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- Il bombardamento degli zombie computer
Tiro incrociato sui maggiori siti americani. Emergenza in
Internet. Ora indaga l'Fbi di Benedetto Vecchi
da Il Manifesto del 10.02.00
Il primo segnale che su Internet stava accadendo qualcosa di
"anormale" è arrivato ieri sugli schermi di una società americana
(Keynote System) che controlla il volume di traffico nella madre
di tutte le reti. I dati erano inequivocabili e attestavano
"picchi" anomali nel flusso di bit diretti ad alcuni siti.
Ulteriore indagine e i responsabili della società di controllo
hanno scoperto che migliaia di messaggi erano indirizzati alle
pagine di eBay, Buy.com, Amazon.com e
Cnn.com. Le prime due home page fanno capo alle
omonime e note società di commercio elettronico negli Stati
uniti, Amazon è il maggiore venditore di libri, dischi e cd su
Internet, mentre la Cnn rappresenta, nel bene e nel male, il
simbolo per eccellenza dell'informazione on-line. I "picchi" sono
durati alcune ore e alla fine è stato chiaro che i siti erano
stati il bersaglio di una mail bombing, cioè di una
tempesta di messaggi telematici che hanno bloccato l'accesso ai
siti Internet per un'ora o poco più. Una tecnica già usata lunedì
contro il sito di Yahoo!. E' questa concomitanza che ha
messo in fibrillazione opinion makers, esperti di
sicurezza informatica, Fbi e lo stesso presidente Clinton.
Quest'ultimo ha subito sollecitato "le persone competenti a fare
qualcosa che impedisca che nuove azioni di questo tipo possano
ripetersi".
Allarmati i toni usati dagli organi di informazione on-line. La
Cnn ha titolato l'insieme di servizi dedicati all'"attacco degli
hacker" come di una "insurrezione su Internet". Dello stesso
tenore anche i commenti delle altre società colpite, che hanno
per prima cosa sottolinenato l'anomalia di Internet - è una rete
aperta a chiunque - per poi aggiungere subito dopo, come ha fatto
il presidente di Yahoo!, che è il "quello che è accaduto può
ripetersi: per questo le pene previste per chi compie azioni come
queste devono diventare molto più severe".
Nel pomeriggio di ieri è giunta la notizia di altre due "azioni"
contro i siti di E*Trade e Zdnet, siti dedicati
anch'essi al commercio elettronico. Ma è giunta anche la conferma
che la Fbi ha aperto un'inchiesta. Il Federal Buerau of
investigation non è nuovo a operazioni contro il variegato
mondo sotterraneo degli hacker. In passato ha usato la mano
pesante, giungendo alla fine degli anni Ottanta a fare tabula
rasa dei vari gruppi, più o meno politicizzati, di hacker
americani. E tuttavia le azioni di ieri difficilmente possono
essere considerate come azioni di pirateria informatica. La
tecnica è semplice e usa software abbastanza diffusi: si tratta
di una mail bombing, che tradotto significa inondare di
messaggi e richieste fasulle un sito, utilizzando dei computer
ignari - negli Usa sono chiamati zombie computer - del
comando loro impartito. Secondo l'organismo di sorveglianza di
Internet, in questa azione sono stati usati 50 computer nelle
città di New York, Chicago e Boston. Il problema è, però, capire
da dove e da chi è partito il comando che ha reso attivo il
bombardamento di messaggi.
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