessibile. L'agenda è formale ed estremamente importante. I ruoli, le tecniche, e le capacità necessarie per una operatività fluida devono essere accessibili e sviluppate da tutti i membri. La valutazione del processo deve avvenire spesso e deve essere fatta con attenzione, come strumento di autoeducazione e autogestione. Soprattutto, il Consenso Formale deve essere insegnato. Non è ragionevole aspettarsi che le persone abbiano familiarità con questo processo. In generale, la soluzione cooperativa nonviolenta dei conflitti non esiste nella società dell'America del Nord. Queste capacità devono essere sviluppate in un ambiente la cui caratteristica principale è la competitività. Solo il tempo dirà se di fatto questo modello si svilupperà e darà prova di essere efficace e di un qualche valore. Noi siamo sempre più convinti che il modello presentato in questo libro sia profondamente significativo per il futuro della nostra specie. Dobbiamo imparare a vivere insieme cooperando, a risolvere i nostri conflitti in modo nonviolento e a prendere le nostre decisioni consensualmente. Dobbiamo imparare a dare valore alla diversità e a rispettare la vita intera, non solo a livello fisico, ma anche emozionale, intellettuale e spirituale. Siamo tutti impe gnati in questo.
C.T.Butler e Amy Rothstein, agosto 1991.

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