Buoni suggerimenti per grandi "viaggi"

 

Rituali: percorsi sicuri per gli psiconauti-

Via via che s'incrementa il dosaggio, la necessità di un "rituale" diventa proporzionalmente importante. Lavorando con un setting rituale si forma una struttura per l’esperienza e si progredisce lungo un percorso "positivo".

Il ritual (rito/rituale) può diventare una specie di sostegno se le cose si fanno " più toste"- può aiutare a condurti lungo l’esperienza e può renderla profondamente rilevante. Dopo ripetute sessioni il rituale diventa una sorta di "mappa" psicologica (una cartina stradale per il tuo viaggio) fornendoti un’intelaiatura/cornice nel cui interno sviluppare il tuo viaggio in modo sicuro.

I rituali sono costruiti con le lezioni apprese durante le belle esperienze avute in precedenza.

Per gli sciamani che si celano tra di noi , ad ogni buon conto , l’essere "sicuro" non è il punto principale-

PORTARE LA NOSTRA STRUTTURA ESTERIORE (maschera/corazza caratteriale) VERSO NUOVE RIVELAZIONI QUESTO è IMPORTANTE !

Prima di imbarcarci in un’avventura di tale portata bisogna essere ben equipaggiati e preparati sia mentalmente che fisicamente [ confronta i 20 punti importanti /essenziali da tenere a mente quando si intraprende una la spedizione nei territori dei funghi sacri]- pagine seguenti…

Essere preparato libera l’esperienza dalle costrizioni di tutti i giorni e aiuta a renderla sicura e libera da preoccupazioni.

Sempre usando la Psilocybe semilanceata come specie di riferimento, 2 grammi (secchi) porteranno alla percezione delle prime visioni geometriche (patterns)piene di colori, con sensibili cambiamenti nella percezione uditiva.
A 3 grammi e oltre diverse persone sperimenteranno ONDE visive. Il fenomeno è particolarmente interessante – è come se l’aria in quel momento si tramutasse in uno stato liquido e il movimento della sua marea fluisse fino a raggiungerci, partendo da molto lontano, distorcendo lo scenario a seconda che le onde si dirigono verso di noi o se ne allontanino.
A 4 grammi e oltre, l’esperienza diventa più intensa, sino a durare 4 o 5 ore.
5 grammi e si è quasi completamente trascinati via dall’esperienza, che si protrae per 6 ore, raramente- però- di più.
Persino ai più esperti non raccomando dosaggi sopra i 7 grammi (secchi)- A questi alti livelli il set & setting [nozioni basilari la condizione psicofisica personale + l’influenza dell’ambiente esterno (luogo, compagnia, suoni, rumori, odori, luce ecc.)] DEVONO essere in particolar modo appropriate e rilassanti (tranquillizzanti)

A dosi più alte qualcuno riporta una perdita di controllo muscolare [… l’ho sperimentato personalmente (piacevolmente) anche con dosi attorno ai 3 grammi es.: tremito delle mascelle, cedimenti improvvisi di gambe (giacomo-giacomo) 18 funghi Psilocybe. cubensis "Amazonian"- avrei potuto benissimo controllarli , ma ho preferito "sottomettermi" a questi fenomeni – fric- esper. del 25 ottobre e del 9 dicembre 98] , perdita del tono muscolare che può protrarsi sino al giorno successivo.

Ho sentito dire questo da persone che avevano ingerito Psilocybe azurescens, Psilocybe cyanescens e Panaeolus subbalteatus; non siamo riusciti a trovarne una spiegazione plausibile.

nche se se stai cercando un’esperienza potente , raccomando vivamente di prendere metà della dose che pensi di fare, aspettare 1ora e ½ prima di aumentare la quantità. Con la psilocibina esiste un punto di crescita zero (o crescita negativa) , prenderne 2 ancora un po’" a quel punto non è sempre la cosa migliore da fare.

Set & setting: il tempo e lo spazio per i momenti sacri.

Set & setting si riferiscono alle tue condizioni mentali e all’ambiente fisico nel quale si svolge l’esperienzaS.

Bisogna predisporre tutto in anticipo, in modo da portare al massimo grado i benefici del set & setting appropriati Predisponiti per un giorno e una notte interi. L’ambiente circostante ti condizionerà al punto da poterti far viaggiare in una condizione negativa, perciò l’esperienza che ne potrebbe derivare sarebbe terribile.

Curiosamente, conosco diverse persone che hanno avuto esperienze da incubo, ma più tardi sono state abbondantemente ripagate dopo aver imparato l’importanza del set & setting. Ovviamente, ci sono molte persone che – dopo essere sopravvissuti a sessioni disastrose- decidono di non volere più viaggiare. Piuttosto che commiserare se’ stessi per aver trascurato la preparazione dell’esperienza, molti disprezzano i funghi.

