Materiali e Metodi-
masticazione di 2 quid ( ciascuno composto con otto foglie secche, reidratate prima dell'uso )- le foglie utilizzare sono quelle che durante il viaggio in aereo si sono staccate dalle piante speditemi dalla Florida (www.nativehabitat.com) .
Ieri sera, dopo 4 mesi dall'arrivo delle piante , ho avuto finalmente il primo incontro con Sally:
Non credo ci sia bisogno di precisare che ero (molto) emozionato; ho spento tutte le luci della camera e poi mi sono sdraiato sul letto continuando a masticare. L'orologio segnava le 21,05- mi pare di ricordare- dopo 5 minuti stavo quasi decidendo di sputare tutto e rimandare la sessione a causa della tensione... ma poi ma ho continuato... sapevo, per aver letto molti racconti nella Mail-list "Salvia" USA (ora si chiama "Sagewise"), che avrei potuto incontrare qualche difficoltà nel “sentire” qualcosa, la prima volta .
Il gusto di Salvia è realmente AMARISSIMO e squisitamente fastidioso già nei primi 2 minuti, ma con la buona volontà e un po’ di miele aggiunto (avevo predisposto tutto a portata di mano) si può resistere; sulle prime non riuscivo a concentrarmi sul metodo di masticazione - un morsetto ogni 10 sec. - e mi riusciva difficile trattenere la saliva in bocca senza deglutirla...
Dopo una decina di minuti- sempre tenendo gli occhi chiusi- WOW!...qualcosa succede!... il buio dentro ai miei occhi comincia a lasciare il posto a “qualcosa” : “patterns” / forme filiformi come una specie di ...bho? ... alghe, “ spaghetti di mare” che fluttuavano nella corrente, - ma era qualcosa di diverso, ( ovviamente è solo un TENTATIVO di descrizione) ... tutto era molto soft, le sensazioni fisiche non mi parevano diverse dal NSC (stato di coscienza normale), però a un certo punto ho sentito come un piccolo vortice/risucchio : tutta la mia “attenzione” mentale e la mia stessa corporeità si muovevano VERSO la “visione” (pare sia un “classico” dell’esperienza Sally).
Essendo ancora un po’ “intimorito”, dentro di me mandavo suppliche alla Pastora che non mi atterrisse con la sua potenza, bensì fosse così gentile da darmi solo un cenno effettivo del suo “esserci” , senza esagerare...- e così è stato- ... intanto la visione di evolveva e io continuavo a masticare; uno svolazzare di veli, o ali di farfalle color rosso e nero, qualcosa che (ora) mi ricorda il poncho del cartoon del “caffè paulista” - tanto x desacralizzare- - poi i classici frattali tipici dell'esperienza enteogena, dei puntini iridescenti dappertutto nel mio campo visivo (sempre ad occhi chiusi).
Quasi improvvisamente avverto l'urgenza impellente di orinare, per cui mi alzo e, camminando tranquillamente, esco in giardino soffermandomi sotto il limone e... quello che vedo è ...diverso dal solito, più ovattato, ma quasi “rutilante” ; così è il contorno delle foglie , dei frutti, dell’aria nella notte... resto qualche minuto a "guardare" tutto questo , poi provo un po’ di vertigini e di freddo e torno dentro a sdraiarmi ancora.... sento che le casse acustiche collegate al computer lanciano ritmicamente dei feedback minimali- (NB. sottolineo che il computer è assolutamente spento)- che sembrano diretti a captare la mia attenzione, -adesso non sento nulla di tutto ciò e le condizioni della macchina sono le medesime (...forse)[ avevo chiaramente spento anche lo schermo perché non mi infastidisse con la sua luminosità] e anche le auto che passano mi fanno seguire la loro scia rumorosa ... ricordo di aver pensato a qualcosa che - secondo me- don Juan diceva a Castaneda, sugli aerei che l’avrebbero portato via se vi avesse prestato attenzione
Per qualche istante ricordo di essere tornato a “sentire” come come se fossi tornato ad essere il ragazzo di 20 anni fa (la mia "visione del mondo" del periodo) e di avere provato la sensazione di dover ritornare a quel punto per poi riprocedere nel mio cammino partendo nuovamente da lì... era come se mi ritrovassi nel vecchio mercato dei fiori, prima dell’alba, come quando, con diversi compagni, stavamo vivendo l'esperienza comunitaria della Cooperativa agricola che a quel tempo avevamo formato...
Provo nuovamente il desiderio di orinare (è successo 3 volte in meno di un’ora) poi avverto un po' di freddo e mi sale qualche leggerissimo conato di vomito; la bocca è amarissima e non ho ancora sputato o ingoiato la saliva formatasi durante la masticazione del secondo quid che cerco ancora di distribuire su tutte le pareti della cavità orale... quando sputai il primo quid avevo cercato di leggere l’ora ma non c’ero riuscito molto bene - senza luce- penso di averlo tenuto in bocca circa 20 minuti, forse un po’ meno- ora è un po’ che mastico il secondo, ma dopo il conato lo sputo tutto in un secchiello che avevo tenuto a portata di mano- non me la sento di mandar giù la saliva-
mi spoglio e mi ficco sotto le coperte... sento ancora un po’ freddo... e continuo a navigare nei cartoni animati- puntini color arcobaleno ... una specie di sfondo alla van Gogh, ma più “puntillista” che “divisionista”, forme geometriche non euclidee coloratissime e morbide nel loro fluttuare, ma sempre in uno stato quasi NSC... quasi visioni ipnagogiche.... vanno avanti per quanto? non so ... scivolo nel sonno senza accorgermene....
Mi sono risvegliato verso le 5,30 del mattino ... come mi capita di solito in questo periodo (+ o - )... un po’ infreddolito e con il gusto della foglia che è rimasto ancora un po’ in bocca (lo sento ancora adesso, ma qualche pezzetto di foglia è tuttora rimasto tra i denti... ho usato una iperdose di iodosan per preparare la bocca , ieri sera, e un retrogusto allo iodio è ugualmente percettibile... non avverto alcun effetto fisico residuo, di alcun tipo, ho soltanto le labbra asciutte......
Gli effetti sul mio fisico, quindi, sono stati molto, molto leggeri... e per il resto classificherei l’esperienza nel livello 2 della scala Salvia ... ma non sono sicuro.
La quantità di foglie era bassa , forse arrivava a pesare circa un paio di grammi , forse ...
E' stata una prima esperienza stimolante, indubbiamente, forse l'unico neo è il gusto amaro che può dare allo stomaco...un gusto che mi ha colto un po' impreparato ma che non è propriamente definibile come disgustoso... lo si tollera bene e potrei abituarmici senza troppo sforzo.
Salvia è stata dolce, invece, per come si è manifestata...ero veramente rilassato, totalmente trasportato nella soffice "reverie"... so di averne utilizzato un quantitativo molto "cauto", eppure sono entrato in una dimensione modificata molto precisa, che non assomiglia a nulla di quanto ho sperimentato finora.
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bye