Mi piacerebbe fare una cosa di questo genere, perché credo che abbiamo preso tutti strade un po' diverse, nessuno di noi ha buttato via il bagaglio, io sicuramente sulle esperienze che abbiamo fatto in comune sono più critico di quanto lo sia Toni Negri, su questo non c'è dubbio; credo che parlando con Negri di Potere Operaio ne verrà fuori una valutazione e un quadro abbastanza diverso da quello che ne faccio io. Però, anche per chi può avere poi, riflettendo, valutato come "cazzate", errori e quant'altro le cose fatte, mi sembra di poter dire che nessuno le ha buttate. Quindi, ci siamo ritrovati tutti quanti a farci i conti, a farne tesoro e a cercare strade nuove, altre strade, utilizzando quello che secondo ognuno di noi era possibile utilizzare di quelle esperienze e buttando via quello che consideravamo solo un fardello pesante che rende più difficile andare avanti. Questo è un lavoro e un esercizio che credo abbiamo fatto in maniera diversa, in questo senso c'è chi ha buttato via di più e chi ha buttato via di meno, ma non c'è nessuno che abbia rinnegato. Certo, ci sono delle cose da cui io penso che bisognava liberarsi per aprirsi altre strade, per ragionare e per ritornare alle cose, ripartire da un'analisi delle cose, elaborare nuove soluzioni, nuovi pensieri, introdurre nuove immagini della realtà in cui si vive, e c'erano certe cose di cui ti dovevi liberare perché pesavano, erano zavorra. Io credo di averlo fatto molto, qualcuno mi può anche forse rimproverare di questo, qualcun altro l'ha fatto meno, però credo che nessuno di noi abbia buttato via in questo senso l'esperienza fatta. Quindi, mi piacerebbe una conversazione su a che punto stiamo e perché ci stiamo, essendoci stati tra l'altro percorsi poi individualmente molto diversi, perché almeno io con molte di queste persone per un certo periodo ho avuto incontri solo occasionali; finita l'esperienza politica militante sono finiti anche i rapporti personali, che pure con alcune di queste persone sono stati anche molto intensi, anche sul piano proprio dell'amicizia, della frequentazione, con molte di queste persone e di altre che non ho nominato abbiamo passato anni stando assieme 12 ore al giorno, ragionando su tutto insieme, affrontando tutto insieme. Sono state esperienze anche molto pesanti in senso positivo sotto questo profilo, umanamente impegnative, quindi a maggior ragione non si buttano. Infatti, io vedo una cosa strana, che succede solo con queste persone: quando capita di incontrarsi, anche per caso, dopo tantissimo tempo, non c'è intanto nessun imbarazzo nell'incontrarsi e c'è subito una certa facilità di intendersi, di parlare, anche se poi magari approfondendo ci troveremmo su sponde lontanissime su tante cose, però è come se si sia stabilito per una volta un legame nell'esperienza che continua a produrre qualcosa. E questa non è una cosa da buttare in un'esperienza collettiva, anche se poi è diventata quasi evanescente e quasi invisibile: però, insomma non è da buttare.
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