Certamente coloro che sono afflitti da problemi di cuore, fegato e reni oppure hanno qualsiasi altro serio problema di salute sarebbero sconsiderati ad usare i funghi psilocibinici. Allo stesso modo , persone con disturbi mentali oppure violente, malate o in qualche maniera "afflitte" non sono buoni candidati per il viaggio.

Dosi eccessive acuiscono i sintomi che normalmente non comportano alcun problema. Alcuni individui registrano una perdita di forza e/o di controllo muscolare, palpebre pesanti , battito del cuore irregolare, febbre, sonno profondo e – raramente- convulsioni. Altri sono spaventati da quello che vedono e il loro corpo risponde di conseguenza: battiti del cuore accelerati , pressione sanguigna più alta del normale. Affanno.

Prima di predisporsi a una seduta con i funghi ci si dovrebbe ben capire/comprendere con se’ stessi: non importa quello che accade, si rientrerà- il trip scenderà … niente panico-

L’esperienza arriverà , raggiungerà un plateau e gentilmente scenderà . Coloro che vanno in panico garantiscono alla loro esperienza di diventare peggiore.

La migliore assistenza che si può dare a una persona che in "bad trip" è amore, rassicurazione, ma specialmente comunicazione e tatto.

Diversi medici con i quali ho viaggiato sono attenti a questi sintomi , eppure non si allarmano; infatti poi scompaiono e il rientro è solitamente completo- recentemente uno psichiatra che ha sperimentato con gioia i funghi da diversi anni , mi ha detto che durante 20 anni di pratica medica nessun paziente si è mai lamentato per un viaggio problematico con i funghi- la sua lista di pazienti con cattive reazioni alle diverse droghe (legali e non ) era ben lunga. Dal suo punto di vista professionale i funghi psilocibinici al confronto sono innocui. infatti egli pensa che questi funghi potranno fornire un beneficio per alcuni pazienti, a causa dell’autoanalisi che spesso accompagna l’esperienza.

Viaggia con qualcuno che ami-

Questo è veramente d’aiuto.

Viaggiare con estranei può rivelarsi un grosso passo falso e sebbene si possa costruire una amicizia durante una sessione, è un grosso lavoro da fare , paragonato alla semplice condivisione di intime storie con una persona amata. Se è la tua prima esperienza, scegli un partner che ha già viaggiato felicemente. Molti PSILO-nauti preferiscono portare con loro i propri cani. I nostri amici a 4 zampe possono essere un formidabile "asset" durante un’intensa sessione. I cani sembrano riconoscere che tu stai viaggiando. La loro alta partecipazione e l’istintiva protezione che offrono ne fa grandi alleati sia in sessioni casalinghe che all’aperto , specialmente se la privacy per te è molto importante e vuoi essere allertato contro visitatori inopportuni .

Racconta a un amico che non partecipa al trip che stai per prendere i funghi. Digli dove stai andando , con chi e quando pensi di ritornare- Stendi un progetto , potresti aver bisogno di contattarlo per un aiuto di qualsiasi genere. Questo confidente dovrebbe anche essere un esperto veterano che capisce quanto la calma e la rassicurazione siano la miglior prescrizione per qualsiasi malanno da tranquillizzare, da mettere a proprio agio con i funghi.

Il giusto setting è una variante altamente soggettiva. Il setting (l’ambiente9 dovrebbe essere attentamente perlustrato in precedenza, familiare, appropriato e sicuro. A me piace trovare un "posto di potere" – un posto di naturale bellezza dove si possa installare un 2 campo – base" .

Mi piace stare all’aperto , sulle alte montagne, nelle prossimità di canyon poco frequentati . Mi piacciono le vedute con ampia dimensionalità , i massi erratici , le acque che scorrono impetuose e i cieli aperti . E mi piace l’effetto accentratore di un fuoco acceso al campo base-

Di solito viaggio con 1, 2 o 3 amici. Ci piacciono i posti che ci proiettano DENTRO il panorama. Viste di montagne, vallate, cascate, tutto sotto cieli dove si specchiano le stelle sparpagliate lungo l’orizzonte.

Da questi punti di forza, sotto la piena potenza dei funghi, i paradisi si dispiegano con una sfilata di bellezze impossibile da descrivere. L’acutezza visiva è spinta al punto che il cielo inizia a farsi tridimensionale- la distanza tra stelle e galassie appare evidente, i campi elettromagnetici fluiscono come le maree , molto probabilmente come iper-attive aurore boreali. In un recente trip i miei occhi divennero così sensibili che , in una notte senza luna, vidi le mie mani gettare la loro ombra sulla terra grazie alla luce che ricevevano dalle stelle lassù . Sopra questa sfilata di splendore si dipanavano frattali geometrici intrisi di colore, in un’infinita complessità danzante. L’universo si muove in armonia. Il mio spirito si muove con lui. Mi sentivo come se fossi diventato un filo nella fabbrica della natura, come se fossi ritornato a CASA.

