Iniziative

Campagna per il libero accesso e
la libera circolazione dei saperi



Ovunque - 15 gennaio 2001

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Il Manifesto - 16 gennaio 2001
Hacker contro Siae, uno a zero@

I "pirati" attaccano la società per protesta contro la nuova legge sui diritti d'autore
D. LU.


Primo e riuscito netstrike nazionale condotto contro un obiettivo più simbolico che difficile: la Siae. La comunità hacker si è divertita ieri (alquanto) a mandare in tilt il sito dell'ente più odiato, quello della società che appioppa bollini a destra e manca su dischi, film, libri e quant'altro. In realtà, come dice il manifesto politico reperibile in www.netstrike.it (dove potete consultare anche un ottimo vademecum legale con i consigli e i suggerimenti per non restare incastrari nelle maglie della rete "repressiva"), l'obiettivo erano le recenti norme a tutela del diritto d'autore. Sì, perché una cosa è sicura, e cioè che la nuova legge più che tutelare gli autori, mette in cassaforte i diritti dei produttori. La legge è piuttosto nota, tra i milioni di persone che scaricano musica gratis grazie a Napster: basti qui dire che punisce con una pena fino a 3 anni di carcere chiunque duplichi o venda o usi un prodotto non "bollinato" (e sanziona con un anno di carcere chi fotocopia più del 15 % di un testo, compresi quelli universitari).
La Siae è stata oscurata per tre ore, dalle 15 alle 18, nonostante la presenza difensiva della polizia telematica in loco (voluta dal presidente Masi ma praticamente impossibilitata a fare fronte). L'home page è crollata quasi subito, mentre gli attaccanti si scambiavano via Irc notizie sullo stato delle cose. Così a nulla è valso il tentativo di duplicare il sito altrove, anche perché nel frattempo ci si doveva guardare da altre manovre. Qualche furbetto ha proposto a un certo punto di inviare documenti word a sfondo nero sul fax, in modo da abbatergli il toner. Altri hanno spedito "bombe" da centinaia di mb allegati alle mail. Ciliegina sulla torta: telefonate per protestare sul disservizio. Mirabile l'idea di scaricare sul sito musica pirata. All'ora di punta, il traffico contava centinaia di contatti, da tutte le città italiane. E se molti erano vecchie conoscenze, tanti altri erano new entry.
Le tre ore di battaglia sono state usate anche per lanciare i primi programmi in vista del G8 del prossimo luglio. "Quale è il miglior sito da attaccare?", si è chiesto "Faust". Pronta la risposta di "uomonero": poliziadistato.it ma qualcuno ha insisto con il nome del garante della privacy e altri hanno buttato sul tappeto l'idea dei carabinieri.

Il Nuovo - 16 gennaio 2001
Gli hacker bloccano il sito Siae

Al grido (virtuale) di "hasta la victoria Napster" un corteo telematico blocca per tre ore il server della società degli autori ed editori. "Contro l'imperialismo dei saperi che soffoca gli artisti indipendenti"
GIuseppe Marino

ROMA-Al grido di "hasta la victoria Napster" il sito della Siae è finito nel mirino di un attacco hacker. Per tre ore, dalle 15 alle 18, l'indirizzo internet della Società italiana autori ed editori è stato completamente intasato da un vero e proprio bombardamento informatico organizzato messo in atto da naviganti che aderiscono alla rete dei siti di centri sociali, radio di movimento, siti internet di informazione alternativa.L'appello alla manifestazione telematica in favore della "libera circolazione dei saperi e della libertà di espressione" era in rete da settimane, con un elenco di circa 400 aderenti, tra singoli, associazioni, collettivi e centri sociali. Puntualmente alle 15 è scattato il "netstrike", "un corteo telematico - spiegano gli organizzatori - che è una pratica di mobilitazione in Rete consistente nell'invitare una massa considerevole di utenti possessori di accessi Internet e browsers a "puntare" i propri modem contro un sito. Ad una precisa ora e ripetutamente, in maniera tale da "occupare" un sito web fino a renderlo inutilizzabile almeno per la durata della mobilitazione, come un corteo fisico che occupa una strada fino a renderla inaccessibile".Per gli "hactivisti" l'azione è completamente legale: "l'idea base - dicono - è quella che un'azione individuale in rete ritenuta legittima a tutti gli effetti se portata avanti contemporaneamente da una massa di utenti e su un comune indirizzo puo' causare un disservizio". In rete non mancava un piccolo manuale del perfetto "netstrike", un vademecum completo di software, realizzati da hacker aderenti al movimento, in grado di moltiplicare l'efficacia dell'attacco.Il "netstrike" intitolato N.O.S.I.A.E. si è ben presto trasformato in un evento telematico seguito con una trasmissione in diretta su una radio internet da Catania, mentre tutti i partecipanti si scatenavano su una chat coordinando l'azione e commentandola a colpi di slogan tra la politica e la goliardia, "contro l'istituzione medievale che strangola i tentativi degli artisti indipendenti di abbassare gli alti costi di accesso ai saperi". Assalti di questo tipo in passato sono già stati messi a segno contro il sito del Comune di Milano, contro l'Ocse, e andando indietro d i qualche anno, contro i tet nucleai francesi e a favore dell'attivista nero Mumia Abu Jamal e di Silvia Baraldini. Intanto Napster, il sito americano che distribuisce brani musicali gratuitamente, nonostante le vertenze legali scatenate dalle case discografiche, procede a vele spiegate, tanto da aver annunciato una ricerca di personale.
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Riferimento:  loa


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