ESPERIENZE CON AMANITA MUSCARIA
Antonio Bianchi


Parlare dell'esperienza con Amanita è piuttosto difficile, poiché gli effetti dipendono dal fungo, dalla persona che sta facendo l'esperienza e dall'ambiente in cui l'esperienza ha luogo. Abbiamo fatto un piccolo numero di esperienze (sei volte) con un gruppo di cinque persone. All'inizio eravamo in sei, ma un persona si fermò alla prima esperienza, essendole risultata spiacevole.

Abbiamo trovato, in accordo con i dati riportati nella lette ratura, che la variabile più importante è il periodo stagionale i cui il fungo viene raccolto. I funghi più potenti erano stati raccolti attorno alla metà di agosto, quando la stagione fruttifera fungina era agli inizi. Nei funghi raccolti in settembre gli effetti narcotici e fisici erano predominanti, mentre in quelli raccolti in agosto erano più pronunciati gli effetti "visionari" psichedelici. La quantità di droga variava da 1-2 funghi raccolti in agosto a 4-5 funghi raccolti verso la metà di settembre.

Ovviamente, la personalità dei singoli individui, le loro motivazioni, attitudini, umori e l'esperienza passata sono fattori importanti in tutte le esperienze psichedeliche. Infatti, gli interessati alle esperienze "meditative" e introspettive hanno trovato gli effetti dell'Amanita muscaria più vicini a questa sensazione mentre persone interessate solamente al "viaggio" l'hanno trovata troppo spiacevole". L'interazione di gruppo è apparsa insignificante, perché l'effetto della droga è molto individuale e ciascun individuo desidera restare solo con se stesso. Forse ciò è determinato dall'assenza di una guida, una persona con una certa familiarità con la droga. Non abbiamo analizzato l'importanza delle aspettative e delle credenze ma è importante notare che l'esperienza più vicina all'introspezione di carattere religioso o transpersonale è stata provata da persone che avevano una forte aspettativa di una "visione religiosa" e con una qualche conoscenza delle "credenze sciamaniche". Un altro aspetto importante di questo fungo è la dieta (il digiuno prima di assumerlo): cibo leggero per i due o tre giorni precedenti e un giorno di digiuno aiutano a ridurre la nausea nella fase iniziale degli effetti e a permettere uno svolgimento "rilassato" dell'esperienza.

L'esperienza con Amanita muscaria può essere distinta in tre fasi: in una prima fase predominano i sintomi fisici di nausea e di vomito (il vomito è raro mentre si presenta quasi sempre una forte sensazione di nausea); nella seconda fase predomina l'effetto narcotico, mentre nella terza possono presentarsi visioni e allucinazioni.

La caratteristica più particolare dell'esperienza con Amanita risiede nella seconda fase. In questa, si possono avere differenti livelli di effetto narcotico, incluso il sonno con sogni normali o "particolari". In questi ultimi si hanno visioni brillanti, piene di colori, caratterizzate da una particolare sensazione di "lucidità". Ciò non viene sempre provato, ma si è verificato in cinque casi nel corso di due esperienze (in agosto). In questi sogni il sognatore è consapevole del fatto che sta sognando e prova una sensazione di "realtà" di ciò che sta vivendo. Tre persone, durante questa fase, riportarono di sentirsi contemporaneamente addormentate e consapevoli dell'ambiente circostante, di aver udito ogni suono e di aver ricordato ogni cosa che era accaduta nella stanza durante l'esperienza. È in questa fase che si può provare l'esperienza di conversare con "qualcuno" dentro se stessi. Nella terza fase abbiamo provato una modifica dello stato di coscienza più tipica, con cambiamenti nella prospettiva del corpo, con la sensazione di essere divisi in due, con una parte di se stessi che rimaneva nel lato sinistro di questo corpo. Nella terza fase si sono presentati anche stordimento e disorientamento, con qualche difficoltà nella coordinazione motoria. In tutti i casi questa esperienza si è presentata come uno stato simile al sogno: uno stato in cui una persona esperienza la realtà come un mondo interiore, con una forte introspezione. A volte si è presentata una sensazione di cambiamento negli oggetti, con distorsioni percettive e sensoriali, un senso di espansione corporea verso l'ambiente circostante o una straordinaria modifica sensoriale. Tutti erano consapevoli di essere in uno stato insolito di coscienza, ma il senso dell'ego si manteneva attraverso tutta l'esperienza.
La fantasia aumentava con l'aumento degli effetti (interfaccia fra la prima e la seconda fase), con una aumentata finezza e vivacità: le persone provavano un particolare tipo di immaginazione, dove i pensieri sono immediatamente tradotti in immagini. Ciò è accaduto a sei persone.

Durante l'esperienza con Amanita, gli individui accusavano mancanza di attenzione, fortemente coinvolti nelle immagini e nelle sensazioni interne e difficoltà nel dirigere la concentrazione.

