Il protocollo di qualità criticalwine è autoprodotto
e autocertificato.
Il protocollo di qualità criticalwine è fondato sul principio della massima
tracciabilità della filiera produttiva e dei prezzi a cui vengono venduti
i prodotti. Per chi non conoscesse la nostra filosofia, a scanso d'equivoci,
è giusto ripetere che la tracciabilità massima non ci interessa che venga
prescritta dallo Stato. Ogni forma di costrizione comporta una prassi di deroghe,
rifiuti, resistenze, sotterfugi, illeciti. Il principio di massima tracciabilità
che intendiamo invocare si basa sull'etica della responsabilità individuale.
La cura della terra, la bontà di un alimento, il gusto della socialità presuppongono
un'idea di felicità e di godimento che può riguardare ciascuno, ma non diviene
efficace perché è oggetto d'obbligo per tutti.
Il protocollo di qualità, dunque, non intende fondare un altro ente certificatore
o di controllo in grado di surrogare le prescrizioni statuali. Tutt'altro.
Intende fornire ai produttori la possibilità di far conoscere la cura, l'impegno,
la correttezza, la conoscenza, la cultura su cui si basa il loro lavoro; promuove
anche la coscienza che il circuito virtuoso in grado di coniugare la qualità
dell'ambiente alla qualità del prodotto e a quella delle relazioni sociali
è in grado anche di assicurare loro una maggiore ricchezza. Ricchezza non
semplicemente dovuta alla crescita della massa monetaria che deriverebbe loro
da un lavoro di massima qualità e cura, ma intesa in forma totale, nella forma
della ricchezza cioè che, pur non disdegnando l'aspetto monetario, includa
le altre forme dell'arricchimento della persona, delle sue relazioni, del
mondo di azioni e
di sensazioni che lo pervadono e lo circondano.
Il protocollo criticalwine non intende in alcun modo standardizzare le modalità
di produzione e omologare il gusto. Appunto per questo motivo non pretende
di fissare princìpi produttivi uguali per tutti, ma al contrario valorizzare
le diverse modalità produttive in grado di assicurare la massima qualità e
naturalità dei prodotti nel pieno rispetto delle relazioni sociali e di quelle
tra uomo e ambiente.
Il protocollo di qualità criticalwine si basa sulla stretta corrispondenza
tra tracciabilità del prodotto e sua intrinseca qualità. Tutte le informazioni
che il produttore fornisce autonomamente e volontariamente sulle sue modalità
di produzione forniscono anche uno strumento straordinario di conoscenza per
il consumatore il quale è in grado di farsi un’idea precisa di ciò che consuma,
di ciò che spende.
Il protocollo di qualità criticalwine intende ridurre la distanza produttore-consumatore
e favorire quanto più è possibile il loro incontro diretto.
Le voci del protocollo che ciascun produttore sceglierà di riempire in base
ai criteri di valorizzazione del proprio prodotto sono di seguito riportati
a mo’ d’esempio sulla base delle schede di adesione che ci sono pervenute
nel corso dell’organizzazione del leoncavallo/criticalwine.
Le voci del protocollo possono essere riempite in parte o nella loro totalità.
Ciascun produttore ne potrà eventualmente aggiungere altre che diano maggiori
informazioni di qualità dei propri prodotti.
Per essere inseriti nel catalogo dei produttori criticalwine è obbligatoria
l’indicazione del prezzo sorgente, cioè del prezzo medio al quale il produttore
vende il suo prodotto e al quale il consumatore potrebbe acquistarlo direttamente.