Esperienze come questa lasciano ricordi che saranno tenuti cari per tutta la vita. Non c’è da meravigliarsi se le antiche colture dal paleolitico ai nostri giorni siano tutte rimaste affascinate dai funghi psilocibinici .

O avuto grandiose esperienze sia fra le remote montagne ,che in capanne sulla riva del mare. Le esperienze iniziavano all’interno e via via che la sessione fioriva ho trovato che facendo forza a me stesso per alzarmi e andare fuori all’aperto il trip assumeva un rinforzo su molti livelli .

Ci si reputa incapaci di muoversi , praticamente paralizzati dall’Enormità dell’esperienza. Vi do un consiglio.

ALZATEVI! Andate in giro!

Passeggiate sulla spiaggia o lungo un sentiero sicuro- se il mio passo è fermo e il terreno senza asperità , mi diverto anche a fare delle corsette. Poi, al ritorno al campo base cantare (salmodiare) e fare un massaggio ai miei amici contribuisce a rendere l’esperienza ancora più bella . Il salmodiare diventa intimamente legato al regno delle visualizzazioni, con cascate e onde di modelli geometrici che si dispiegano e scorrono , mentre ci si scambia l’un l’altro sensazioni armoniche. Una volta che si sono sistemati i "rapporti/modelli" (patterns) di risonanza, i funghi mostrano il loro reale potere. In queste condizioni ho sperimentato visioni indimenticabili. Palazzi d’infinita vastità e splendore, impreziositi da una natura paradisiaca, il t accompagnato da un livello emozionale di Estasi e di elevazione spirituale.

Ome gli sciamani del Messico Meridionale, preferisco viaggiare di notte- Sistemo il campo base nel tardo pomeriggio o nella prima serata. Un’ora prima del tramonto i funghi vengono selezionati e divisi in coppie. Mia moglie ed io abbiamo trovato che un’offerta di funghi a GAIA , su un altare costruito apposta, indirizzi lo stage verso un’esperienza in magica comunione ctonia.

Prima dell’ingestione mi piace accarezzare le loro forme naturali [ anch’io l’ho sempre fatto , istintivamente- fric-], discorro con essi sulla loro bellezza, la loro saggezza e il loro antico potere. Essi sono la chiave per arrivare alle dimensioni che ci circondano e che di solito non riusciamo a percepire. Se essi lo permettono ,ti faranno entrare in inimmaginabili dimensioni di bellezza, grazia e beatitudine. Mi portano più vicino Dio, Gesù, Buddha, alla coscienza di Gaia, alle mie origini e verso una più profonda coscienza e comprensione riguardo al mio posto e ruolo nell’universo.

L’esperienza, in ogni modo, è profondamente spirituale.

Credo fermamente che il movimento decollato negli anni ’60 sia stato – e continui ad essere- alimentato per mezzo delle Rivelazioni delle esperienze con la psilocibina.

 

Identificare i funghi psilocibinici

 

Identificare le specie dei funghi psilocibinici è difficile, sempre che tu non sia un esperto micologo. L'esame al microscopio e la comparazione con le specie conosciute possono essere un processo lungo e laborioso.

In ogni modo, determinare se il candidato appartiene o no ad un gruppo di funghi contenente Psilocibina non è così complicato. Ancora, v’invito a prestare la massima attenzione e a non lasciare che il vostro entusiasmo rimpiazzi il buon senso. Una volta che avete catalogato un fungo psilocibinico, confrontate il fungo che avete in mano con le specie descritte in questo libro. Quando state provando a identificare una specie fungina usando attrezzature grossolane , è meglio che facciate una supposizione rafforzata dalla cognizione di causa. Alcune specie, come la Psilocybe semilanceata, lasciano poco posto alla confusione. Altre possono essere difficili da definire esattamente senza studi approfonditi.

 

Il metodo STAMETS per la raccolta dei funghi psilocibinici.

Come faccio a sapere se un fungo è di una specie che produce psilocibina o no?

Se incontra queste due condizioni, è un candidato molto probabile:

Se un fungo con lamelle ha spore dal marrone/porpora al nero, e
la carne vira al blu, allora il fungo in questione è molto probabilmente un fungo psilocibinico.

