Il Manifesto
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IN RETE
Gli sceriffi e i fuorilegge
di Benedetto Vecchi
da Il Manifesto del 10.02.00


La giornata di ieri rappresenta per Internet uno spartiacque tra un "prima" e un "dopo". Il prima è rappresentato dalla madre di tutte le reti aperta a chiunque, prototipo suo malgrado di una comunità radicalmente democratica e che della sua trasparenza fa un punto di forza e di diffusione. Il dopo però ancora non esiste, né vale molto misurarsi con previsioni su quello che accadrà, anche se nell'immaginario collettivo è rappresentato come un futuro radioso esente da tutti i mali che hanno afflitto il '900. E' quindi meglio attenersi al presente e a quello che Internet vi rappresenta.

Negli Stati uniti è in voga l'espressione New Economy che ha al suo centro proprio le potenzialità espresse da Internet per il mondo degli affari, sia che si parli della virtuosa interattività tra il cliente e l'impresa venditrice, sia che si alluda alla possibilità di creare nuovi mercati on-line. Alla New Economy spetta quindi il nobile ruolo di nuova frontiera dove si rinnova il sogno americano della ricchezza a portata di mano, basta rimboccarsi le mani e sfruttare le possibilità offerte dalla rete. Ma sempre negli Stati uniti, e non solo, Internet è stato lo strumento formidabile per la diffusione di aspre critiche verso il "neoliberismo". A questo proposito va ricordato che già il giorno dopo la rivolta di Seattle Internet è stata indicata dai mass-media come il medium che ha preparato la rivolta contro il Wto. Quegli stessi organi di informazione che qualche pagina più avanti o in qualche servizio di approfondimento disseminato nel palinsesto televisivo si distinguevano per l'apologia della rete in quanto strumento di produzione della ricchezza.

E tuttavia, al di là della perizia tecnica di chi ha lanciato le mail bombing contro i siti di Amazon, Cnn, Buy.com, eBay, l'azione di ieri ha svelato una verità tanto semplice a dirsi quanto difficile a far diventare la bussola per orientarsi nella vita dentro e oltre lo schermo del computer: cioè che Internet è un terreno di battaglia con protagonisti conosciuti - Microsoft o i nuovi giganti della telecomunicazioni, nati dopo la fusione tra America online e Time Warner o tra Vodaphone e Mannesman - e sconosciuti, come i tantissimi gruppi politicizzati contro la "mercificazione della rete". Ma questo è comunque il punto da cui partire, perché tanto la New Economy quanto l'opposizione al neoliberismo hanno comunque bisogno di un contesto per spiegare come viene prodotta e distribuita la ricchezza in un'economia mondiale sempre più interdipendente.

In primo luogo, va respinta l'idea romantica di una colonizzazione della rete da parte del business. L'equilibrio dinamico tra la democraticità di Internet e gli affari non è un fatto recente, anzi è inscritto nell'atto costitutivo della madre di tutte le reti, perché il business on line si è sempre nutrito dell'agire comunicativo operato da uomini e donne nella rete. Solo così si può spiegare il successo economico delle imprese colpite ieri dalle mail bombing.

La rete parla però anche della vita fuori lo schermo, perché la produzione di ricchezza en general ha come fulcro l'attività cooperativa e comunicativa dell'intera società e dei conflitti che l'attraversano. In un recente saggio due economisti americani - Information rules di Carl Shapiro e Hal R. Varian, Etas, pp. 389, L. . 59.000 - si scagliano contro la vulgata che considera il business in rete come la macchina produttrice di nuove teorie economiche. Per i due studiosi, invece, Internet ha lo stesso ruolo svolto dalle ferrovie nella diffusione del capitalismo. Con una sostanziale differenza tra il presente e gli anni della Belle epoque, visto che è l'intero agire comunicativo che diventa motore della produzione della ricchezza nell'economia globale. Un agire comunicativo che solo un filosofo ingenuamente democratico come Jürgen Habermas può descrivere come un'attività dialogica tra indistinte forme di vita.

Da oggi però si comincerà a discutere con rinnovato vigore delle regole da introdurre nella vita dentro e fuori lo schermo del computer. Un segnale importante per sottolineare come la New Economy abbia bisogno di stabilire norme prescrittive per l'agire comunicativo, non per imbrigliarlo, ma per dispegarne tutta la potenza produttiva. Compresa l'astuzia di chi, singolo o in gruppo che sia, ha lanciato quei messaggi per bloccare qualche sito Internet.

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