5 Qualcuno ha asserito che gli insegnamenti sono opera del "Diavolo" o di entità demoniache. Non credo che questo sia il caso più frequente. Se era questa la fonte presso la quale un individuo ha ricercato gli insegnamenti, allora potrebbe essere così. Comunque, non si può sperimentare nulla che non sia già nei nostri cuori. Tutto quello che non ha radici nella bibbia è considerato demoniaco da molti fondamentalisti. Io non mi intendo con costoro, ma consiglierei vivamente questa sorta di persone a non "viaggiare" mai, perché molto probabilmente incontreranno tutto quello che tengono celato nel loro cuore e nella loro anima. Se si aspettano di incontrare il demonio, la loro mente potrà creare molto bene questa esperienza. Non sarà la droga a causar loro problemi, bensì l’accettare quello che troveranno dentro sé stessi. Non vi può essere aiuto se questo contrasta con le proprie convinzioni. Costoro hanno diritto alle proprie idee e dovrebbero essere avvisati di NON "viaggiare". La luce della verità potrebbe facilmente provocare per incendio un buco abbastanza grande attraverso il quale lasciarli vedere oltre ogni accecamento e falso credo che può essere presente in loro. (Questa qualità di de/condizionamento è la ragione del perché coloro che detengono il potere temono così tanto questi agenti – Vogliono l’obbedienza cieca che per l’anima psichedelica non è possibile) La verità non teme la luce del far domande. Rimarrà intatta sinché il mettere in dubbio non verrà fermato prematuramente. Solo chi ha abbastanza cuore per fronteggiare la verità ha a che fare con il "viaggio". (Per i Cristiani che fanno un viaggio e hanno problemi; Pregate. Può fare miracoli) Qualsiasi protezione spirituale la gente riconosca come vera dovrebbe sempre essere invocata prima di aprirsi alla percezione dell’infinito o di entrare nei regni spirituali , OGNI significato vi si attribuisca.
 
 

6 Mentre la nostra discussione si focalizza sui diktat imposti dalla chiesa Cristiana verso le scelte religiose degli individui, più tardi, la "chiesa" medica poneva diktat sulle scelte degli individui nei confronti della salute, assumendo un ruolo leader nella soppressione della libertà di scelta della gente. In qualche caso è chiaro che persone religiosamente orientate, tipo i proibizionisti, portarono direttamente e consapevolmente fuori strada numerose autorità mediche riguardo gli effetti di droghe quali il peyote e la marijuana, e la loro condanna e disapprovazione "militante" continua in spregio delle considerazioni scientifiche dei loro colleghi che dibattono senza successo contro di loro. Un buon esempio di ciò è l’articolo del Dott. Thomas S. Blair, pubblicato nel 1921 sul "Journal of the American Medical Association", nel quale bandiva sin dall’inizio il peyote come droga frivola e causante dipendenza con questo titolo:" Induzione all'abitudine in certe piante cactacee". Nel suo articolo egli contrassegna la religione del peyote quale "superstizione", e quelli che forniscono le piante "spacciatori di droga" . Egli invocò anche l'introduzione di una legge del Congresso per sconfiggere" l'affermazione sollevata che sia incostituzionale fare questo e che sia un'invasione della libertà religiosa. Immaginate se i Negri del Sud avessero una Chiesa della Cocaina!" Bisogna notare che, allora, TUTTI quelli che avevano effettivamente studiato il problema erano dell'opinione che il peyote fosse usato come pratica religiosa in bona fide né che potesse essere induttore di abitudine o  essere dannoso in qualche maniera . le voci contrarie vennero così private di diretta valutazione e anche di indagini, ricadendo pesantemente nei rapporti deliberatamente fuorvianti e pieni di errori redatti dai missionari, Nativi Americani anti-peyote e proibizionisti convinti che il peyote fosse una droga intossicante e/o contraria ai "credo" cristiani. Che questo fosse un problema legato al controllo degli altri in larga scala, venne richiamato forse meglio 16 anni prima dal senatore Henry W.Blair "Il movimento per la temperanza deve altresì includere ogni sostanza velenosa che crei o susciti appetiti innaturali, e la proibizione internazionale è la meta da raggiungere."

[ di passaggio, si dovrebbe notare che la temperanza NON è proibizione. La temperanza è un atto di autocontrollo . La proibizione è uno tra i provvedimenti giudiziari. Anche se spesso lo sono, questi due non dovrebbero mai essere confusi.]

Anche alla luce di molti altri casi, è abbastanza chiaro che i tentativi della comunità medica nel limitare o controllare (…regolare) le scelte personali delle persone per quel che riguarda la propria salute, vengono perpetrati soprattutto con l’intenzione di assumere (e mantenere) un controllo monopolistico, eliminando ogni possibile concorrente.