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INTERVISTA A CARLO FORMENTI - 13 DICEMBRE 1999


Dal punto di vista della ricchezza dell'analisi teorica direi che le cose più interessanti che si possono ereditare dagli anni '70, soprattutto dalla sua seconda metà, sono l'analisi sulla terziarizzazione che già allora aveva identificato abbastanza chiaramente quale sarebbe stato il processo di ristrutturazione capitalistica.


Tale analisi creò una divisione teorica tra chi vedeva la terziarizzazione come cetomedizzazione e chi invece la vedeva come processo di tendenziale proletarizzazione.

Questo lo vedremo meglio in seguito. Secondo me tra virgolette avevano torto tutti e due, nel senso che è l'una e l'altra cosa assieme. E' molto difficile dare una definizione univoca degli effetti del processo di terziarizzazione. E' proletarizzazione per certi strati ed è cetomedizzazione per altri; e comunque in entrambi i casi crea conflitti, sia pure di intensità e di qualità differenti. Quindi, anche in questo caso non si tratta di un passe-partout per poi definire un nuovo soggetto: su questo è evidente che da parte di alcuni c'è una lettura della terziarizzazione come presupposto per identificare un nuovo soggetto antagonista, mentre invece per altri c'è un'attenzione alla complessità del processo, alla sua frammentarietà e quindi al fatto che non c'è un nuovo soggetto ma ci sono nuovi soggetti, ce ne sono molti e non uno solo.





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