E'
con grande soddisfazione che annunciamo che il 6 settembre 2011 è stato
firmato un accordo di estrema importanza fra le parti sociali e la
Provincia Autonoma di Trento. L'accordo stabilisce che dal 2012 ai
lavoratori operanti negli scavi archeologici
si dovranno applicare condizioni economiche e normative non
inferiori a quelle del contratto dell'edilizia (vedi il testo integrale).
Ecco la notizia apparsa su un quotidiano locale ("L'Adige", 09/09/2011):
Ci
vogliamo congratulare con il gruppo di archeologi che ha cominciato nel
2008 il lungo percorso che ha portato alla definitiva affermazione dei
propri diritti contrattuali e con le parti sociali che hanno portato
avanti le loro istanze.
Ci auguriamo che questo esempio possa essere presto seguito in altre
regioni italiane e che si diffonda finalmente una coscienza
professionale collettiva fra la vasta schiera degli archeologi precari
presenti in questo paese. Un nuovo modo di pensare che cancelli
definitivamente dalle nostre bocche il solito ritornello un tantino
masochista: "Faccio un lavoro che mi appassiona, quindi sono disposto
ad accettare qualsiasi condizione lavorativa pur di continuare a
farlo". Ribadiamo che l'archeologia deve smettere di essere vissuta
come una missione per iniziare ad essere un Lavoro a tutti gli effetti,
quindi regolato da norme contrattuali e paghe adeguate.
Esprimiamo infine grande solidarietà verso quei lavoratori che per
ottenere questo risultato hanno lottato mettendo in gioco la propria
professione. Da quando è iniziato questo cammino, infatti, in Trentino
più di venti archeologi sono stati costretti ad abbandonare la loro
professione. C'è chi ha cambiato lavoro definitivamente e chi ancora
non ha perso la speranza di ricominciare a fare quello per cui ha
studiato.
La stessa notizia si può trovare anche ai seguenti link: "
Cgil di Trento" - "
Fillea Cgil nazionale"