Non conosco eccezioni a questa regola, il che non significa che non ce ne siano! Se hai un fungo che vira al blu ma non ha spore di un colore variabile dal marrone/porpora sino al nero, c'è una grande possibilità che NON sia psilocibinico. La reazione al blu è evidente nelle specie più potenti, specialmente in quelle ad alto tenore di psilocina. In generale, meno psilocina è presente in una specie, più sottile è la reazione al blu. Sii molto cauto, e SEMPRE prima di ingerire un fungo sii certo della sua identificazione. Tieni sempre da parte qualche campione per un’analisi successiva, nel caso divenga necessaria.

 

L’impronta delle spore.

La maggior parte di funghi disperde continuamente spore , dal momento in cui il cappello si espande, appena si espandono le lamelle. Via via che il fungo matura, un numero crescente di spore è disperso nell’atmosfera sino a che, a piena maturazione, il numero delle spore prodotte decresce radicalmente. In molti casi il colore delle lamelle può dare una sfumatura al vero colore delle spore. In ogni caso, il colore delle lamelle spesso non riflette il vero colore delle spore, dovuta alla densità delle cellule produttrici di spore e al colore della carne del fungo. Le spore spesso si raggruppano sul gambo, su qualche frammento del velo (es. l’annulus /anello) e sui funghi più piccini che crescono li’ accanto. Ad un occhio allenato, il colore delle spore può essere rapidamente riconosciuto. In molti generi il colore del deposito delle spore fresche è una costante e un valido indicatore.: la maggior parte delle distinzioni fatte tra i funghi portatori di lamelle si basa (almeno parzialmente) sul colore delle spore.

Il raccoglitore deve tenere a mente che determinare il colore delle spore è un’esperienza soggettiva, in cui sussiste un margine di variazione e interpretazione. Percepire il colore dell’impronta di una spora (es. tra un’impronta marrone porpora e un’altra marrone ruggine) può fare la stessa differenza tra la vita e la morte!!! Ovviamente, persone che hanno difficoltà nel percepire i colori (daltonici) non dovrebbero essere deputati a prendere decisioni critiche riguardo questa materia delicata.

L’impronta delle spore è una tecnica facile e notevolmente indicativa per la separazione dei funghi, un gruppo dall’altro.

Psilocybe e Panaeolus , generi che comprendono la maggior parte delle specie psilocibiniche, hanno depositi di spore colorati generalmente dal marrone-purpureo al nero. I generi menzionati prima e contenenti molte specie tossiche, hanno depositi di spore che rivelano qualche ombra o sfumatura di color marrone chiaro, ad eccezione per le Amanite, che sono tipicamente biancastre. Conocybe e Galerina hanno spore color marrone-ruggine. Nel genere Entoloma sono color marrone rosato. Hebeloma e Inocybe sono di un colore variabile dal marrone giallognolo al marrone argilla al marrone spento. Sebbene i principali generi dubbi che portano spore marroni siano tra questi, è importante ricordarsi che una quantità di specie tossiche esistono ugualmente tra quelli che hanno le spore non marroni.

La tecnica per rilevare l'impronta delle spore è molto semplice ed è meglio applicarla nelle prime ore subito dopo che il fungo è stato raccolto. Via via che il fungo si asciuga, la sua produzione di spore rallenta, rendendo tutto più difficile. Quando si raccoglie nei boschi, per prima cosa bisogna isolare il candidato e piazzarlo in un contenitore fatto con carta cerata (non di plastica - i funghi devono respirare). Una volta a casa, scegliere diversi esemplari freschi ma piuttosto maturi. Le specie con il cappello convesso vanno meglio di quelli con il cappello appiattito. Per ogni fungo, separare il cappello dal gambo, usando un coltello o delle forbici, e metterlo su un foglio di carta bianco o su un vetrino da microscopio con le lamelle in giù. Mettere un bicchiere o una tazza sopra ogni cappello per attenuare la percentuale di disidratazione e il disturbo provocato dalle correnti d'aria, aiuta ad ottenere una buon'impronta. Inumidire l'interno del bicchiere può anche essere utile ad aiutare il rilascio delle spore per i funghi un po' deidratati.

In poche ore, le spore si depositeranno sulla carta seguendo la simmetria radiale delle lamelle, indicando in massa il colore delle spore. Se supponete che le spore siano bianche, prendete l'impronta usando una carta nera o scura.

per le specie psilocibiniche è raccomandata la carta bianca. Dopo aver identificato la raccolta di funghi, contrassegnare l'impronta, sigillarla in sacchetti di plastica distinti e salvarla assieme alla raccolta originale. se si vuole coltivare la specie, queste impronte serviranno a dare il via alla coltura. (cfr. il mio libro Growing Gourmet & Medicinal Mushrooms per le istruzioni dettagliate sulla coltivazione).

