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INTERVISTA A RITA DI LEO - 11 DICEMBRE 2000


Mentre tutta una serie di figure e autori vengono citati spesso, dalle interviste emerge che (a parte Romano, Mario e ben pochi altri) su Lenin sembra essere calato il silenzio.


Per tanti Lenin non esisteva, Lenin è stato riscoperto dopo, quando Khruschev - per i suoi interessi specifici, legati alle lotte interne al partito del XX Congresso - dichiarò che Stalin non andava bene e andava bene Lenin. Da no Lenin è stata una riscoperta successiva, ed ha interessato un'altra generazione del movimento operaio. Stalin è stato molto importante per i padri o i fratelli grandi di tutte queste persone di cui stiamo parlando, naturalmente per quelli che venivano da una famiglia fascista era il nemico e per gli altri era un mito. Nella camera da pranzo della casa operaia di Mario in via Ostiense c'era un grande ritratto di Stalin nella divisa da maresciallo come c'era all'epoca nelle sezioni del PCI; Lenin aveva una sua peculiare valenza più per gli intellettuali, per gli operai c'era solo Stalin, per esempio posso testimoniare che gli operai che ho conosciuto, non sapevano chi fosse Lenin.


Però, negli anni '60 Mario Tronti e altri all'interno di Classe Operaia danno una lettura di Lenin nuova e di rottura rispetto al marxismo ufficiale.

Certo, c'è il suo articolo "Lenin a Detroit", cioè la rivoluzione in un paese capitalistico avanzato. Sì, questo è vero, ma quando parlo di come era per i giovani o gli operi con cui avevo rapporti, escludo sempre Mario Tronti, lui è quello che appunto in camera da pranzo aveva Stalin ma fece per noi una rilettura delle "Tesi di aprile" all'inizio dell'esperienza di Classe Operaia. Le "Tesi di aprile" sono state scritte da Lenin nel 1917 e vengono considerate, nella leggenda ufficiale dell'Unione Sovietica, l'avvio della rivoluzione, perché in esse Lenin disse "muoviamoci in prima persona". Allora, Mario quando riscoprì le "Tesi di aprile", ce le offrì come il punto di partenza della nostra stessa esperienza, e in questo particolare episodio c'è tutta la nostra follia. Io ricordo persino il luogo e le tensione con cui lesse le "sue" tesi sulle "Tesi di aprile". Eravamo presenti De Caro, Coldagelli, Asor Rosa ed io, tutti così ignari dei tempi che ci sarebbe toccato vivere.


Romano dice che anche altre persone, come ad esempio Gasparotto, avevano letto e approfondito Lenin.

Sia le "Opere scelte" che le "Opere complete" di Lenin furono tradotte quando la nostra comune esperienza s'era esaurita. Sarà capitato di leggere qualche articolo, ma si tenga presente che in molti nostri amici vi erano influenze trotzkiste, pro Lenin e contro Stalin.


Comunque, oggi di Lenin nessuno ne parla, neanche in una dimensione critica, è calato il più assoluto silenzio. Quanto può invece essere secondo te importante nell'oggi una lettura critica di Lenin?

Il silenzio è calato su Lenin e sull'esperimento sovietico. Voi adesso state entrando nel mio particolare: tre anni fa io ho scritto un libro "La falce e la luna", che fa i conti sull'esperimento sovietico ma non sono riuscita a pubblicarlo perché nessuno editore me lo ha voluto pubblicare.


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