|
INTERVISTA A SANDRO MEZZADRA - 3 APRILE 2001 |
|
Quindi, è evidente che da questo punto di vista io riprendo la lezione operaista, nel punto che in precedenza ho indicato come maggiormente meritevole di sviluppo; però, contemporaneamente, se noi prendiamo la figura soggettiva dei migranti e, anziché limitarci a vedere la taccia di una spinta soggettiva nei movimenti migratori, ci vediamo una soggettività già formata, allora francamente ho l'impressione che produciamo dei risultati caricaturali. Così facendo, non ragioneremmo su quegli elementi altrettanto reali ed effettivi di quelli che ho in precedenza sottolineato, della frantumazione dell'esperienza, della segmentazione sociale degli immigrati al loro interno, dei rapporti con le forze del lavoro considerate nella loro interezza ecc., che sono indispensabili da tenere presenti per dare una lettura complessivamente soddisfacente dei fenomeni legati alle migrazioni. E penso che tutto questo non ci parli soltanto della condizione e della soggettività dei migranti, ma di un problema più generale che vive al cuore del lavoro vivo contemporaneo. Per cui da una parte c'è una moltiplicazione delle istanze soggettive che funzionano come elemento che sia sul piano globale sia sul piano locale (per usare l'endiadi che va di moda oggi) assicurano la vitalità e la dinamicità dello stesso modo di produzione capitalistico; però, contemporaneamente, queste istanze soggettive non possono essere ricondotte né alla forma vuota di una soggettività costruita sul rovescio dell'astrazione del lavoro che costituisce il capitalismo (questa diciamo che è la soluzione Tronti, così come la sto stilizzando), né invece nella forma piena in cui viene pensata da Toni Negri.
Secondo me in Negri, quando c'entra il soggetto, si tratta di soggetto capitalistico. I due saggi che sono usciti su "Operai e stato" sono gli unici che ricercano una posizione di cerniera fra un livello molto alto, su cui solitamente lui si muove, e un livello più basso. Hanno dunque questa capacità, però sono sulla dimensione del soggetto capitalistico. Sulla dimensione di parte operaia grandi cose che abbiano lasciato il segno non ce ne sono molte. Tronti si è mosso soprattutto su un tentativo di ridefinire la politica e il politico in termini diversi, cosa che peraltro sta tutto sommato cercando di fare anche adesso. In Negri non c'è assolutamente il discorso del processo, e con questo ci si spiega anche il perché, nonostante l'aver sempre cercato di decantare alcuni momenti particolari di nuove figure sociali, non è però mai arrivato alla compiutezza del costruire la teoria complessiva.
Lo intendo in qualche modo come sinonimo di quello che prima chiamavo lo spazio di costruzione del soggetto, che è sempre una costruzione processuale. Su questo sono abbastanza d'accordo. Mi sembra eccessivamente netta la tesi secondo cui in Negri c'è esclusivamente soggetto capitalistico: o, se invece la assumiamo come tale, può forse però essere generalizzata per l'insieme delle esperienze operaiste.
Infatti, se si prendono i Quaderni Rossi, si vede che c'è soprattutto il soggetto capitalistico. Si pensi al tipo di fraintendimenti che c'è stato ad esempio rispetto al "Frammento sulle macchine", ma anche in parte sulle nuove forme di lettura del capitale. L'unico che cerca di cimentarsi sul discorso del processo è Alquati. Ma per il resto ci si spiega anche come mai non si sono fatti i conti con il discorso della soggettività, che in realtà non è mai diventato terreno di analisi e di ricerca teorica.
Credo che, in particolare negli anni '70, ci sia stata continuamente una sovrapposizione tra due diverse valenze della categoria di soggetto che, in termini molto generali e per nulla rigorosi, potremmo definire una valenza astratta e una valenza concreta. Per cui da una parte c'era un concetto di soggettività (e questo forse può essere un altro modo in cui leggere la vostra affermazione di prima) che era tutto costruito sul rovescio speculare del concetto marxiano di lavoro astratto; e dall'altra parte c'era l'esplosione delle soggettività, c'erano le soggettività che venivano inseguite in modo anche molto efficace sul terreno dell'inchiesta e via dicendo. Quello che è sempre mancato è stato un elemento di mediazione tra questi due aspetti di riflessione sulla soggettività.
|
1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6
- 7 - 8 - 9 - 10 - 11
- 12 - 13 - 14 - 15 - 16 - 17 - 18
|
|