Valtellina

I vigneti
La viticoltura rappresenta la parte più conosciuta e prestigiosa del settore agricolo in provincia di Sondrio. Il viaggiatore che percorre la Valle rimane sorpreso dalla lunga teoria di terrazze di coltivate a vite, sostenute da muretti di sassi faticosamente assestati a mano e abbarbicate sulle erte pendici a destra dell'Adda. Ne deriva un senso di ammirazione per il duro lavoro dei contadini del luogo e per la loro tenace volontà, premiata dalla qualità dei vini, da secoli orgoglio della Valtellina, cantati da poeti e apprezzati da intenditori di tutto il mondo

I vini


Il Valtellina Superiore che si fregia della dicitura DOCG-Denominazione di Origine Controllata e Garantita - si suddivide in quattro sottozone.

Sassella
Vino rosso superiore da arrosto e da selvaggina, di colore rosso rubino tendente al granata - profumo sottile, persistente, intenso - sapore secco, austero, armonico, leggermente tannico, gradevole.

Grumello
Gran vino da arrosto, di colore rosso rubino, tendente al granato - profumo sottile, intenso, caratteristico; si affina con l'invecchiamneto - sapore secco, austero, armonico, vellutato. Ben si adatta a tutti i piatti valtellinesi.

Inferno
Gran vino da arrosto, di colore rosso rubino tendente al granato - profumo caratteristico che si ammorbidisce con la maturazione - sapore asciutto, austero, armonico, leggermente tannico.

Valgella
Di colore rosso rubino tendente al granato, si differenzia dagli altri Valtellina Superiore per la maggiore morbidezza iniziale - profumo molto intenso, sottile - sapore secco, armonico, caratteristico. Si accompagna preferibilmente ai pizzoccheri, originari della stessa zona.

Lo Sforzato
Nel panorama vinicolo valtellinese una menzione a parte merita lo Sforzato o "Sfursat", prodotto con uve di Valtellina fatte appassire su mantavole fino a che la concentrazione zuccherina sia tale da consentire l'ottenimento di un vino di 15 gradi circa.
E' un vino di grande morbidezza, si accompagna ottimamente ai formaggi stagionati, grassi e saporiti, ottimo il Bitto, ma soprattutto lo si beve a fne pasto, quale vino da meditazione, scaldato nella mano e centellinato davanti al fuoco di un camino.

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