 

La reazione blu

Una caratteristica comune a molti funghi psilocibinici è la reazione blu. Molte specie di Psilocybe e di Panaeolus diventano bluastre o verde-bluastre quando sono maneggiate. questo succede sia come reazione alle condizioni di crescita o mentre sono toccati durante la raccolta . La reazione blu è di grande interesse per i chimici e i farmacologi. Persino i tassonomi dei funghi la considerano una caratteristica di cui tenere conto per delineare alcuni gruppi di specie. Apparentemente, la pigmentazione blu è un risultato di un fenomeno parallelo alla degradazione dell'instabile psilocina (psilocybina defosforilata) in composti attualmente sconosciuti, grazie all'azione di enzimi presenti nelle cellule del fungo. questo significa che quando una Psilocybe o un Panaeolus virano verso il blu, la reazione del colore è un co-indicatore che la psilocina è o era presente. Naturalmente, poiché la reazione blu sembra essere una conseguenza parallela alla decomposizione, più i funghi sono macchiati meno sono potenti. Nessuno, sino ad oggi, è ancora riuscito a rilevare la struttura chimica della reazione blu. La sua natura elusiva rimane sorprendente per i chimici che vi hanno provato.

Comunque, la reazione blu riveste un'importanza limitata per il punto di vista dei tassonomi che cercano di identificare un fungo . Molte specie di Psilocybe o di Panaeolus attive non diventeranno blu, non importa per quanto tempo voi li maltratterete, mentre vi sono diverse specie velenose e sospette al di fuori di questi due generi che manifestano qualcosa che assomiglia al blu, anche se non contengono psilocina o psilocibina . per esempio, l'Hygrophorus conicus e simili diventano di un brillante blu scuro quando sono strapazzati, e possono anche essere tossici, causando severe diarrea . L'Inocybe calamistrata ha un gambo molto spesso colorato di blu scuro alla base, e sebbene questa specie non contenga psilocibina, molte Inocybe velenose, produttrici di muscarina, sembrano virtualmente identiche al raccoglitore di funghi non esperto. (le Inocybe son difficile da identificare , ad occhio nudo, perfino alla maggior parte dei micologi). Ho raccolto anche dei funghi appartenenti al genere mortale Galerina i cui gambi erano diventati più scuri /nerastri dal basso verso l'alto. Questa colorazione scura avrebbe potuto , con una certa immaginazione, essere definita color blu scuro, specialmente alla base del gambo. Molti funghi diventano più scuri in questa zona. non affrettativi troppo a immaginare una reazione blu, quando invece il fungo sta semplicemente diventando più scuro a causa della manipolazione.

Benché abbia fatto ogni tentativo per rendere questo libro il più completo possibile, ogni anno si scopre qualche specie nuova di fungo contenente psilocibina. Molte non sono ancora state bio-testate .. Diversi candidati sono particolarmente ambigui: ho visto svariati polipori con sospetto, e un Lepiota o un Hydnum che vira al blu per me è molto strano. Ma tra tutti i generi stuzzicanti, sono particolarmente attratto dalla piccola, delicata ma numerosa Mycena.

Nel genere Mycena , che produce spore bianche, una mezza dozzina di specie ha toni bluastri o diventa dello stesso colore alla base. I/le Mycena sono tipicamente piccoli, con cappello conico e vivono nei boschi. Anche dopo diverse analisi, né psilocybina né psilocina sono state rintracciate in collezioni di Mycena amicta, M. cyanorhiza, M. pelianthina, M. pura . Nondimeno ho sentito diversi pareri di psicoattività da parte di gente che ha mangiato Mycena. John W. Allen e Gartz (1992) riportano di un test personale conclusosi in intossicazione psilocibinica in 2 occasioni , usando 2 Mycena con la base blu, una M. cyanorhiza e una Mycena non identificata, probabilmente una M. amicta . Data la buona conoscenza degli effetti della psilocybina che essi hanno , dovremmo prendere seriamente questo rapporto. Ci sono , comunque, alcune contraddizioni.

Ho fatto crescere una luminescente Mycena della Malesia, M. chlorophos , la quale produce un micelio bianco che diventa blu quando tagliato. L’analisi non ha rilevato presenza di psilocybina. psilocina o di baeocystina. Il fenomeno della reazione-blu, visto in queste Mycena, è simile a quello dei funghi con psilocybina? O sono completamente senza relazione? Molti ricercatori asseriscono che le Mycena blu dovrebbero essere largamente sottoposte a indagine. Sino ad allora non raccomando la sperimentazione con questi funghi, né con altri di cui si abbiano così poche esperienze. Ciò nonostante la reazione-blu è veramente un buon indicatore per l’attività psilocinica in Psilocybe e Panaeolus.

