La prima sperimentazione farmacologica della mescalina pura da parte di un essere umana fu fatta da Arthur Heffter, che pubblicò le sue esperienze nel (1898) Berichte der Deutschen Chemischen Gesellshaft 31:1193-1199."Uber Cacteenalkaloide.III"
Vi fu un considerevole interesse professionale intorno alla mescalina sino a subito prima dello scoppio della seconda Guerra Mondiale. A quel punto l'interesse parve diminuire eccetto che negli ambienti militari e come 'curiosità' medica. Come risultato di questo lavoro dei militari e di altri ricercatori nel campo degli allucinogeni (soprattutto mescalina e LSD) si assistette ad una vasta ripresa di interesse verso la fine degli anni '50 (molto spesso stimolato e portato avanti dagli stessi soggetti che erano stati impiegati nei vari 'test').
L'interesse esplose letteralmente durante gli anni '60, fin quando l'opinione politica sfavorevole e la mancanza di approvazioni o di fondi adeguati portarono all'impasse degli ultimi anni '70, periodo in cui non suscitavano più interesse per le ricerche (o, meglio, non ricevevano più finanziamenti e approvazioni).
Molte di queste ricerche sembrava che fossero state intraprese non tanto per ricercare la verità, quanto per affermare un punto di vista già stabilito in precedenza.
Una ragione sul perché io consideri tutto ciò assurdo ed estremamente non scientifico è legata al fatto che ogni possibile e lampante evidenza (più le testimonianze soggettive) hanno sempre indicato che la mescalina non provoca alcuna dipendenza e che possiede un minimo potenziale di abuso . In nessun caso uno studio tossicologico ha mai rilevato, neppure remotamente, effetti nocivi legati al suo uso cronico o acuto, nelle dosi e modalità in cui essa viene impiegata dagli esseri umani.
Questo punto di vista non viene preso in considerazione da chi insiste a dire che ogni uso equivale ad un abuso.
Nella loro visione del mondo non vi è spazio alcuno per una giustificabile o approvabile possibilità d'uso di queste sostanze, se si è un essere umano di origine Europea , se si rientra nella categoria di coloro che essi reputano dover appartenere per forza al Cristianesimo o (anche) "che non hanno alcun diritto storico" 60 all'uso di tali sostanze.
Il mio modo di vedere è che gli individui che spargono questi bizzarri germi di controllo religioso (o, in chiave più recente, farmaco/cratico non-secolare) siano la causa principale della maggioranza dei problemi connessi all'uso e all'abuso di farmaci/sostanze.
Non si risolve un ipotetico 'problema' rendendolo peggiore, oppure creando problemi ulteriori collegati a questo.
Ma la parte terrificante è che molta di questa gente è così tanto condizionata cerebralmente, grazie alla manipolazione perpetrata dai media e dalla propaganda, da non rendersi neppure conto delle radici della loro 'bigotteria' e delle origini discriminatorie che sono alla base delle leggi contro gli allucinogeni.
Queste piante sono state svilite senza alcun rispetto e demonizzate sino a raggiungere un grado di parossismo tale che è difficile trovare una persona che possa considerarle senza un responso emozionale.
Qualcuno tra i ricercatori più validi continuò tranquillamente a lavorare nonostante la mancanza di un 'O.K.' ufficiale. Dobbiamo essere loro grati per aver mantenuto questa visione. L'interesse e gli sforzi di ricerca sono cresciuti pian piano, più o meno durante l'ultima decade. Stiamo nuovamente sperimentando un rinnovato interesse in quest'importante area di ricerca mentre nel contempo il lavoro interdisciplinare sta gettando nuova luce sui meccanismi della conoscenza, sull'origine dell'esperienza religiosa e spirituale e sul ruolo, lungamente ignorato, in cui le piante- le sostanze allucinogene- hanno giocato nello sviluppo umano, sia della cultura che della Conoscenza. (Terence McKenna ha persino ipotizzato lo sviluppo del linguaggio).
Questi lavori avanzano e sostengono l'ipotesi che la religione sia nata non tanto in qualche remota landa dell'Eden, ma nel 'Paradiso' che gli uomini trovarono dentro i prodigi della loro stessa biochimica e nel loro personale rapporto di relazione con il proprio creatore (l'Universo).
