Effetti antidepressivi dell'erba Salvia divinorum: Rapporto di un caso.

Karl R. Hanes , PhD

GIORNALE Di PSICOFARMACOLOGIA CLINICA 2001;21:634-635

La signorina G. è una donna ventiseienne con una storia di depressione che non ha mostrato periodi significativi di remissione sin dall’adolescenza, con sensazioni predominanti di sentirsi indegna, priva di interesse nelle attività sociali, carente di qualsiasi soddisfazione professionale e incapace di trovare " lo scopo ed il significato " della sua vita. Dopo aver ricercato un primo trattamento contro la sua depressione, 5 anni fa alla signorina G venne prescritto sertralin, in dose di 50 mg. pro die, che ella smise di prendere dopo 3 mesi, non avendo segnalato benefici significativi. La sign. G allora si sottopose ad un corso di terapia cognitivo-comportamentistica per circa 6 mesi, con un certo miglioramento ma senza nessuna risoluzione definitiva dei suoi sintomi. Secondo la Scala di valutazione della depressione di Hamilton (HAM-D 1)durante il periodo di 6 mesi di terapia cognitivo-comportamentistica i suoi indici erano rimasti costantemente nella gamma tipica della depressione moderata (cioè 19-21).

Durante un ulteriore consulto dopo circa 7 mesi di terapia cognitivo- comportamentistica discontinua, la sig.na G ha sostenuto di trovare sollievo dai suoi sintomi depressivi grazie all’uso dell'erba Salvia divinorum ottenuta tramite mail-order da un fornitore di erbe . Un indice 2 nella Scala HAM-D ha confermato la sua attuale remissione dai sintomi depressivi. La sig.na G sostiene di aver casualmente scoperto gli effetti antidepressivi di Salvia divinorum dopo avere fumato l' erba ; quindi mise a punto un metodo di consumo orale che ha mantenuto i relativi effetti antidepressivi anche senza ulteriore uso dell’erba per una settimana.

Nonostante fosse stata ammonita contro l' uso di un'erba il cui profilo di sicurezza era ancora sconosciuto, ha continuato ad usare una preparazione di foglie di Salvia divinorum nella dose orale di 2-3 foglie (1/2 - 3/4 di grammo di materiale vegetale) per tre volte alla settimana (le foglie sono masticate e tenute in bocca per 15-30 minuti). Durante questo periodo ha continuato a mostrare una remissione totale dei suoi sintomi depressivi -secondo gli indici di HAM-D nella gamma di 0-2- ed ha effettuato questo miglioramento durante gli ultimi 6 mesi, senza mostrare segni di ricaduta e segnalando soltanto effetti secondari minimi, come occasionali stordimenti per non più di 1ora dopo l’uso dell’erba.

La sign. G ha affermato volontariamente di aver egualmente tratto giovamento dalle occasionali dosi orali inebrianti di Salvia divinorum, consistenti in 8-16 foglie dell'erba (circa 2 - 4 grammi), sostenendo che questa erba aveva avviato un tipo di risveglio " psico-spirituale ", caratterizzato dalla scoperta della profondità del suo senso del Se, da una sua maggior sicurezza emotiva , dell’aumentata sensibilità di saggezza intuitiva e " nella sua “connessione” alla natura.

Discussione

Salvia divinorum è un'erba perenne della famiglia delle Labiateae (famiglia della menta) originaria della regione della Sierra Mazateca di Oaxaca, Messico. 2-4 I cui costituenti principali sono stati identificati nei diterpenoidi neoclerodanici Salvinorin A e B .5-6 mentre sono stati egualmente rilevati gli oligoelementi di parecchi altri diterpeni. 6 . La pianta è stata usata in cerimonie di guarigione dagli indiani Mazatechi di Oaxaca per secoli e nel trattamento di malattie come l' anemia, l' emicrania ed i reumatismi. 7 Gli effetti psicoattivi del composto principale Salvinorin A negli esseri umani sono stati scoperti recentemente e da allora hanno goduto di una certa popolarità come psichedelico legale, di breve azione, benché la sua psicoattività vari considerevolmente a seconda del dosaggio e del metodo di ingestione. 8

Questo caso unico può essere di interesse alle Comunità psichiatriche e psico-farmacologiche come dimostrazione dei possibili effetti terapeutici dei componenti attivi di Salvia divinorum in un caso di depressione resistente ai trattamenti . Mentre la dose tipica ( 2-3 foglie), usata dalla paziente nella gestione della sua cura contro la depressione è ben sotto quella segnalata per causare significative intossicazioni nell’uso orale dell’erba, non si può non tener conto della possibilità che alcuni dei benefici derivati da Salvia divinorum siano dovuti alle qualità psichedeliche connesse con le dosi maggiori di questa erba usata occasionalmente dalla paziente.