Prendendo in considerazione questi avvertimenti, la reazione-blu può essere un parametro primario per restringere il campo dei funghi alle specie contenenti psilocybina con spore marrone/ porpora scuro o nere. La reazione-blu non è molto utile per determinare l’identità di specie individuali, né per determinare tutte le specie attive. Rimane comunque una eccellente componente, facile da osservare in combinazione con altre caratteristiche, particolarmente il colore delle spore, per restringere il campo ad un limitato campione di candidati.

Oltre all’impronta delle spore e alla reazione-blu, qualcuna delle più rappresentative caratteristiche del genere Psilocybe è:

La caratteristica pellicola gelatinosa separabile
Il cappello color marrone nocciola ( che digrada dal centro in un colore paglierino via via che il fungo si secca )
I bordi delle lamelle sono di solito frangiati di un colore biancastro
Il loro aspetto è tipicamente colliboide1 oppure mycenoide2

Il genere Panaeolus consiste principalmente di specie che si sviluppano sui prati o su letame, con lamelle che diventano punteggiate (alla maturità) di zone grigie o scure. I funghi in genere sono esili, con cappello conico o emisferico.

(Vedremo poi gli altri generi)

Prima che un "fungaiolo" possa effettivamente usare questo testo e le sue chiavi, una certa comprensione della terminologia deve essere acquisita. Senza sommergersi nel mare nel mare delle espressioni spesso usate dai micologi, certi termini non possono, però, essere sostituiti chiaramente o economicamente da parole comuni senza sacrificare precise sfumature di significato. Il linguaggio qui utilizzato non è difficile da padroneggiare. Raccomando di passare un po’ di tempo a famigliarizzarsi con i termini principali , di cui faremo una lista, e con le descrizioni delle diverse forme del cappello, dell’attaccatura delle lamelle e altre caratteristiche generali (vedi oltre). Dopo un attento studio potrai essere pienamente preparato per usare le informazioni qui riportate nel loro massimo potenziale.

Quando s'identificano dei funghi, i micologi e gli amatori usano generalmente chiavi tassonomiche. La chiave che apparirà più avanti funziona tramite un processo di eliminazione. Per la maggior parte è una chiave a 2 passi (dicotomica) che confronta distinte caratteristiche per arrivare alla identificazione delle specie. Selezionando ripetutamente la chiave si arriva ad adattare sempre meglio le sembianze del fungo misterioso, sino ad arrivare all’identità del genere fungino. Giacché la chiave usa principalmente le caratteristiche macroscopiche (visibili) del fungo, il lettore deve capirne la morfologia di base. La maggior parte delle caratteristiche essenziali sono illustrate nei Diagrammi A, B, C e altri sono descritti nel glossario. Prendendo l’impronta delle spore, determinandone il colore marrone porpora o nero tramite la massa e controllando con la chiave fornita, si potrà decifrare il genere della nostra collezione di funghi. Se ,usando le chiavi generiche ci si indirizza alle Psilocybe , o ai Panaeolus, bisognerà consultare la descrizione delle specie per quei generi. Se il tuo fungo ha un’impronta di spore color marrone ruggine, marrone smorto o marrone salmone, l’identificazione si fa più problematica, dato che ci sono diverse specie mortali con spore di questo colore. Comunque, se hai un fungo con spore di questo colore che vira al blu, consulta il capitolo 9 , che include i generi Conocybe, Gymnopilus Inocybe e Pluteus.

Per meglio ottimizzare l’identificazione usando caratteristiche visibili, è preferibile una grossa collezione di funghi. Meno di tre campioni renderanno la classificazione veramente difficile. La collezione dovrebbe essere rappresentativa, contenendo campioni giovani e maturi. Man mano che crescono, le loro caratteristiche si evolvono in forme differenti. Quest'evoluzione delle caratteristiche è della massima importanza. L più importante osservazione , oltre all’habitat, include la progressione delle forme del cappello dallo stadio giovanile a quello vecchio, il modo in cui lamelle e gambo si incontrano (uniscono), la trasformazione del velo nel modo in cui si distende dal margine del cappello verso il gambo, i cambiamenti nel colore del cappello via via che il fungo si secca, il modo in cui si rompe in seguito alle ammaccature, e finalmente, in minor grado, l’odore e il gusto. In molti casi, l’uso di un microscopio sarà necessario per avere la certezza assoluta. In qualche caso, l’assenza di caratteristiche sicure – sia macro che microscopiche- renderà la tua identificazione un po’ migliore di una colta supposizione. Ancora, raccomando di essere veramente cauti.

Il seguente è un esempio di tipica tecnica per restringere il campo d'indagine.

