L'autorganizzazione e l'autonomia operaia sono le cose che li fanno incazzare, e avevano fatto incazzare pochi mesi prima Togliatti quando ero andato a dirglielo in faccia: "la classe sa organizzarsi, senza bisogno del partito e senza bisogno del sindacato", con un'organizzazione appunto di base, con i comitati e via dicendo. Questi volantini sono due: il primo fatto per la manutenzione che aveva scioperato, che poi era stato uno sciopero bianco, poi un secondo volantino e lì incomincia la discussione all'interno. Questo volantino viene fatto in agosto, quando le manutenzioni lavorano perché gli impianti sono fermi e io e Pierluigi ci trovavamo a Torino, mentre gli altri erano via. Al ritorno che cosa facciamo di questo volantino e di questo sciopero? Comunichiamo agli altri operai della Fiat che c'è stato uno sciopero, di poche ore e di pochi operai, ma che comunque è possibile fare uno sciopero autorganizzato dagli operai. Pum, volantone in cui si dice questa cosa qua: il Lanzardo è d'accordo e ce lo ciclostila presso lo SFI, il sindacato ferrovieri a cui lui apparteneva, ma nei Quaderni Rossi c'è discussione, su quella roba lì c'è rottura, infatti ci sbattono fuori dal sindacato, tutti, anche quelli che non erano d'accordo sul secondo volantino, ma poi in fondo sì, c'è discussione ma poi si decide di fare questa cosa, però si arriva alla rottura. Allora, la costruzione comincia a incrinarsi e la parte ufficiale prende le distanze. Quindi, mentre al primo numero partecipa la Camera del Lavoro di Torino, al secondo numero non ci sono già più, Trentin e Foa si sono ritirati, invece Panzieri va avanti per la sua strada con questo gruppo di giovani.
Come sono capitati a Torino Alquati e Gasparotto?
Sono attirati da questa presenza, è una presenza clamorosa, nel senso che gli intellettuali davanti alle fabbriche non ci sono più dal 1920 insomma, perché le divisioni di classe si erano formate, c'era stato il fascismo, nel dopoguerra certamente non c'era stato nulla di diverso. Addirittura qualcuno (dovrebbe essere Giorgio Galli, ma non ne sono sicuro) scrivendo su Il ponte dice: "Questo gruppo di giovani bassiani a Torino si occupa di sindacato"; quindi, Panzieri, Einaudi. Così, arrivano questi due pellegrini da esperienze diverse, Romano da Unità Proletaria di Montaldi, e Pierluigi Gasparotto viene dalla comune di via Sirtoli: anche lì esperienze di iniziazione, di crisi.
Qual è il tuo giudizio sulla figura di Gaspare De Caro rispetto sia ai Quaderni sia a Classe Operaia?
Gaspare De Caro viene da Roma, del gruppo romano io non so nulla, so quello che loro hanno detto, è tra l'altro ancora più eterogeneo di noi, perché Asor Rosa è socialista, Tronti è comunista. Gaspare De Caro è una meteora, è una presenza "massiccia" perché era un uomo anche intellettualmente molto strutturato, però è uno storico, non c'entrava niente. Era amico di Tronti, questi l'ha coinvolto nella cosa ma quasi subitaneamente lui si ritira, lo fa praticamente subito quando vede che questa cosa assume la connotazione di gruppuscolo. Perché finché era entrismo sindacale e nel partito allora, per la validità che ha mostrato l'entrismo, poteva comunque giustificarsi; ma per una persona seria, che ha una sua cultura, una sua professione, dei suoi obiettivi, non era possibile.
Però, anche da quanto ha scritto in un ciclostilato da lui fatto insieme ad Enzo Grillo nei primi anni '70, De Caro ha operato una rottura profondamente critica in particolare nei confronti delle ipotesi di Tronti rispetto al PCI.
L'entrismo di Tronti è addirittura patetico, perché lui continua a considerarsi iscritto al Partito Comunista mentre invece è stato espulso, lui è convinto di essere sempre stato dentro il partito. Io non so che cosa dire, noi consumiamo praticamente immediatamente il rapporto con il partito, ossia io, Pierluigi e Romano, perché a quel punto invece Soave resta nel partito, quindi se vogliamo il trontiano è lui; e noi invece cavalchiamo questa deriva gruppuscolare, estremista, e quindi con Faina a Genova e con Toni Negri facciamo questo 1° numero di Classe Operaia.
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