>Home >Interviste
>Home page
>Interviste
>Riviste
>Bibliografia
>Il dibattito oggi
>Ricerca sul femminismo

> Trasformazioni capitalistiche e forma-Stato
(pag. 1)

> Identità singola e collettiva
(pag. 8)

> Possibile centralità di un soggetto di classe
(pag. 8)

> Soggettività di classe
(pag. 9)

INTERVISTA A FERRUCCIO DENDENA - 13 MARZO 2000


Tutti i grandi passaggi della tradizione tecnologica e delle scoperte scientifiche sono stati, fino a qualche decina di anni fa, legati a luoghi e a centri ben precisi e controllati, a uomini e a mezzi sottoposti ad un rigoroso controllo del sistema capitalistico, statale ed economico; oggi non è così, o meglio, non è vero che non è così in ogni caso. Pensiamo all'esempio (che forse ci può anche sviare, però è significativo) di questi gruppi di medici che sono in giro a fare prelievi del sangue per studiare il DNA. Intanto, non è vero che per andare in giro a prelevare campioni di sangue servano chissà quali strutture; ma non è neanche vero che i laboratori di ricerca costituiscano delle concentrazioni tecnologiche così inaccessibili. E così sul discorso della comunicazione: se solamente pensiamo a quello che c'era vent'anni fa rispetto ad oggi, vediamo che l'accesso a tecnologie di comunicazione non è così difficile. Certo, se poi si decide di avere, ad esempio, una frequenza radiofonica nazionale (lo vedevo proprio in questi giorni discutendo con una persona che lavora nelle radio e nelle televisioni) servono 500-600 milioni: ma oggi questa cifra, dentro ad una dimensione collettiva, non costituisce un dramma. Sto parlando di avere una frequenza nazionale: negli anni '70 e '80 se noi avevamo una radio locale era già un grande successo e un grande debito. Oggi una frequenza nazionale, che si può utilizzare con 500-600 milioni, diventa una cosa che lascia pensare. Facevo prima l'esempio di questi gruppi di medici che sono in giro a raccogliere i patrimoni; pensate a che catena nasce da questo punto di partenza, perché il controllo del patrimonio genetico, nel domani del controllo della manipolazione genetica, dall'industria farmaceutica a quella della salute in generale, si può immaginare cosa voglia dire dal punto di vista del giro di miliardi. E' uno dei settori forti, dagli alimentari fino alla salute umana.
Questa cosa mi fa pensare che la conoscenza diffusa sia, ripeto, un momento inevitabile per il capitale, ma nello stesso tempo un innalzamento del rischio della sua estinzione. Attenzione di nuovo però, secondo me, a non fare discorsi meccanicistici: è quel grave errore che anche una parte del marxismo ha fatto, per cui si è ritenuto che quello del capitale sia uno sviluppo ineluttabile e lineare, e dunque il suo crollo avviene su se stesso, dimenticando che invece Marx, laddove ha fatto il ragionamento della sorte vitale del capitalismo, ha sempre parlato di un soggetto che darà l'anima prima di morire, e che quindi userà tutti i mezzi possibili per riassestare se stesso, per ridarsi una funzione storica e soprattutto per far capire agli altri che è ancora in grado di dominare. Dunque, l'elemento soggettivo è ancora determinante.


Soprattutto, molti si sono dimenticati che dopo Marx è venuto un certo Lenin...

Certo, esattamente. Il discorso è che un soggetto che arriva a livelli di concentrazione di potere mai raggiunti a livello planetario e che in questo stesso processo, quasi proporzionalmente, si vede svuotato di funzione storica, diventa una sorta di belva micidiale: diventa un apparato in cui l'esercizio del comando è la ragione di vita, la nuova legge del valore. Non più il plusvalore estratto dallo sfruttamento nel ciclo di produzione tradizionale, sia pure moderno, ma quasi il comando come misura dell'esistenza: "Vivo perché riesco a riprodurre comando fino a far funzionare la società in modo tale che si perpetui la mia ragione d'esistenza". In questo scenario, secondo me, c'è un livello di violenza elevatissimo, perché è l'inutilità che tenta di legittimarsi come indispensabile. Questa cosa è un bel disastro, perché più si sente inutile e più diventa cattivo, feroce. In uno scenario di questo genere cosa succederà? Non lo so. Personalmente non credo che sarà una resa per alzata di mani; penso che sia molto più probabile che ci sia la capacità di far diventare la società un qualcosa che rappresenta e tutela interessi contrapposti. Già oggi se noi pensiamo che il giovane che vota Forza Italia potrebbe essere una persona impegnata in un progetto alternativo, noi capiamo che, se vogliamo usare termini di guerra, gli eserciti sono fatti da soggetti che potrebbero essere in un campo o nell'altro indistintamente. Quindi, la forza del capitale sarà quella non di avere solo apparati centrali forti, aerei da guerra e armi micidiali e sofisticate, ma di avere individui e intelligenze combattenti, soggetti che sono pronti a scendere in campo anche duramente in difesa del proprio diritto alla valorizzazione per far la guerra contro gli altri, dimenticando profondamente che sono tutti soggetti produttivi del nuovo sistema capitalistico.

1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8 - 9 - 10

Per informazioni scrivere a:
conricerca@hotmail.com

.