Di prima mattina, un giorno d'ottobre, un mio amico ed io siamo andati a funghi nei ricchi erbosi campi attorno a Stonehenge. Presto n'abbiamo trovato un gruppo interessante e non familiare che cresceva tra alti ciuffi d’erba. Abbiamo tirato fuori la nostra lista di caratteristiche – chiavi e abbiamo iniziato la procedura per restringere il campo dei candidati. Abbiamo osservato che crescevano separati, ma vicini l’uno all’altro.

Con attenzione li abbiamo raccolti con il gambo intatto, facendo attenzione alle palline feltrose di micelio alla loro base. In cenere i funghi avevano un piccolo cappello conico, un gambo lungo ed erano di color marrone, con lamelle dal marrone scuro al porpora. Ne abbiamo raccolti una ventina di campioni, dai più giovani ai più vecchi, li abbiamo messi in una carta cerata sigillabile e li abbiamo contrassegnati Collezione del fungo x , includendo anche un piccolo esempio dell’habitat.

Ore dopo abbiamo aperto la collezione e ci siamo stupiti di quanto fossero cambiati. Asciugandosi, il pieno colore Marrone scuro era stato rimpiazzato da un tono giallo , più asciutto.(il cappello è igrofano) In cima alla maggior parte dei cappelli vi erano acuti capezzoli (I cappelli sono acutamente umbonati o papillati). Il micelio bianco alla base del gambo era striato di tonalità blu. Man mano che i campioni si asciugavano, diventava sempre più blu (il micelio vira al blu). Separato il cappello dal gambo, lo abbiamo messo su un pezzo di carta bianco e lo abbiamo coperto con un bicchiere. (l’impronta delle spore che ne è risultata è chiaramente marrone porpora scuro o nera.) Abbiamo rotto pian piano il cappello di un campione e abbiamo notato una sottile pelle traslucida che si staccava dalla superficie quando i pezzi venivano separati. (I cappelli hanno una pellicola gelatinosa separabile) Dopo un controllo più attento alle lamelle abbiamo visto che c’era una sottile banda biancastra lungo il loro bordo. (sono presenti cheilocistidi) Alla presenza di tutte queste classiche caratteristiche, abbiamo concluso che il fungo appartiene al genere Psilocybe.

A questo punto abbiamo cercato di limitare la sfera delle possibilità a quei funghi psilocibinici che crescono nei pascoli inglesi come quello vicino Stonehenge. Abbiamo comparato la nostra collezione con le specie descritte nel nostro libro e abbiamo avuto l’ulteriore conferma che il deposito delle spore è marrone porpora e che avviene una reazione-blu. Ci sentiamo sicuri di affermare che i funghi appartengono alla sp. Psilocybe semilanceata, detta anche "liberty cap", con P. liniformans e P. strictipes da considerare come altre possibili specie d'appartenenza.

Abbiamo scartato la P. liniformans perché, usando uno spillo, non siamo riusciti a separare il bordo biancastro delle lamelle dal piano formato dalle altre lamelle, caratteristica unicamente presente in questa specie. Molti esemplari della nostra raccolta di funghi avevano capezzoli appuntiti, caratteristica atipica della P. strictipes, sicché anche questa possibilità è stata scartata. Questo lascia la Psilocybe semilanceata come la possibilità più plausibile, data la gamma di scelte a nostra disposizione, e un ulteriore confronto delle caratteristiche microscopiche ha confermato la nostra identificazione.

Abbiamo datato la collezione e annotato il posto del ritrovamento. Abbiamo riportato anche informazioni sulla flora circostante e sul tipo di suolo.

Una descrizione generale, incluse alcune misurazioni , documentano inoltre il ritrovamento, nel caso che qualche giorno i funghi vengano ospitati in un erbario. Abbiamo scattato anche delle belle foto.

Questo è solo un tipo di possibile approccio all'identificazione dei funghi. Spesso, se non riuscite a identificare una specie, i dipartimenti di botanica dell’università (laboratori di micologia) possono aiutarvi. Alcuni micologi possono identificare felicemente una collezione, ma dovreste sempre chiedere prima di inviar loro dei campioni.

La chiave seguente può essere usata per determinare il genere delle varie specie di funghi che hanno depositi di spore color marrone, marrone porpora, o nero. Seguendolo attentamente potrete arrivare all'identificazione del fungo che interessa. Il criterio principale è che il fungo trovato abbia spore marrone scuro o nere. Una volta determinato che il fungo si adatta a queste condizioni, basta seguire le chiavi e vedere dove portano. Ripeto che tutto ciò non si adatta ai funghi con spore color marrone ruggine, marrone pallido o marrone/salmone. Inoltre, per favore ricordatevi che questa chiave grossolana suggerisce solamente il genere del fungo e funziona soltanto per le specie che manifestano le caratteristiche classiche. Le specie atipiche sono molto più difficili da identificare. Attenti studi del fungo , usando sia le caratteristiche macroscopiche che le microscopiche, possono essere necessarie per identificazioni più accurate. Due specie eccezionali , la cui identità risulta difficile da scoprire le caratteristiche di cui sopra, sono il Panaeolus semiovatus e la Psathyirella longistriata ; per queste – per favore- usate la descrizione delle singole specie, insieme alle altre guide sul campo.