Mentre una discussione su questi effetti è fuori dalla portata di questo articolo, il valore dei composti psichedelici come strumenti di ricerca e dei loro effetti benefici nel miglioramento dei sintomi delle circostanze psichiatriche è ben affermato. 9-11 Dal momento che i meccanismi di azione dei costituenti di Salvia divinorum rimangono sconosciuti e la gamma degli effetti psichedelici di questa erba sembra essere unica, 8 non è inconcepibile che le ricerche che usino gli ingredienti attivi di questa erba possano evidenziare con precisione un meccanismo particolare di azione antidepressiva per questi residui. Ciò, a sua volta, potrebbe portare alla identificazione e messa a punto di metodi per la gestione della depressione o dei sottotipi trattamento-resistenti di questa patologia. Questa possibilità è aumentata ulteriormente dalla recente individuazione , in seguito al processo di vagliatura chiamato Novascreen, che Salvinorin A non ha mostrato inibizione significativa di composti “target” di riferimento per i 42 bio-recettori conosciuti esaminati. 8 Possiamo trovarci a trattare un agente altamente innovativo che ha un potenziale significativo per la ricerca e l’applicazione terapeutica in campi quali la psicofarmacologia, la psichiatria e le discipline complementari quale la medicina erboristica.

Karl R. Hanes, PhD

Centro Di Trattamento Di Cognitivo-Comportamentalel, Melbourne, Victoria, Australia

Riferimenti

 

  1. Hamilton M. A rating scale for depression. Journal of Neurology, Neurosurgery and Psychiatry, 1960; 23: 56- 62.  
  2. Johnson JB. The elements of Mazatec witchcraft. Goteborg Ethnografiska Museum. Ethnologiska Studier 1939; 9: 119- 149.  
  3. Wasson RG. A new Mexican psychotropic drug from the mint family. Botanical Museum Leaflets. Cambridge, MA: Harvard University 1962; 20: 77- 84.  
  4. Epling C, Jativa M. A new species of salvia from Mexico. Botanical Museum Leaflets. Cambridge, MA: Harvard University 1962; 20: 75- 76.  
  5. Ortega A, Blount JF, Manchand PS. Salvinorin, a new transneoclerodane diterpene from salvia divinorum (Labiatae). Journal of the Chemical Society, Perkin Transactions 1:Organic and Bio-Organic Chemistry, 1982;2505-2508.  
  6. Valdes III, JL Butler WM, Hatfield GM, Paul AG, Koreeda M. Divinorin A, a psychotropic terpenoid and divinorin B from the hallucinogenic mint Salvia divinorum. Journal of Organic Chemistry, 1984; 49: 4716- 4720.  
  7. Valdes III, JL Diaz JL, Paul AG. Ethnopharmacology of Ska Maria Pastora (Salvia divinorum Epling and Jativa-M). Journal of Ethnopharmacology, 1983; 7: 287- 312.  
  8. Siebert DJ. Salvia divinorum and Salvinorin A: new pharmacologic findings. Journal of Ethnopharmacology, 1994; 43: 53- 56.  
  9. Riedlinger TJ, Riedlinger JE. Psychedelic and entactogenic drugs in the treatment of depression. Journal of Psychoactive Drugs, 1994; 26: 41- 55.  
  10. Henrietta LL, Rapoport JL. Relief of obsessive-compulsive symptoms by LSD and psilocybin. American Journal of Psychiatry, 1987; 144: 1239- 1240.  
  11. Strassman RJ. Hallucinogenic drugs in psychiatric research and treatment: perspective and prospects. The Journal of Nervous and Mental Disease, 1995; 183: 127- 138.

J Clin Psychopharmacol 2001 December;21(6):634-635