 | Nanni Balestrini, La violenza illustrata, Einaudi, Torino 1976
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Nanni Balestrini, La violenza illustrata seguita da Blackout, DeriveApprodi, Roma 2001
I capitoli del nuovo romanzo di Nanni Balestrini illustrano ognuno un episodio di quella violenza che da anni svolge la spirale della sua « logica» interna sulle scene più diverse: fabbriche e piazze, uffici e campagne.
Il materiale di partenza che si offre a Balestrini è il linguaggio giornalistico con cui questa violenza viene ogni giorno rappresentata: un linguaggio mimico e a suo modo manieristico quando tratta, giustificandoli, i protagonisti del potere (dal tenente Calley ad Onassis); o che si rifugia nella falsa imparzialità della cronaca quando vuole occultare i moventi dell'aggressione antiproletaria e di certe risposte di segno opposto (la guerriglia urbana, la condizione in fabbrica, la criminalità, l'occupazione delle case).
Le tecniche di scomposizione e di ripetizione usate sul linguaggio dell'informazione sono analoghe a tecniche pittoriche come quelle di Andy Wahrol. Ma, nel servirsi del «collage», Balestrini dà prova di una sorprendente varietà e ricchezza di soluzioni: non solo nello scegliere il materiale preesistente (la deposizione ad un processo, squarci di stampa femminile, i verbali di un interrogatorio), ma anche nel «trattarlo», traendone effetti disparati, e spesso giungendo a ribaltare il significato originario di questo o quell'inserto.
Nanni Balestrini, nato a Milano nel 1935, vive a Roma. Ha pubblicato due raccolte di poesie: Come si agisce (Feltrinelli, 1963), Ma noi facciamone un'altra (Feltrinelli, 1968); e due romanzi: Tristano (Feltrinelli 1966) e Vogliamo tutto (Feltrinelli 1971).
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