Non è stato riportato alcun effetto sulla memoria, che non risultava menomata nel corso delle esperienze. Nessuno ha riportato sensazioni di irritazione, collera, vergogna, colpevolezza o altre sensazioni negative.
Le sensazioni di carattere sessuale e di amore, di gioia e di beatitudine erano assenti.
Qualcuno ha riferito di una marcata sensazione di distacco e di non coinvolgimento emotivo. Il controllo dell'esperienza, del pensiero e dell'immagine era piuttosto ridotto a causa della riduzione del fattore volitivo: la persona accettava questa situazione con distacco e assenza di alcuna critica.

Penso che la qualità più potente dell'Amanita muscaria consiste nella sensazione di silenzioso parlare con se stessi, cioè il tipo di dialogo interno, dove si ha la sensazione di ottenere importanti rivelazioni sulla propria vita, una sensazione che si conserva per lungo tempo dopo l'esperienza.

È necessario fare maggiore ricerca, in particolare con gruppi selezionati di individui.

Credo che questo fungo potrebbe avere molte cose da insegnarci.

[Estratto da: Psychedelic Monography & Essays, 1991:228-232.]





UN'ESPERIENZA CON AMANITA PANTHERINA
Jonathan Ott


Nella primavera del 1975 raccolsi alcuni campioni di Amanita pantherina vicino a Tenino, nello stato di Washington.
Ridussi a fette i funghi e li rosolai e li divisi in sei porzioni, ciascuna delle quali era costituita da circa una mezza tazza di materiale.
Le sei porzioni furono ingerite da me e da altri cinque amici, uno dei quali ingerì solo una mezza dose e la rimanente metà la ingerì, assieme alla porzione piena, un altro dei miei amici. Tutti quanti apprezzammo il sapore del fungo.

Trascorsa un'ora, conclusi che il dosaggio era troppo basso e mi ritirai nella mia casa per fare un fuoco e per studiare. Dopo circa 90 minuti dall'ingestione, tuttavia, mentre iperventilavo nella stufa a legna nel tentativo di accendere il fuoco, notai che stavo provando cambiamenti nella percezione visiva. Questi effetti divennero più forti nell'ora successiva ed erano caratterizzati dalla percezione di una "qualità viva ' negli oggetti inanimati, movimenti ondulatori nel campo visivo come un quadro di Van Gogh (tuttavia, nessuna percezione di colore era associato a questo movimento, come è comune provare in seguito a ingestione di LSD, psilocibina o mescalina) e lieve distorsione della percezione della grandezza, della distanza e della profondità. Erano prominenti anche allucinazioni uditive - specialmente l'effetto, chiamato nello yoga "suoni anahata"- di udire suoni fini acuti come campane o corde di violino. Provavo solamente una leggera menomazione della coordinazione motoria e dell'equilibrio, come potrebbe essere prodotto da una piccola quantità di etanolo, equivalente a due o tre lattine di birra. Al contrario dell'effetto dell'etanolo, tuttavia, non era difetto nel linguaggio o obnubilamento della coscienza.
Mentre sentivo come se la mia coscienza fosse in qualche modo rimossa e distante dall'ambiente circostante, provai una sensazione di grande chiarezza, come spesso ho provato in seguito all'ingestione di funghi psilocibinici. Mi sembrava che l'effetto psichico emanasse dal "chakra ajna", il cosiddetto "terzo occhio" - collocato sopra e in mezzo ai due occhi. Non provai spasmi muscolari, crampi, vomito, o nausea di alcun tipo. L'esperienza fu totalmente piacevole e durò circa sette ore.
Ero incantato dalla qualità unica dell'effetto; mentre trovo che gli effetti psichici dell'LSD, dei funghi psilocibinici e del peyote sono in un certo qual modo simili, sentivo che A. pantherina era piuttosto differente.

Fra i cinque amici, due provarono una lieve nausea e solo uno si sentì sonnolento. Questa persona dormì per circa un'ora e si svegliò con la sensazione di sentirsi rinfrescato. Altri due amici affermarono che non a vevano mai provato nulla di più forte come allucinogeno. Uno di questi amici - la persona che aveva ingerito mezza dose in più degli altri - provò una reazione dissociativa completa e non fu in grado di comunicare con gli altri del gruppo per circa cinque ore.
Mentre era in questo stato, cercava periodicamente di articolare i suoi pensieri, ma era totalmente incapace di comunicare. Durante questa fase della sua intossicazione, stavamo parlando della storia dell'A. muscaria e dell'ingestione di urina in Siberia. Il soggetto che era nello stato dissociato riportò di aver provato sogni vividi che erano associati, attraverso una fantasia bizzarra, ai temi delle conversazioni che avevamo fatto attorno a lui. Dopo circa cinque ore di esperienza dissociativa, il soggetto iniziò a ristabilire il contatto con le altre persone e nel giro di 90 minuti era completamente razionale, sebbene agitato e impaurito. Nessuno di noi provò effetti postumi.

[Estratto da j. Ott, 1976, Psycho-mycologicA Studies ofAmanitT From Ancient Sacrament to Modern Phobia, J.Psyched.Drugs, 8:27-35.]


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