 

Chiavi generiche per gli agarici con spore marrone scuro/nero

 

1a) Cappello simile a un’ostrica, con un gambo corto, attaccato eccentricamente: Melanotus
1b) Cappello non simile a un’ostrica, con gambo attaccato centralmente: 2
2a) Lamelle deliquescenti (fondenti) in un fluido nero, o che diventano sottili come carta e scompaiono alla maturità: Coprinus
2b) Lamelle diverse da come sopra: 3
3a) Parziale velo membranoso (talvolta flocculoso), spesso lasciante un anello membranoso sul gambo: 4
3b) Parziale velo non membranoso, anello membranoso non presente: 10
4a) Lamelle decorrenti, spesse e cerose: 5
4b) Lamelle diverse da come sopra: 6
5a) Superficie del cappello molto viscida o glutinata quando umida. Pellicola e velo parziale spessamente gelatinose. Carne del cappello biancastra, senza mostrare reazione-blu con la iodina di Melzer: Gomphidius
5b) Superficie del cappello asciutta, talvolta viscida se umida. Velo parziale non gelatinoso. Carne del cappello colorata, reazione-blu con la iodina di Melzer: Chroogompus
6a) Lamelle libere. Deposito delle spore tipicamente marrone/cioccolato: Agaricus
6b) Lamelle attaccate (se non secedenti).Deposito delle spore non come sopra: 7
7a) Deposito delle spore tipicamente nero: Psathyrella
7b) Deposito delle spore non nero, ma tipicamente marrone o marrone porpora, sino al marrone porpora molto scuro: 8
8a) Deposito delle spore tipicamente marrone purpureo scuro: Stropharia o Psilocybe
8b) Deposito delle spore tipicamente marrone terra o spento: 9
9a) Deposito delle spore tipicamente marrone vivo, cappello generalmente liscio e spezzantesi irregolarmente se staccato da umido (Cuticola del cappello cellulare): Agrocybe
9b) Deposito delle spore marrone giallognolo. Cappello spesso squamoso o molto viscido se umido e spezzantesi radialmente quando strappato. (Cuticola del cappello filamentosa: Pholiota
10a) Crescita tipica sul letame, in terreni ben concimati o in aree molto erbose:11
10b) Crescita tipica sul legno decomposto, come su tronchi e ceppi oppure su scorie di legno o frammenti di corteccia: 14
11a) Deposito delle spore tipicamente nerastro. Cappello di solito non viscido quando umido e mancante di una pellicola gelatinosa separabile: 12
11b) Deposito delle spore marrone porpora. Cappello di solito viscido quando è umido per la maggioranza delle specie e con una pellicola gelatinosa separabile: 13
12a) Lamelle presto ricoperte da una locazione diseguale delle spore in maturazione quando sono completamente mature. (Spore che non si disperdono nell'acido solforico concentrato): Panaeolus
12b) Lamelle non ricoperte da una locazione diseguale delle spore. (Spore che si disperdono nell'acido solforico concentrato): Psathyrella
13a) Cappello generalmente tendente al marrone quando è umido nei corpi fruttiferi freschi e molto igrofano (marcata dissolvenza del tono del colore in seguito al disseccamento).(Crisocistidi sempre assenti): Psilocybe
13b) Cappello generalmente giallastro igrofano (nessuna marcata dissolvenza del tono del colore in seguito al disseccamento).(Crisocistidi presenti): Stropharia o Psilocybe
14a) Cappello generalmente colorato di giallo, arancio o rosso quando umido. Tipicamente non molto igrofano: Hypholoma
14b) Cappello generalmente colorato in marrone scuro quando umido. Tipicamente igrofano: 15
15a) Cappello di solito non viscido quando umido e mancante di una pellicola gelatinosa separabile. Gambo e cappello mai viranti al blu. Gambo fragile, facilmente spezzabile. Cappello friabile se premuto, si rompe disordinatamente. (cuticola cellulare del cappello): Psathyrella
15b) Cappello solitamente viscido quando umido a causa di una pellicola gelatinosa, separabile in molte specie. Gambo e cappello viranti talvolta al blu. Gambo spesso, non facilmente spezzabile. Cappello pieghevole, non proprio fragile se premuto, si rompe radialmente. (Cuticola filamentosa del cappello): Psilocybe