Sia che vengano mantenuti nel proprio intimo, sia che vengano manifestati esternamente, gli Stati Alterati di Coscienza - e persino il normale processo di veglia conscia - sono prodotti chimici. Qualsiasi cosa noi si pensi, si senta, si veda, ascolti o percepisca, è mediata chimicamente e tradotta in esperienza conscia dentro il nostro cervello. Tutto quello che vediamo, ogni volta, è un'allucinazione, assemblata nel nostro cervello che il segnale lineare del nostro sistema di immagine (imaging) crea dopo aver aver fatto uno 'scanning' alla matrice della nostra retina. Ciò che vediamo non è la cosa in sé stessa, ma piuttosto un sogno 'conscio' che corrisponde a quello che ci circonda (se si è "sani") 62 .L'unica reale differenza tra visione del sogno e quella della veglia è che quest'ultima è basata sui segnali che ci arrivano direttamente (luce riflessa), mentre durante il sonno siamo relativamente non responsabili di questo segnale e tutte le informazioni visive sono generate dall'INTERNO.
In entrambi i casi, quello che vediamo viene assemblato e ci viene presentato nella nostra mente o appare soltanto come esterno a noi.
Questa non è una cosa di poco conto.
Se 'Dio' - o qualsiasi altra parola si usi per descrivere il principio creativo universale - non esistesse all'interno di ciascuno di noi tutti, come parte integrante del nostro essere, e se non fosse accessibile a tutti, sempre, senza alcuna distinzione di chi o dove si sia, allora quel 'dio' non può esistere e NON esiste.
Se qualcuno mi venisse a raccontare che dovrei essere sottoposto ad esame , da lui o dai suoi rappresentanti, prima di poter interagire con l'Universale, questo tipo mi porterebbe fuori strada. Non presterò fede, a nessun livello , per partito preso, a nessuna falsa divinità creata dagli uomini.
Ciò non significa che che l'esperienza non sarà di alcun beneficio; semplicemente, qualcuno riceve benefici in un modo non recepibile agli altri.
Gli enteogeni sono soltanto degli strumenti, un vero software biochimico per il nostro sistema nervoso, per esplorare la nostra coscienza e il nostro rapporto di relazione con l'Universo, il nostro creatore.
Non dovrebbero essere usati malamente (abusati), attribuendovi aspettative irreali su quello che possono o non possono fare, e neppure dovremmo aspettarci che essi compiano in qualche modo il lavoro che spetta a noi.
Non lo fanno.
Sono semplicemente degli insegnanti e dei veicoli dentro un sacro spazio di possibilità espanse.
L'uso di queste droghe può aiutare, ma non potrà mai rimpiazzare il lavoro 'interno' soggettivo.
Noi dobbiamo compiere questo compito, sia mentre siamo 'in quello stato' sia, soprattutto , quando 'ritorniamo'.
Io considero 'sacro' questo atto, ma dandovi un significato per nulla 'morto' od '"oscurantista ". Secondo me è vivo e vibrante e - sempre a mio parere - considerare il 'sacro' in questa maniera è l'unico modo possibile per ogni cosa sacralizzata che reputiamo vera e sincera. I toni mortalmente seri e oscurantisti che caratterizzano il modo di credere di certa gente potrà anche andare bene per loro, ma io ritengo che molto di quello che viene spacciato per sacro non sia altro che un'adorazione e una glorificazione della morte,della miseria e della sofferenza.
Ann Lee Skarin ha sintetizzato meglio le differenze tra i due gruppi di Cristiani che si incontrano più frequentemente, sistemandoli secondo i principi che essi stessi ritengono fondamentali; la gioiosa celebrazione della sacralità della vita, la resurrezione e la croce vuota come simbolo del trionfo contro la morte oppure se il loro accento è posto sul sacrificio sanguinoso, la morte del Cristo, la sua pena e sofferenza e la venerazione del suo corpo mortale costretto a pendere dalla croce in una sanguinosa agonia.
Ancor peggio, sin troppe persone rispettabili, che per altri versi sono sinceri, sono state portate fuori strada dal lungo perdurare del cattivo esempio di queste altre persone false, che hanno malamente interpretato il loro perverso messaggio come se fosse l'unico 'vero'. Quando si viene educati a comportarsi da pecora è molto facile che si vada dietro al gregge.
E peggio ancora, quelle persone che non usano droghe ma che vedono come stanno andando le cose e avrebbero delle obiezioni da fare, non osano esporsi perché verrebbero immediatamente messi alla berlina, ridicolizzati, disprezzati ed attaccati. Esistenze e reputazioni sono state distrutte- in mala fede- per molto meno .E visto che tutto ciò è ben risaputo, poche persone desiderano diventare dei martiri o sacrificarsi per altra gente che possono anche comprendere, ma con cui non si identificano completamente. Sarebbero immediatamente identificati come "drogati" dal loro gruppo 67